• 3 Febbraio 2023

“I rzzll d na vicchj”

La Compagnia dei Dialettanti vince la sfida di riempire il teatro e far ridere tutti con un grande remake

di Redazione primonumero.it

3 Febbraio 2023

Back

Successo oltre le migliori previsioni per la messa in scena, nel fine settimana, dello spettacolo in vernacolo “I rzzll d na vcchj”, per la regia di Simone d’Angelo che ha impresso una chiave più moderna al classico della commedia popolare già recitato trent’anni fa, tratto da una pièce di Nicolino Sorella.

Il teatro Fulvio di Guglionesi, un gioiellino da 250 posti a sedere, pieno all’inverosimile per tre serate consecutive e un totale di cinque spettacoli andati in scena da venerdì a domenica. Biglietti sold out da una settimana e aspettative alle stelle che non solo non sono state deluse ma, al contrario, hanno fatto i conti con una realtà che le ha abbondantemente superate. La Compagnia teatrale dei Dialettanti conferma l’appeal non solo presso il pubblico locale, riuscendo a trascinare in teatro perfino spettatori dall’hinterland e da Termoli malgrado le apparenti limitazioni della lingua dello spettacolo, il vernacolo (stretto) di Guglionesi.

Apparenti perché, per l’appunto, la commedia ha divertito un pubblico variegato e non necessariamente indigeno, confermando la grande potenzialità di una compagnia relativamente giovane che si è già cimentata con commedie e che stavolta ha “sfondato” con il remake di “I rzzll d na vicchj”, che tradotto più o meno suona come “I capricci di una vecchia”, sebbene come tutti sanno non c’è traduzione letteraria che tenga rispetto alla potenza espressiva del dialetto.

La piece teatrale, di Nicolino Sorella, oggi scomparso, era stata già messa in scena più di trent’anni fa: i guglionesani più in là con l’età anagrafica la ricordano bene e lo fanno ancora col sorriso sulle labbra. La versione andata in scena in questo fine settimana è diversa dall’originale, sia per ambientazione che per tipologia dei personaggi. Il regista Simone D’Angelo, il primo ad essere emozionato per la valanga di applausi e le risate a crepapelle che hanno scandito due ore buone di show sul palco, ha impresso all’opera una chiave più moderna, più in linea con i tempi o, come direbbero i Dialettanti facendo una battuta azzeccata, più “internescional”.

Una sfida anche questa, che è stata vinta affascinando il pubblico e rendendo “nuova e diversa” un’opera popolare di successo grazie ad alcune fortunate modifiche apportate agli stereotipi dei protagonisti, all’originalità delle scelte musicali (non i canti popolari ma brani più contemporanei), a una regia dinamica e a costumi popolani abilmente mescolati (Polvere di Stelle, a Vasto) a indumenti rockeggianti e quasi da musical. Sullo sfondo di una bellissima scenografia realizzata da Rocco Pelusi, con escamotage di scena per facilitare l’ingresso e l’uscita degli attori, curata nei dettagli e con elementi identificabili e riconoscibili per il pubblico, è andata in scena la storia di Marietta, benestante ottantenne capricciosa che tiene in ostaggio la famiglia col rebus dell’eredità, di suo figlio Pietro (Fabio Marcantoni), della nuora Filomena (Marina Scarpone) e della nipote Maria (Lucia Lamanda), a sua volta fidanzata col balbuziente e comicissimo Mimì (Luigi Pollice). Equivoci e colpi di scena in una giornata che si consuma nella cucina di una casa nel paese vecchio negli anni ’60, con gli immancabili preti di paese e notaio (Rocco Pelusi), una vicina di casa impicciona (Marianna Macarlino) e suo padre (Guido Zarlenga) perennemente affacciato alla finestra sul “ruvo” (vicolo).

Due ore di spettacolo a ritmo scoppiettante che i Dialettanti, nati per volontà di Licia Lemme, hanno portato avanti da attori professionisti, dando prova di grande maturità rispetto agli esordi e riuscendo, sabato e domenica, addirittura a mettere in scena due spettacoli consecutivi nella bellissima cornice del teatro Fulvio, mai tanto pieno e mai tanto entusiasta e divertito.

È una compagnia con grandi potenzialità e per me è stata una bellissima esperienza, continueremo a lavorare insieme, sono meravigliosi” 

il commento del regista Simone D’Angelo, originario di Castelmauro ma molto vicino a Guglionesi, alla sua cultura, alle sue tradizioni e al suo pubblico. Oltre a Licia Lemme hanno avuto un ruolo determinante anche Teresa Arielli e Angela D’Auria, sul palco per gli applausi finali e i ringraziamenti di rito che sono stati anche condivisi sui social: 

“Cosa dirvi, una grande emozione, ancora una volta ci avete regalato con il GRANDE SUCCESSO della rappresentazione teatrale “I RzzLL D na vicchj”! Platea piena, immensa, risate scoppiettanti, applausi travolgenti… Come non terminare quest’altra magnifica esperienza in un turbine di soddisfazioni! Il vostro calore è il motore della nostra forza… Felici più che mai, volevamo ringraziarvi ancora una volta… e se potessimo non smetteremmo mai!! 

GRAZIE AL NOSTRO PUBBLICO, GRAZIE AL NOSTRO PAESE E GRAZIE ANCHE A CHI È VENUTO A VEDERCI DA FUORI!
GRAZIE… all’amministrazione comunale per il patrocinio e la concessione del teatro
GRAZIE… a Don Stefano e Don Antonio per la disponibilità che dimostrano in tutte le iniziative sociali
GRAZIE… a Danilo e Gianluca SORELLA, figli di Nicolino Sorella, scrittore della  strepitosa commedia, giungano a lui fin lassù i nostri ringraziamenti più calorosi
GRAZIE… al regista Simone D’Angelo (IMMENSO) per aver fatto un favoloso REMAKE di questa commedia, donandogli colore, ritmo, tocco artistico, esperienza e professionalità
GRAZIE… a Licia Lemme, la mamma dei Dialettanti, dalla quale tutto partì, lei che da sempre è dietro la quinte ad assicurarsi che tutto sia perfetto, dalla scena ai nostri umori
GRAZIE… a Rocco Pelusi, per le sue FORMIDABILI scenografie, siamo orgogliosi di lui, per noi è INDISPENSABILE e INSOSTITUIBILE
Grazie alle due meravigliose collaboratrici Angela D’Auria (assistente alla regia) e Teresa Arielli (coordinatrice) ed un grazie immenso, alle nostre STAR: Fedora Di Narzo, Marianna Macarlino, Marina Scarpone, Fabio Marcantoni, Luigi Pollice, Rocco Pelusi, Lucia Lamanda e Guido Zarlenga”.

(Foto: Costanzo D’Angelo)

di Redazione primonumero.it

Back