“Carico residuale”
Lettera aperta al Presidente della Repubblica
di I Firmatari (da l’Avvenire dei Lavoratori)
9 Marzo 2023
Egregio Presidente della Repubblica Italiana, Signor Sergio Mattarella,
nel giorno in cui Lei confortava in silenzio Crotone e l’Italia con la dignità dello Stato, noi, gente di mare, stilavamo questo appello per chiederLe di difendere l’onore marinaro e civile dell’Italia, ferito, a nostro avviso, da azioni, omissioni e parole
inappropriate.
Parliamo delle reazioni al viaggio di quattro giorni e al naufragio di un naviglio di nome e di bandiera non comunicati, proveniente dalla Turchia e protagonista della “strage del febbraio 2023 nello Ionio”, detta anche “strage di Cutro”. Vedi alla voce Treccani: “Carico residuale”.
Signor Presidente,
Le chiediamo di esercitare la sua influenza morale e le sue prerogative istituzionali per far riflettere il Paese sull’opportunità delle tre seguenti iniziative da parte di attori appropriati, nelle sedi appropriate:
1) MODIFICA della “Legge flussi migratori” da Lei promulgata ieri sulla Gazzetta Ufficiale N. 52, 2.3.2023, detta impropriamente “decreto anti-ONG” (Organizzazioni Non Governative).
2) INDAGINE della magistratura e indagine del Parlamento sulle eventuali responsabilità per “il reato di strage colposa” così come fu propugnato poche ore dopo il naufragio del 18 aprile 2015 nel Canale di Sicilia.
3) RIPARAZIONE nei media internazionali – per quanto possibile – di espressioni inappropriate tali da avere recato danno, anche involontario, alla reputazione della marineria italiana.
Sul piano legale, conterà la parola dei giudici – fra anni o decenni -.
Sul piano morale, la reputazione marinara dell’Italia si erode in questi stessi giorni.
I fatti che ci angustiano. Nessun governante ha ordinato l’intervento tempestivo della Guardia costiera. “Raccoglievo nell’acqua cadaveri di bambini alla luce del telefonino” dice il pescatore Vincenzo in un video che ha commosso il mondo. Cosa facevano, nel frattempo, i proiettori luminosi e i motori del soccorso specializzato? Invece di inviare i mezzi anti-naufragio, i governanti hanno lanciato mezzi anti-crimine. Eppure, la Guardia costiera era pronta per il soccorso (“Si potevano salvare”), così come innumerevoli altre volte, anche in condizioni di mare estreme. Le sue donne e i suoi uomini sono il nostro orgoglio.
Le parole che ci angustiano.
I colpevoli? Solo le naufraghe e i naufraghi? Tutti loro, perché partiti? O alcuni di loro, per avere gestito il viaggio, vuoi per disperazione, vuoi per costrizione, vuoi per lucro?
La colpa dei morti è stata data ai morti.
Così, purtroppo riferiscono i media internazionali. Il rigore della legge è stato applicato immediatamente: ma solo contro alcuni naufraghi, tra i quali un minorenne. Alcuni tra gli arrestati o indagati si dicono vittime, non criminali. Ma chiediamo: forse anche qualche “non-naufrago” è stato indagato per “strage colposa” o altri reati?
Sui media internazionali si sono lette parole severe di governanti italiani: “Io non partirei se fossi disperato perché sono stato educato alla responsabilità di non chiedermi cosa devo chiedere io al luogo in cui vivo ma cosa posso fare io per il Paese in cui vivo per il riscatto dello stesso.” I media del mondo riferiscono altresì che le navi umanitarie dedicate ai salvataggi in Mediterraneo sono state definite da governanti italiani “taxi di carne umana” e “navi pirata”. Essi citano i governanti attuali quando nel 2019 chiesero a gran voce che una nave umanitaria carica di naufraghe e naufraghi fosse “sequestrata, l’equipaggio arrestato, gli immigrati clandestini rimpatriati immediatamente e la nave affondata”.
Il neologismo “carico residuale”, usato dai governanti per indicare naufraghi sgraditi è già nella storia della lingua italiana (Treccani) e sta mettendo radici nella memoria delle persone, dei dizionari e dei server del mondo.
Occorre far presto, Signor Presidente. Occorre emendare subito queste parole. Perché, diversamente dai tribunali, le lingue del mondo non prevedono giudizi in appello. Con le “Disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori” (D.L. 1/2023, 2.1.2023) il governo ha costretto negli ultimi mesi centinaia di bambini, donne e uomini, salvati e accalcati sulle navi umanitarie, alcuni stremati o malati, a molti giorni di navigazione verso porti inutilmente lontani, anche nel maltempo.
Per questo diciamo forte: L’onore leso ora è quello dei governanti, non quello di noi naviganti italiani!
La ringraziamo, caro Presidente, per la Sua attenzione, e la salutiamo con stima e affetto.
Marco Francesco Morosini, Micaela Malingri, Francesco Della Porta, Yula Sambuy, Giuseppe Notarbartolo di Sciara, Valentina Pugnei, Ugo Paolillo, Manuela Driussi, Aimaro Malingri, Grazia Zanin, Antonio Solero, Claudio Stampi, Fabio Oliosi, Diego Maniacco, e altre e altri.
di I Firmatari (da l’Avvenire dei Lavoratori)