• 4 Luglio 2023

Pace è lotta

Costruire la pace è innanzitutto denuncia del male altrimenti si è conniventi

di Antonio Di Lalla (da lafonte.tv)

4 Luglio 2023

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Archiviate le elezioni regionali che hanno confermato i risultati fin troppo prevedibili a causa dell’insipienza politica di Facciolla, segretario PD, e Federico, coordinatore 5 stelle, si tratta ora di riprendere la lotta a oltranza contro la devastazione sempre più massiccia di un Molise che non riesce ad esprimere una classe politica dignitosa. Probabilmente non abbiamo ancora la percezione di aver raggiunto il fondo per iniziare la risalita, a meno che ci piaccia e ci troviamo gusto a raschiarlo. Qualunque lotta di liberazione, collettiva o individuale, può accadere solo quando c’è consapevolezza delle proprie prigionie. Dobbiamo, con rinnovato impegno, continuare a denunciare le malefatte e avviare azioni concrete perché la svolta possa accadere. Una regione che si trova a confermare alla guida quelle forze che, nell’ultimo quinquennio, hanno sgovernato come non era mai accaduto prima, per il principio che al peggio non c’è limite, significa che le opposizioni non sono state né efficaci né capaci di far intravedere il nuovo. Al danno anche la beffa di dedicare la vittoria delle destre a Berlusconi! Cacciare i responsabili di questa débacle è il primo, immediato passo per cominciare a costruire il nuovo che essi hanno impedito per incapacità o per sporchi giochi di potere. Costruire la pace è innanzitutto denuncia del male altrimenti si è conniventi.
I tre aspiranti presidenti della giunta regionale sabato 10 giugno, a Termoli, nella conferenza stampa indetta dal comitato “4 giugno”, hanno sottoscritto un patto di tutela e promozione del territorio che prevede tra l’altro la moratoria immediata per quanto riguarda l’installazione di pali eolici e pannelli fotovoltaici su terreni produttivi oltre che lo sviluppo in mare, senza impatto ambientale, di produzione di energia che torni a vantaggio anzitutto degli abitanti della regione. Mai finora i governi precedenti hanno voluto impegnarsi seriamente, preferendo avere le mani libere; anche quando hanno fatto una legge in merito si sono ben guardati dal piano attuativo, per la serie: contenti e gabbati. Pace è tutela e salvaguardia dell’ambiente, con determinazione.
A livello locale siamo costretti a confrontarci con la mediocrità assunta a sistema, teorizzata dall’on. Patriciello, parlamentare europeo da due decenni e grande burattinaio del Molise, a prescindere dal colore politico di chi si aggiudica il governo regionale, tanto da arrivare a dire: “noi puntiamo a disseminare candidature di tutti i colori. Ciascun candidato sarà vettore cieco, soldato inappuntabile, formichina operosa”. A livello nazionale, con il funerale del fu cavaliere Berlusconi, siamo riusciti ad essere ridicoli agli occhi del mondo intero, rimanendo così seri da proclamare il lutto nazionale e la chiusura delle Camere per una settimana, per non parlare del funerale di Stato con la partecipazione di tutte le alte cariche. Occorreranno forse generazioni per disintossicarci dal berlusconismo che abbiamo introiettato mentre lui curava i suoi affari in parte anche illeciti, per usare un eufemismo. Pace è parresia, cioè il coraggio non solo di dire ma di fare la verità.
Un capitolo a parte meriterebbe la necessaria, indispensabile e non procrastinabile lotta per i diritti civili di tutti gli esseri viventi, partendo dai più fragili, per assicurare a tutti una vita dignitosa perché nessuno si senta scarto umano: dalle persone con disabilità ai detenuti, dalla lotta all’omofobia (lgbtqia+) alla cittadinanza per i bambini stranieri nati in Italia, da chi ha perso il lavoro a chi non lo ha mai avuto, dall’accoglienza dei migranti e profughi alla tutela dei lavoratori, visto che solo quest’anno sono già più di 300 i morti di lavoro, ecc. Come non rimanere ammirati, ad esempio, per lo spiegamento di forze e di mezzi nel cercare i cinque passeggeri del Titan, che purtroppo sono tragicamente morti. Perché non si dedica la stessa attenzione a tutti quelli che per un qualsiasi motivo si ritrovano in mare? La persona vale per il denaro che possiede o perché è persona umana? Senza la tutela dei diritti di ognuno non potrà mai esserci la pace.
A livello internazionale la situazione sta sfuggendo sempre più di mano. L’assurda guerra in Ucraina se non si ferma subito con un immediato cessate il fuoco, proclamato dall’Onu, rischia di diventare un’ecatombe per l’Europa. Assodato che la Russia ha invaso e l’Ucraina è stata invasa, non è possibile assecondare i due folli capi di stato che governano le due nazioni e soprattutto continuare a consentire che gli Stati Uniti e la NATO giochino con le vite umane senza pudore e ritegno. Il governo italiano e il suo ministro della guerra Crosetto, che ha tutto l’interesse a smerciare armi, dovrebbero essere inchiodati alla Costituzione sulla quale hanno giurato: “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Non è possibile continuare a tergiversare. Sono già 16 mesi che si uccide e si muore. Ora basta. È possibile che si facciano saltare tutte le ipotesi di dialogo, di trattativa, di negoziato, di cessate il fuoco prima ancora di prenderle in considerazione? Come si può continuare a dire che non è ancora il momento di sedersi a un tavolo per risolvere le controversie? “Per fare la pace ci vuole coraggio molto di più che per fare la guerra” ripete inascoltato papa Francesco alle codarde potenze mondiali. Noi artigiani di pace continuiamo a gridare il nostro radicale dissenso a ogni forma di guerra, di violenza, di sopraffazione. Facciamo fiorire finalmente la pace a prezzo di qualunque sacrificio, perché non c’è mai stata una guerra buona o una pace cattiva.

di Antonio Di Lalla (da lafonte.tv)

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