Indisponibili allo scempio
Lettera aperta del Direttore de La Fonte ai sindaci baluardi del territorio
di Antonio Di Lalla (da La Fonte Sett/23)
12 Settembre 2023
Cari Sindaci siete l’ultimo baluardo prima del definitivo scempio della natura, dell’ambiente, del paesaggio del Molise.
Il fatto che gli amministratori regionali, a destra e a manca, abbiano sempre rifiutato di legiferare per rendere indisponibile il Molise al saccheggio con torri eoliche, sempre più impattanti, e pannelli solari sui terreni coltivabili, la dice lunga sulla visione che hanno della regione. Vi chiediamo il coraggio di indire un consiglio comunale con un unico punto all’ordine del giorno: dichiarare il proprio territorio indisponibile a torri eoliche e a pannelli solari su terreni produttivi.
All’inizio degli anni ‘80 diversi vostri predecessori osarono farlo contro il nucleare; all’ingresso di qualche paese forse la tabella resiste ancora, ma era entusiasmante leggere “comune denuclearizzato”, perché invitava alla resistenza, a perseguire una politica diversa, a sognare un mondo altro. Il disastro, poi, di Chernobyl, nel 1986, avrebbe aperto definitivamente gli occhi a tutti sul valore simbolico di quella lotta di coscientizzazione collettiva.
Cari Sindaci sappiamo bene che la tentazione di fare cassa per ripianare qualche debito o per permettervi delle migliorie nei paesi amministrati è grande, dato che questi procacciatori di danno ambientale si presentano con pingui emolumenti. Magari come tranquillante per la coscienza vi ripeterete: perché dire di no sul proprio territorio quando poi potrebbero sorgere ai confini? Voi ne avreste il danno e il comune limitrofo tutti i benefici! È auspicabile che tutti i 136 municipi deliberino sulla indisponibilità del territorio ma occorre il coraggio di iniziare e gli altri saranno costretti a seguire a ruota perché concorrerete a risvegliare la coscienza critica dei cittadini. La vostra incuria in questo campo mette a dura prova soprattutto i proprietari di modesti appezzamenti costretti a decidere tra un guadagno facile, stando comodamente a casa, offerto dai devastatori dell’ambiente, e il sudore della fronte, per raccogliere, quando va bene, il frutto di un faticoso lavoro. Se il singolo individuo per il proprio vantaggio può anche perdere di vista il bene collettivo, ed è un male, a voi non è data questa possibilità perché avete scelto di servire il territorio da consegnare alle future generazioni nel migliore dei modi.
Cari Sindaci il realismo dell’impegno quotidiano, che richiede la gestione della comunità che vi ha scelti, potrebbe indurvi a pensare che è inutile perdere tempo con scelte ideali che a nulla servono in quanto c’è la Regione e, prima ancora, lo Stato che dovrebbe legiferare. Di fronte alla insensibilità di chi governa in alto loco, dobbiamo riscoprire che è dal basso che cominciano i processi di cambiamento. Noi ci stiamo provando con il “comitato 4 giugno”, che raduna associazioni e gruppi in difesa del territorio, e chiediamo il vostro indispensabile supporto. Il 10 giugno abbiamo convocato a Termoli gli allora tre candidati presidenti della regione che hanno sottoscritto una dichiarazione nella quale, tra l’altro, si impegnavano a che venisse “impedita la realizzazione di impianti eolici e fotovoltaici su tutti i terreni fertili del territorio”. Il 19 luglio ci siamo convocati di nuovo a Termoli per chiedere al presidente della Regione eletto di onorare gli impegni presi e andremo avanti ad oltranza per dire di no alla devastazione del territorio. È la sfida del piccolo Davide, armato di una fionda e cinque pietruzze, contro il gigante Golia, armato fino ai denti.
E sappiamo come è finita!
Ci anima la certezza che ancora una volta sarà Davide ad avere la meglio perciò chiediamo anche il vostro impegno, che non potete lesinare, in questa lotta che ha un unico obiettivo: rendere pienamente vivibile il nostro Molise.
di Antonio Di Lalla (da La Fonte Sett/23)