Precisazioni
A PROPOSITO DI TEKNÉ (con cui mi scuso!) e di sFONDAZIONE (contro cui senza remore combatto)”
di Stefano Sabelli – fb
15 Settembre 2023
Dopo un colloquio franco con Michele Messere, ragazzo aperto e con voglia di fare, presidente dell’Associazione Tèkne ho deciso di rimuovere il post pubblicato qualche giorno fa.
Ne rivendico il contenuto complessivo ma una parte di esso ha forse creato un fraintendimento, ferendo lui e i suoi giovani amici, in modo, per quanto non voluto, probabilmente inappropriato.
Ascoltate le sue ragioni e le sue verità, mi sono, con Michele direttamente scusato d’aver frainteso la natura dell’affidamento d’incarico che la sua Associazione ha ricevuto per la promozione e l’organizzazione di alcuni eventi della Rassegna MONTAGNE MOLISE.
Considerando che quella rassegna è stata finanziata con fondi regionali afferenti al FSR Fondo Sociale Europeo – Patto per lo Sviluppo – ho erroneamente immaginato che la FONDAZIONE MOLISE CULTURA – che a sua volta è stata affidataria e ha gestito in questi anni molti di quei fondi – fosse coinvolta in qualche modo anche nell’Organizzazione di quella Manifestazione, svoltasi sui Monti del Matese e delle Mainardi, con una serie di eventi, soprattutto musicali, proposti a titolo gratuito, insieme a incontri con diverse personalità.
Vista la contemporaneità di altri eventi estivi gratuiti, proposti pure da FMC – dal Teatro a 1.000 metri a Pietrabbondante, piuttosto che concerti e eventi afferenti alla Rassegna PALCOSCENICI – sempre finanziati con Fondi FSR e del MiC – ho immaginato, erroneamente, che fra le diverse manifestazioni a “titolo gratuito” di questa estate, ci fosse un coinvolgimento e una regia complessiva della FMC.
In realtà MONTAGNE MOLISE, è stata una manifestazione promossa, da FUNIVIE MOLISE, SPA società a partecipazione pubblica, di cui la REGIONE MOLISE è socio di maggioranza, così come lo è di FMC, società praticamente in house della stessa REGIONE.
Questa equazione errata mi ha fatto forse immaginare che l’affidamento d’incarico diretto a TEKNÉ, fosse stato in qualche modo pilotato dalla FONDAZIONE.
Certo, non ha facilitato la comprensione complessiva, il fatto che oggettivamente, almeno fino a ieri, il sito di TEKNÉ, risultasse molto scarno. Oltre a una semplice dichiarazione d’intenti societari, poco altro si leggeva.
Non compariva, infatti, nessun nome e cognome di legale rappresentante, tantomeno nessuna responsabilità artistica o giuridica, afferente a un Presidente a un Direttore artistico, piuttosto che a un responsabile della Comunicazione. Mi era parso come se, volutamente, si volesse occultare qualcosa.
Sul sito non era (non so se ora lo è) scritto per altro da nessuna parte, né io oggettivamente lo sapevo, che @Michele Messere fosse da poco entrato in TEKNÉ, diventandone, solo di recente – se ho capito bene – il Presidente.
Sapevo in realtà, in qualche modo, che di TEKNÉ – fondata nel 2015, prima dell’avvento di Michele Messere stesso – avrebbero dovuto essere soci anche Maurizio Oriunno – che generalmente svolge compiti di Promozione e Ufficio Stampa per Fondazione Molise Cultura – e Fabio Presutti, figlio della Presidente della stessa FMC.
Michele, nel cordiale colloquio telefonico con lui intrattenuto, mi ha effettivamente confermato che, loro due, erano e sono effettivamente soci di TEKNÉ.
Probabilmente, l’imbattermi in un sito che, presentando le sue attività, dovrebbe, per legge, anche indicare nomi e cognomi di legali rappresentati e responsabili e il fatto di non leggere alcun nome della compagine societaria mi ha fatto pensar male.
Tanto da avermi indotto ad associare, erroneamente, ciò che sicuramente non avrei dovuto associare.
Ovvero, che nell’incarico a TEKNÉ, per MONTAGNE MOLISE, fosse in qualche modo coinvolta la FMC, le cui attività Maurizio Oriunno, da ufficio stampa, da molto tempo promuove. Come pure mi sembra abbia promosso e raccontato quelle di MONTAGNE MOLISE.
Le due coincidenze non c’entravano comunque nulla, l’una con l’altra!
È FUNIVIE MOLISE ad aver direttamente affidato a TEKNÉ l’incarico in questione.
Definito ciò, nel colloquio con Michele, così come gli ho ribadito che ero sinceramente rammaricato e dispiaciuto del suo rammarico, scusandomi per quell’equazione che probabilmente – anzi, certamente – non andava fatta (tantomeno la volontà di nuocere a giovani che con passione cercano un futuro in Molise e una loro strada, portandovi idee e impegno), gli ho al contempo ribadito che non era, in ogni caso, certamente TEKNÉ, il vero oggetto del mio post.
Onde evitare futuri fraintendimenti, invitandolo a rendere comunque evidenti al più presto, sul sito di TEKNÉ, nomi e cognomi della Presidenza e della Compagine sociale, oltre che incarichi e mansioni dai soci espletati, come pure dei fondi pubblici ottenuti (da indicare nell’Amministrazione Trasparente cosa che il Teatro del Loto sul suo sito fa da sempre), gli ho dunque ribadito che il mio post parlava soprattutto di metodi e fondi, che non si sa, come vengono realmente espletati e impiegati. Rivolgendomi, però, nello specifico a FONDAZIONE MOLISE CULTURA:
• che da sempre ha imposto un clima – diciamo – poco evidente? (è un eufemismo!) intorno alle sue iniziative;
• che mai evidenzia e rende pubblici i bilanci e contratti (una FONDAZIONE a Capitale Pubblico deve farlo);
• che non si sa bene con quali criteri abbia finanziato appalti e incarichi diretti (alla fine, però è facile accorgersi che ha soprattutto continuato a premiare, almeno per il Teatro, quell’unico e solo referente siciliano, da sempre nelle grazie del coordinatore della Fondazione! Un produttore che è anche dominus di più società, che, oltre a far male all’intero Teatro italiano ha, certamente ottenuto, in pochi anni, in Molise, grazie a FMC, cachet per i suoi spettacoli e per gli affidamenti diretti a società a lui riferibili che hanno superato probabilmente i 600.000 euro. Contratti finalizzati a una programmazione spesso pessima e che ha, in pratica, distrutto quanto di buono al Savoia si era programmato e costruito fino al 2007, con le direzioni artistiche di cui sono stato direttamente responsabile, che hanno presentato nel Teatro del Capoluogo il meglio del Teatro e dello Spettacolo italiano e internazionale, con un’attenzione maniacale ai conti pubblici di cui ero responsabile e a cachet che non avrei mai permesso potessero superare certe soglie etiche di sostenibilità. Sarebbe bello tirar fuori ora quei contratti e confrontarli con quelli ora in voga in Fondazione!);
• che continua a presentare spettacoli che, da esperto del settore, giudico assolutamente gonfiati e inappropriati e con costi a dismisura gonfiati, come per l’annunciato concerto di Patty Smith al Savoia, che a Bologna, al Duse è stato acquistato per un cachet che non supera i 30.000 euro, mentre, a Campobasso, a FMC ne costerà, quasi 60.000 (somma che quasi finanzierebbe le attività di una struttura, come il LOTO, per un anno intero).
• che sarebbe bene conoscere anche i cachet di POJETIKA e SONIKA, le cui organizzazioni sono state gestite in questi anni in modo certamente preferenziale, grazie alla Fondazione, rispetto ad attività di altri soggetti giuridici, e per cui non si è mai brillato, ci pare, in rendicontazione puntuali che – ogni tanto! – in presenza di fondi pubblici, uno invece se l’aspetterebbe.
• che mai ha dichiarato veri indirizzi di programma e chi e come debba, o possa, essere suo referente – pure se all’Art2 dello Statuto di FMC è indicato chiaramente che deve monitorare e supportare le migliori realtà del suo territorio. (Strano che in 15 anni, TM e il Teatro del Loto non siano mai stati in alcunché coinvolti dalla Fondazione – ad eccezione di una breve manifestazione, nel 2016, a Sepino, quando la FMC tentò in modo infausto, di diventare un Circuito regionale riconosciuto dal MiC – In quella occasione FMC, che aveva bisogno anche dei borderò di TeatriMolisani da rendicontare al Ministero, per mantenere la qualifica di circuito regionale, investì scarsissimi fondi su alcune iniziative di TM nel sito archeologico di Sepino e al LOTO. TM, nell’occasione, pur con quel risibile budget a disposizione realizzò – come al solito, diremmo, e a tutto vantaggio della Fondazione! un intero Festival shakespeariano – da molti ancora con emozione e gratitudine ricordato);
– NB: per il suo pressapochismo, poi, ovviamente, FMC non è riuscita a mantenere il riconoscimento presso il MiC, mentre TM, dal 2015 in poi, è ogni anno cresciuta nella considerazione delle Commissioni ministeriali e del FUS, tanto che, nel 2023, il punteggio di “qualità” del suo Progetto artistico, l’ha posta fra i primi organismi d’Innovazione d’Italia, subito a ridosso di compagnie che rappresentano il teatro italiano nel mondo, come Societas Raffaello Sanzio, Motus, o la Lombardi-Tiezzi – la Compagnia del LOTO di TM resta, comunque, ad oggi l’unica realtà teatrale molisana riconosciuta da Ministero della Cultura, sostenuta dal FUS.
• che anche per il Progetto PALCOSCENICI – finanziato dal MiC alla REGIONE e da questa poi alla FONDAZIONE con 600.000 euro e dove sono stati presentati eventi soprattutto “gratuiti” – gli spettacoli di TM, come sempre, non sono stati proprio contemplati da FMC, nonostante questa abbia ricevuto, i primi di marzo, una PEC con tutte le nostre produzioni: fra il 2022 e il 2023 sono almeno 6 le nuove realizzate (danno lavoro soprattutto ad artisti e tecnici molisani) e a dicembre raggiungeranno le oltre 100 repliche programmate in tutti i Teatri d’Italia; in Molise, però, a meno che non ce le produciamo e programmiamo da soli, con ingressi necessariamente – ma anche per scelta -a pagamento, nessuno, a partire da FMC, l’ha fatto e lo fa.
Michele – che è un giovane di talento con, mi sembra, gran voglia di fare – si è forse risentito con me per la volontà di resilienza ferita e ha inteso probabilmente, da parte mia, un disprezzo del suo lavoro che davvero non c’è mai stato. Se così è sembrato, a lui e ai suoi amici e soci, vanno rivolte doppiamente le mie scuse insieme all’augurio delle migliori fortune.
Voglio però anche evidenziargli – da chi ha imparato a navigarvi -che in questa terra bisogna temprarsi per saper anche lottare anche un po’ contro i Mulini a Vento!
In Molise c’è chi ha fatto e continua pervicacemente a fare, terra bruciata!
E io ne so più d’altri qualcosa!
Ma non mi sono mai arreso allo Status quo.
Non ho mai pensato a ciò che il Molise potesse fare per me. Ho sempre pensato a ciò che io potessi fare per la mia terra.
(è una citazione di Kennedy ma per me è stato così).
Ho inventato e creato il LOTO, perché ho avuto la follia di perseguire il sogno a cui proprio non volevo rinunciare.
E so anche che ora c’è chi porterà avanti quel che ho pervicacemente costruito.
Invito perciò Michele a non arrendersi ai primi disappunti.
Spesso gli scontri e gli sbagli diventano occasione di crescita.
E l’avversario che ti sa guardare in faccia è il prodromo del migliore amico.
Diffidi, invece e molto, di chi guarda per terra o distoglie lo sguardo quando ti incontra.
Quelli sono i più infelici!
Questa non è una terra facile e – come diceva Luca Marano nelle Terre del Sacramento di Jovine – bisogna sapervi estirpare “la gramigna e le pietre”.
La Fondazione da 15 anni, fa certamente muro su tutte le produzioni e attività del Teatro del LOTO e rappresenta esattamente la gramigna e le pietre di questa terra. Come prima la rappresentava l’ATAM, che ha rappresentato la mala scuola, di gente senza alcun talento, che galleggia in Fondazione.
Diventano ancora più cattivi perché sanno che tu sei molto ma molto più bravo e talentuoso di loro
e ovviamente con noi non possono barare.
Il fatto che la comunicazione della Fondazione, con cafonaggine assoluta, abbia più volte indicato dei SOLD OUT per degli eventi a INGRESSO LIBERO, la dice lunga sulla considerazione che hanno del Pubblico e del Bene comune (senza contare che, ovvio, non conoscono evidentemente nemmeno l’inglese, altrimenti avrebbero evitato l’ennesima figura di m…!)
Con gli uomini e le donne che cercano solo di sopravvivere alla loro inadeguatezza, come quelli e quelle che oggi rappresentano e dirigono la FONDAZIONE, sempre sarà impedito a chi è capace e ha talento di far fiorire la sua creatività.
I mediocri vogliono solo mediocre intorno a sé!
Ovviamente faranno di tutto per fomentare guerre fra poveri, per cercare di mantenere intatto il loro squallido potere.
Beh, io mi auguro che ragazzi come Michele sappiano davvero contribuire a disossare questa terra – perché possa diventare terreno fertile per tutti – liberandola appunto dalla gramigna e le pietre.
Va disossata da chi da anni vi specula – in nome della Cultura! – mantenendola in realtà, per puro tornaconto personale, volutamente ignorante.
Incapaci e inadeguate, che, senza più infingimenti, hanno un nome e cognome!
Gente senz’arte ne parte, che va subito rimossa da incarichi e mansioni che attualmente ricopre!
Soprattutto per impedir loro di consentire ad altre ignobili figure, a loro vicine, di continuare a predare questa terra.
In 15 anni FMC ha reso finto e arido l’humus culturale del Molise, come nessuno!
Ha drogato il mercato del lavoro artistico di questa Regione, con uno sperpero di denaro pubblico
di cui dovrebbe interessarsi la Corte dei Conti!
Ha proposto spesso produzioni ignobili di amici degli amici costate tantissimo… diventate SOLD OUT… GRATUTI!
Sono stati gonfiati cachet del 30/40/50% il valore di mercato, da chi vuole oggi proporre Patty Smith al Savoia a 60.000 euro per un concerto visibile da sole 400 persone!
Si risparmierebbe di più, comprando biglietto e viaggio a Pescara, per portarne 800 al Teatro Massimo!
Si dice che il Molise non investa in Cultura?
No! In Molise si è dissipato in Cultura!… Risorse di tutti!
È stata una vera e propria SFondazione!
E questa gente non si è mai vergognata del suo infausto operato, facilitata in ciò anche da chi, intorno, ha continuato a fare lo struzzo, evitando di guardare e denunciare, per racimolare due briciole raccolte da quel che quegli altri han lasciato cadere…
“…Poveracci!
Incapaci di sognare e di sperare
Che hanno smesso da tempo al futuro di guardare
Annoiati persino di cantare
Tutto il resto è Noia.
No, non ho detto Gioia
Ma Noia, Noia, Noia!..”
Verrebbe da ridere se non ci fosse da piangere!
A vedere questi incapaci e queste incapaci gonfiarsi il petto per rinnovare una toilette da sfoggiare in prima fila al Savoia mentre pensavano al sistema per capire come trovare il modo di aumentare case e parco macchine.
Vigliacchi che hanno speculato sui Lavoratori dello Spettacolo e della Conoscenza di questa terra e di chi la vorrebbe vedere fertile e felice per iniziativa e creatività.
Per carità! Al LOTO siamo fieri e felici della nostra indipendenza e autonomia, costruita, con tigna e felicita, col talento della nostra mente e delle nostre mani.
Ma anche questo è un paradosso!
E allora dico Basta!
Siamo stanchi di giocare in un campo che, in Molise (se anche altrove lo è, non mi interessa!) non ha ne leggi, né regole,
perché c’è chi impedisce di giocare con leggi e regole.
Intorno a LE NARRAZZIONI DI SAN LORENZO proposte dal Teatro del Loto nel Parco archeologico di Sepino (che hanno per fortuna riscosso grande successo) è stato tutto un fiorire di SOLDI OUT PER EVENTI GRATUITI e oggettivamente la nostra iniziativa, come rischio impresa, sarebbe potuta andare a sbattere!… Le premesse c’erano tutte!
Siamo stai, però, evidentemente, ancora una volta più bravi di chi gioca a distribuire e dissipare risorse, senza etica e senza estetica.
Date le premesse e gli annunci dell’ultim’ora so che però ora lotterò come un leone, per rovesciare questa inettitudine, questo malaffare, spacciato per evento culturale!
E ci metterò sempre la faccia. Come sempre ho fatto!
Qualcuno continuerà a sorridere forse alle spalle. Ma mai come stavolta, andrò fino in fondo.
Sono un paziente mosaicista. So mettere un tassello dopo l’altro e quasi sempre e – come dice Re Lear – so andare “fiducioso incontro al tempo”.
Ho spesso cominciato battaglie da solo.
Ma poi alcuni hanno capito e sono entrati in gioco con talento e iniziativa
Spesso sono stato deriso (magari proprio da chi ora, dalle parti di Via Milano, comincia a sentire tremare la terra sotto i piedi, perché sa di avere esagerato nell’inquinare il terreno dove doveva mangiare)
In attesa di veder schiarito l’orizzonte, continueremo perciò a innaffiare, giorno dopo giorno, il nostro bel fiore a Ferrazzano, emozionandoci a vedere, dalla Terrazza del LOTO, il Panorama sul Molise più bello che c’è.
I nostri spettacoli (che in Italia sono già programmati ovunque fino alla prossima primavera) per ora, in Molise, continueremo a presentarli con gioia nel nostro recinto – o riserva che sia – a Ferrazzano, a Guglionesi, a Sepino (se saremo ancora in grado di pagare, lì, l’affitto dovuto) e lunedì presenteremo comunque la programmazione del nuovo LOTO LINK FEST 23.
Ripartiremo dal nostro eremo felici di lanciare e promuovere idee di felicità e bellezza senza dolerci per, chi più d’altri avrebbe dovuto sostenerci, e non l’ha fatto. Anzi, ci ha sempre osteggiato.
Non ce ne dogliamo. Piuttosto ci ridiamo su!
Con soli 71.000 euro di contributo complessivo che per il 2023 TM riceverà da Ministero e Regione (tutti dichiarati sul nostro sito), per tutte le sue attività, cercheremo di ottenere più incassi possibili dal botteghino per le nostre stagioni, vendendo al meglio i nostri spettacoli in Italia. Continueremo così a proporre un’attività che in Molise oggi sviluppa su più di 100 giornate lavorative – fra spettacoli, produzioni, scuola, formazione e altri eventi – garantendo assunzioni per oltre 1.500 giornate contributive (l’equivalente, o quasi di 10 persone assunte a tempo indeterminato).
Pure, da almeno 60 anni, da quando i Colitto e i De Benedictis costruirono, prima il Savoia e poi l’Ariston, nessun soggetto privato, ha costruito, in Molise, per la Cultura e lo spettacolo dal vivo, contando sulle sue forze, più di TeatriMolisani.
Tanti operatori e riviste specializzate considerano oggi il LOTO “il più Bel Piccolo Teatro d’Italia”.
Certamente è un esempio di resilienza unico e un vanto per il Molise, rinomato in Italia più di qualunque altro Teatro pubblico della Regione (basta vedere i motori di ricerca).
Liberandoci dagli inetti che ancora (per poco credo) guideranno la Fondazione, l’aria tornerà limpida per tutti.
E il gioco si farà davvero bello per quelli che sapranno con talento giocare.
Dalle ceneri che questi incapaci hanno lasciato, comincerà pian piano a crescere un’economia della Cultura vera, circolare, solidale e noi del LOTO, come sempre, una sfida così la vogliamo raccogliere per giocarla da subito in prima fila.
Forse per me sarà l’ultima sfida da affrontare prima di lasciare il passo a forze più giovani ma per questo sarà ancora più bello giocare bene una partita così, sperando nel frattempo di incontrare ancora giovani che come Michele, che sappiano giocarne di nuove e fresche.
Nel 1994, quasi 30 anni fa ormai, diedi vita alla prima Primavera Teatrale (che, tutta, all’epoca alla Provincia di Campobasso, pur presentando un programma dove spiccavano, futuri Premi Nobel, Premi Oscar e vincitori di San Remo, costò l’equivalente della metà del cachet che oggi dovrebbe essere destinato solo a portare Patty Smith sul palco di quel Savoia, da me per primo rilanciato al grande spettacolo).
Al LOTO c’è ancora quel manifesto firmato da tutti gli artisti che vi parteciparono. In calce il sottotitolo della rassegna indicava: Artisti molisani per il Teatro stabile. Qualcuno per suo tornaconto ha sempre impedito che tale sogno si realizzasse…. Ora sento che, mandate a casa le persone che devono essere mandate a casa, che quel sogno inseguito per 30 anni è vicino ad essere realizzato.
Poi, come vorrebbe qualcuno, passerò mano e mi godrò la pensione!
BECAUSE THE NIGHT…IS DARK
MA PO’… A’ NUTTATA PASSA!
di Stefano Sabelli – fb