“La ringhiera del Barbacane”
I racconti di Vincenzo Colledanchise hanno la maturità che solo il trascorrere del tempo può produrre
di Vincenzo Colledanchise
19 Settembre 2023
Per conto della famiglia D’amico di Toro, alla quale indirettamente appartengo, ringrazio Giovanni Mascia che ha voluto donarmi il recente suo fascicolo “La ringhiera del Barbacane” dal quale ho attinto importanti notizie, che di seguito riporto.
Il fascicolo è stato patrocinato dalla attuale Amministrazione Comunale, nella ricorrenza centenaria riguardante il manufatto più noto ed utile del nostro paese; la ringhiera artistica in ferro battuto, posta sul dirupo del Barbacane di Toro.
Realizzata nel 1923, un secolo fa, dal giovanissimo fabbro meccanico, Giuseppe Iacobacci, a solo 23 anni di età. Dal fascicolo si apprende che il valente artista torese aveva sposato nel 1922 la diciasettenne Luisella D’amico, sorella del nonno della mia consorte, Vincenzo D’Amico.
Dopo aver realizzata in solo due anni di duro lavoro la lunga e artistica ringhiera in ferro battuto, Mastro Giuseppe morirà giovanissimo (1926) folgorato da una scarica elettrica, lasciando nel dolore estremo la moglie Luisella e il figlio Pasquale di un anno. Quest’ultimo da grande avrebbe potuto ereditare la bottega del padre per continuare il mestiere paterno, ma da adolescente, giocando con un compagno ebbe a perdere un occhio. La mamma, premurosa, temendo che in bottega potesse perdere l’altro occhio, preferì vendere la bottega e far diplomare il figlio, grazie ai suoi lavori eseguiti in casa con una macchina per fabbricare calze e maglie. Mentre il figlio Pasquale, in seguito avrebbe insegnato in qualità di maestro a Potenza, dove prese moglie, ma non ebbe figli e per un male incurabile morì prematuramente. La giovane vedova, Luisella D’amico, non si riprese mai dalla disgrazia subita e a meno di 50 anni raggiunse in Cielo l’amato consorte.
Foto tratta dal fascicolo di cui sopra e che vede: Pasquale Iacobacci e Luisella D’Amico, sposi a Toro (1922)
di Vincenzo Colledanchise