“Giù le mani dai Cammini religiosi”
Cammini religiosi, una giungla: stupisce il silenzio delle Regioni che hanno competenza esclusiva sul turismo
di Mario Ialenti (Direttore Pastorale Turismo Conferenza Episcopale Abruzzo e Molise)
17 novembre 2023
Diventa sempre più profetica la frase dell’ex Direttore dell’Ufficio nazionale della Pastorale del Turismo quando nel simposio di Assisi del 2022 sui cammini affermò con decisione: “Giù le mani dai Cammini”.
Nessuno ha voluto fare chiarezza su questo tema. Il Protocollo d’intesa firmato il 6 luglio 2017 tra il Presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome e il Presidente della CEI è diventata carta straccia. A questo punto penso con deliberata volontà. Se fosse stato applicato e osservato con il coinvolgimento dei tavoli tecnici nazionale e regionali si sarebbero trovate le giuste soluzioni evitando personalismi e azioni “speculative” che destano molte perplessità.
Il ministro dopo il decreto ministeriale del 23 giugno 2022 per la manifestazione di interesse ad iscriversi nel catalogo, ha emanato il DM e il relativo avviso con la messa a disposizione in tutta Italia di 4,2 milioni di euro per i cammini iscritti nel catalogo alla data di pubblicazione dello stesso Avviso.
Studi di professionisti, apprendisti stregoni, associazioni inesistenti, presidenti di cammini ancora da realizzare sono alla disperata ricerca di adesioni di Enti e di realtà ecclesiastiche.
Stupisce il silenzio delle Regioni che hanno competenza esclusiva sul turismo di fronte ad un Decreto ministeriale che tanto in linea con gli attuali dettami costituzionali non è.
Oggi si chiede adesioni e sostengo alle strutture ecclesiastiche che sono state totalmente ignorate dal ministro. Si pubblicano foto di eventi di anni precedenti, di incontri con Autorità civili ed ecclesiastiche pur di acquisire visibilità Siamo alla strumentalizzazione massiva pur di arrivare al risultato.
Società di marketing (o forse di marchette di bassa lega) inviano bozze di protocolli d’intesa prevedendo affidamenti diretti e senza un minimo di riferimento agli elementi che dovrebbero caratterizzare un cammino religioso.
Le credenziali del pellegrinaggio o il “passaporto del pellegrino” è venduto da soggetti privati. Chi più ne ha più ne può mettere in questo mercimonio che sono diventati i cammini religiosi.
Sono 78 i cammini iscritti attualmente nel catalogo. Pochissimi sono quelli che possono annoverarsi con tutti i requisiti tra i Cammini religiosi. Se un finanziamento di 4,2 milioni su scala nazionale ha destato tanti appetiti che cosa sarà per interventi di maggiore entità economica?
di Mario Ialenti (Direttore Pastorale Turismo Conferenza Episcopale Abruzzo e Molise)