I disservizi del Cardarelli
Oggi, più che mai, è stato evidente a tutti lo stato di degrado in cui versa l’Ospedale Cardarelli. Un vero disastro e una metafora di malasanità che resterà a lungo nella memoria dei molti presenti, e non solo di quelli.
di Aida Trentalance
15 febbraio 2016
L’atrio dell’Ospedale era invaso da tante persone e da tanti cartelli con scritte diverse, ma che esprimevano tutte lo stesso concetto: La salute non è una merce; giù le mani dalla sanità pubblica.
Non si capiva niente e allora sono andata in Direzione Sanitaria a chiedere spiegazioni.
Mi hanno detto che oggi, al Cardarelli, si apriva la Porta Santa.
Ho chiesto dove fosse questa Porta Santa, sperando di poter essere almeno testimone del prodigio. E invece gli addetti mi hanno risposto che non sapevano dove fosse questa Porta Santa, perché, pur lavorando lì da molti anni, non avevano mai saputo che l’Ospedale possedeva anche una Porta Santa.
Non persuasa,sono tornata indietro e, ad un certo punto, ho visto una porticina addobbata con dei fiori finti, bianchi e gialli, proprio i colori del Vaticano.
C’era anche un Monaco Cappuccino e quindi ero proprio davanti alla Porta Santa.
Ma intanto continuava ad arrivare gente munita di cartelli : foto di Gino Strada, felpe rosse della FIOM, Studenti dell’UDS, medici, Infermieri, portantini, tutti i Consiglieri Comunali del M5S ed anche la Consigliera Regionale, l’Assessore Comunale alla Cultura, il Comitato pro Cardarelli, il Comitato pro Veneziale, pensionati, pazienti di ogni tipo e di ogni censo, perfino qualche avvocato, i segretari della FIOM e della FP CGIL.
Sembrava una processione e non lo era. Mi hanno spiegato proprio loro, infatti, che la Processione, quella vera, stava arrivando. Veniva dalla Fondazione Giovanni Paolo II, ed era guidata da Monsignor Bregantini.
Proprio per questo motivo loro stavano lì, continuavano a spiegarmi : hanno formato un Forum per la difesa della sanità Pubblica e stavano facendo le sentinelle per evitare il rischio che qualcuno venisse a rubarla.
All’improvviso è calato il silenzio e, preceduta da una enorme croce, è arrivata la Processione. “Angelo di Dio, che sei il mio custode…”
Monsignor Bregantini c’era, ma non c’era il Sindaco di Campobasso, e neppure il Presidente della Provincia, e neppure uno straccio di Consigliere Regionale e, cosa veramente da non credere, neppure un medico!
Ho cominciato a pensare: “Ma vuoi vedere che non c’è più Religione?”
Ho dovuto subito ricredermi.
Una paziente del Cardarelli ha abbassato il suo cartello per dire ad una signora che sfilava in camice: “Ma come,sei una volontaria dell’oncologia e vai dietro al Vescovo?”.
La signora ha risposto: “Noi siamo tutti con voi, ma la nostra Associazione è cattolica!”
Insomma, una guerra di Religione che sembrava di stare alle Crociate.
Ma il meglio doveva ancora arrivare.
Dopo aver aperto la porta, l’Arcivescovo ha tenuto un’omelia, che non è una medicina e neppure una malattia, ed ha detto di non avere nulla contro i manifestanti e di essere pronto al dialogo per trovare una soluzione.
I fedeli sono rimasti basiti. Nessuno riusciva a capire perché la soluzione ai problemi della Sanità Regionale si dovesse trovare con l’Arcivescovo Bregantini.
Nessuno capiva, ma era naturale, perché lì non c’era neppure un medico!
Quelli con i cartelli hanno subito risolto il problema. Da Isernia avevano portato la Sibilla Molisana, ZI ANTONIO SCEPPACERQUA, e c’era pure Cosmo Caranci, per interpretare il responso.
E’ stato chiesto a ZI ANTONIO di fornire un vaticinio, perché nessuno aveva capito. E questa volta il responso è arrivato in meno di un’ora, perché doveva ripartire per Isernia.
Un giornalista gli ha fornito il microfono e lui ha detto: “Ma che volete risolvere voi, piglianculi e appecoronati? Avvertite subito gli onorevoli Ruta e Leva. Se poi volete accellerare i tempi, chiamate pure il Consigliere Scarabeo.
Se non riuscite a trovarlo, telefonate a nome mio a Federica Sciarelli. Ve lo trova Mercoledì prossimo, ve lo trova in diretta, durante il servizio di “Chi l’ha visto”.
Soddisfatti del vaticinio, anche se un po’ mortificati, sono usciti tutti dall’Ospedale lasciandosi alle spalle la Porta Santa.
Fuori pioveva e il vento era forte, tanto forte che fischiava!
di Aida Trentalance (da fb)