• 25 Marzo 2016

Treccia di Pasqua molisana per L’Italia nel piatto

Per Pasqua non ho avuto voglia di preparare le pastiere e neanche i fiadoni, ma un dolce tipico non ho potuto evitarlo

di lacucinadimammaloredana.it

25 marzo 2016


Vi stupiremo con preparazioni dolci e salate tipiche di Pasqua.
Come sempre ho cercato qualcosa di tipico molisano, devo ammettere che non lo conoscevo neanche io, ma è sempre bello addentrarsi nella cucina della propria regione.

Questo l’elenco di quello che le altre Regioni d’Italia hanno preparato per voi:

• Valle D’Aosta – Torta Pasqualina, doppia versione  di L’appetito vien mangiando
• Piemonte – Uova alla bella Rosin  de La casa di Artù
• Lombardia – Agnellino Le delizie della mia cucina
• Trentino Alto Adige  –  Rotolo di spinaci e Corona Pasquale di A fiamma dolce
• Veneto – Fugassa Veneta di Le tenerezze di Ely
• Friuli Venezia Giulia Putizza  di Nuvole di farina
• Emilia Romagna – I nidi di rondine -di Zibaldone Culinario
• Liguria – Agnello con i carciofi  di Un’arbanella di basilico
• Toscana – Schiacciata di Pasqua livornese di Non solo piccante
• Umbria – Ciaramicola di 2 Amiche in cucina
• Marche – Crescia di Pasqua dolce di La creatività e i suoi colori
• Abruzzo – Pupe e cavalli  di In cucina da Eva
• Lazio – Pizza sbattuta –  di Chez Entity
• Campania -Casatiello napoletano   Le ricette di Tina
• Puglia -Tiedd d’agnidd o furn co l patan breakfast da donaflor
• Basilicata -(questo mese, purtroppo, non parteciperà) http://blog.giallozafferano.it/sognandoincucina
• Calabria – Cuculi di Pasqua all’anice –  Io cucino così
• Sicilia -Pecorella di marzapane  di Cucina che ti passa
• Sardegna –  Piricchittus di Arte in cucina

…e il Molise con la Treccia di Pasqua.

A Sant’Elia a Pianisi si dice che ” non si fa Pasqua senza la treccia”, così come si dice che “la pigna che non si mangia a Pasqua non si mangia più”.
Insomma è proprio uno dei dolci immancabili sulla tavola di Pasqua nel Molise.
Anche se le forme e i nomi sono diversi ( cocorozzi, pane di Pasqua, panettone, pigna, piccellate) gli ingredienti sono gli stessi, semplicissimi, quasi quelli del pane con l’aggiunta di uova, zucchero e  aromi.
Mettere a lievitare fino a quando avrà raddoppiato di volume ( per me circa 3 ore).
Pennellatela con il tuorlo d’uovo, decoratela con mompariglia e cuocete in forno caldo a 180° per 30′ circa.
Con queste dosi si ottiene una treccia molto grande di quasi un chilo di peso.
Lascio la versione che ho riprovato , riducendo le quantità e modificando il procedimento.
Sicuramente permette un risultato migliore.


Dose ridotta per tre treccine
• 250 gr di farina 00 + quella che l’impasto si tirerà 
• 2 uova e 1 tuorlo
• 62 gr di lievito madre attivo ( rinfrescato due volte)
• 75 gr di zucchero
• 60 gr di patate lessate
• 2 cucchiai di olio evo
• un pizzico di sale
• 1/2 bicchierino di alcool per liquori ( per me limoncello)
• buccia di limone  bio grattugiata
per impastare il lievito
• 1 uovo
• 50 gr di farina prelevati dal totale
Per la superficie
• un tuorlo
Lavorare il lievito nella planetaria, con il gancio a foglia, aggiungendo l’uovo e la farina, cercando di far incordare. Ho rovesciato in una ciotola e messo in forno con dell’acuqa bollente a lievitare ( a me sono bastate 4 ore con la funzione camera di lievitazione).

Versare il composto lievitato nella planetaria sempre con il gancio a foglia , ho dato due giri per incordare e versato un pò di farina.
Ho iniziato ad inserire nell’ordine il tuorlo con un cucchiaio di zucchero e uno di farina, e ho fatto andare.

Proseguire con il resto degli ingredienti unendo anche la patata schiacciata , il sale e la uccia di limone.

Per ultimo aggiungere l’olio e il liquore, poco alla volta e facendo inglobare bene.

Valutare la consistenza, sicuramente risulterà appiccicosa e poco lavorabile.

A questo punto l’ho ribaltata su un piano infarinato ed ho iniziato a fare delle pieghe tipo “rigeneri” di Bonci ( vedere qui) inserendo sempre altra farina , fino a quando non ho avuto un composto morbido, ma non appiccicoso.

Ho ripassato tutto in planetaria con il gancio e ho fatto lavorare a vel.2 per circa 12′.
Al termine ho ridato un paio di pieghe e diviso l’impasto per formare le trecce.
Ho fatto lievitare per una notte , al mattino il composto si presentava triplicato di volume, ho spennellato con l’uovo e cotto in forno caldo a 180° per circa 20′.

Il gusto è piuttosto “rustico”, determinato anche dalla presenza dell’olio nell’impasto.
Direi un sapore ” antico”.

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