Prendiamo esempio dall’Emilia-Romagna
Dissesto idrogeologico, firmato accordo: ‘Un geologo in ogni comune’
da bolognatoday.it
29 aprile 2016
L’Emilia-Romagna è annoverata tra i territori a maggior rischio frane e alluvioni, come ha rivelato l’ultimo rapporto Ispra – Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, quindi la parola d’ordine è “prevenire”.
Un accordo di collaborazione stipulato tra l’Ordine dei geologi dell”Emilia-Romagna (Oger) e Anci Emilia-Romagna, prevede un geologo in tutte le amministrazioni comunali, presidi geologici territoriali, formazione per i tecnici comunali, supporto concreto alla predisposizione di bandi per incarichi professionali di tipo geologico.
L’obiettivo generale è quello di “valorizzare le competenze professionali geologiche all”interno dei Comuni per tutelare il territorio e la popolazione puntando sulla prevenzione del dissesto idrogeologico”, rimarcano in una nota oggi i geologi. Il loro presidente, Gabriele Cesari, definisce l’intesa “un ulteriore passo in avanti, dopo il rapporto di sinergia instauratosi con il Servizio geologico sismico e dei suoli della Regione”.
Un premessa condivisa riconosce gran parte dei territori della regione come caratterizzati da un’elevata vulnerabilità ai fenomeni catastrofici naturali (terremoti, frane, alluvioni e mareggiate); inoltre, in questi anni i fenomeni dipendenti da eventi meteorologici estremi si sono verificati con maggiore sequenza. ANCI e OGER sono quindi concordi che per un’adeguata prevenzione e mitigazione degli effetti dei fenomeni catastrofici naturali occorra una maggiore conoscenza delle caratteristiche dei territori .
RAPPORTO ISPRA. I dati sui rischi causati dal dissesto idrogeologico della regione sono stati evidienzati nell’ultimo rapprto Ispra – Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
Tra le regioni più a rischio frane e alluvioni compare proprio l’Emilia Romagna e si tratta di pericolosità elevata e molto elevata. A rischio anche i Beni culturali: a rischio frane in aree a pericolosità alta e molto alta si registra in Toscana, Marche, Emilia-Romagna, Campania, Liguria e Molise. Numerosi sono i borghi storici interessati da fenomeni franosi innescatesi o riattivatisi anche negli ultimi anni. Tra i comuni, spiccano le città d’arte di Ferrara e Ravenna.
L’Emilia-Romagna è annoverata anche tra i territori con i valori più elevati di popolazione a rischio alluvioni nello scenario di pericolosità idraulica media e con con il numero più elevato di imprese a rischio pericolosità idraulica media. In Italia, quasi 80.000 unità locali di imprese (circa l’1,7%) si trovano in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata per un totale di oltre 200.000 addetti a rischio. Le regioni con il numero più alto di unità locali a rischio sono Campania, Toscana, Emilia-Romagna e Piemonte.
Esposte, invece, al pericolo inondazione nello scenario medio, 576.535 unità, per un totale di oltre 2 milioni di addetti. Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Liguria e Lombardia, sono le regioni con il numero più elevato di imprese vulnerabili al fenomeno idraulico.
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