“Un’altra sanità per un nuovo Molise”
Sabato 14 Maggio, presso la Sala Consiliare del Comune di Campobasso, alle 17, il Bene Comune, insieme al Forum per la difesa della sanità pubblica, presenterà il volume “Sanità molisana. Caccia al tesoro pubblico” a cura di Paolo Di Lella. Oltre al curatore, interverranno Lucio Pastore (medico dell’ospedale Veneziale di Isernia), Italo Testa (ex Primario del Cardarelli di Campobasso), Aida Trentalance (rappresentante del Forum), Luca Praitano (cons. comunale Movimento 5 Stelle), Massimo Romano (avvocato CODACONS), Susanna Pastorino (funzione pubblica CGIL). Di seguito, un estratto della prefazione di Antonio Ruggieri direttore di IBC edizioni
di Antonio Ruggieri
04 maggio 2016
Ci chiamiamo “il Bene Comune” per rivendicazione identitaria e per scelta programmatica.
Tutto il nostro lavoro, anche quello più marginale, è orientato a ri-costruire l’ordito economico, sociale, culturale, della comunità a cui apparteniamo — quella molisana — disorientata da una modernizzazione di media incidenza, pensata e utilizzata a mani basse dalla politica, quella deteriore, per la coltivazione del suo consenso.
Operiamo con una nutrita schiera di lavoratori (precari per lo più), di artisti, di cittadini spaesati, di migranti e d’intellettuali indipendenti, per l’affermazione di un Molise autentico, innovativo e solidale, che sappia affrancarsi dal modello di sottosviluppo assistito, arrivato adesso a consunzione.
Noi siamo per gli orti sociali e per l’acqua pubblica, per le energie rinnovabili e per la tutela del paesaggio e dell’ambiente, per il multiculturalismo e per l’inclusione di ogni essere umano a cui capiti di dover risiedere, per poco o per molto, nel pezzettino di mondo che abitiamo.
Non siamo contro il profitto, a patto che rappresenti la verifica rigorosa, equa e trasparente, della responsabilità e dell’utilità sociale dell’impresa, che noi preferiamo sia espressa in forma cooperativa.
Abbiamo un’unica possibilità di sopravvivere alla minaccia perniciosa che il genere umano ha imbastito contro la sua stessa sopravvivenza: restare umani, come ci ha chiesto di fare Vittorio Arrigoni prima di lasciarci.
Il nostro progetto, ma anche la nostra sensibilità, nell’epoca in cui viviamo, collide con un disegno di dimensioni planetarie, che s’amministra e prospera sulla nostra miseria e sulla nostra disperazione; che esige la nostra infelicità.
Gruppi finanziari senza patria e senza volto, accumulano ricchezze smisurate e senza senso, condannando alla miseria quote di popolazione sempre più larghe.
Vogliono tutto quello che possediamo per cultura e tradizione, cominciando dai beni comuni e dai diritti.
L’acqua, le risorse naturali, i nostri bisogni più elementari come la scuola, la cultura e la salute, con una rivoluzione copernicana sordida e sovversiva, si stanno trasformando in merci a disposizione di un mercato oscuro, globale, sodale e compromesso con la politica, ormai nemica dichiarata del bene comune.
Perciò, sentendoci parte del “Forum in difesa della sanità pubblica”, abbiamo voluto pubblicare il volume “Sanità molisana, caccia al tesoro pubblico”, del nostro Paolo Di Lella.
L’uragano devastante del neoliberismo, annunciato dall’ideologia bugiarda del debito, è arrivato anche nella nostra piccola, tenera, marginale e poco comunicativa regione (ci starebbe anche la maiuscola); ci è arrivato all’epoca del centrosinistra a mezzo servizio di Paolo di Laura Frattura e dell’inopinata schiera dei suoi alleati, quelli manifesti e soprattutto gli altri che agiscono celati dietro le quinte.
La salute è un diritto intangibile, universale e costituzionale, uno di quelli basilari sui quali si fonda la cultura che ci sforziamo di coltivare.
Trasformarla in una merce di scambio al servizio del profitto di qualcuno, vuol dire far arretrare il fronte della civiltà alla quale apparteniamo.
Per il Molise un’altra sanità è possibile, a patto che si faccia giustizia degli sprechi e dei ritardi generati dalla politica e dai suoi clienti, e che si metta al centro il benessere del cittadino, ricorrendo al privato solo quando è strettamente necessario.
Questo risultato è alla nostra portata, rispettando le indicazioni governative dettate dal piano di rientro; come si fa, passo dopo passo, provvedimento per provvedimento, in questo indispensabile volume di resilienza civile, ce lo spiega Paolo Di Lella con una proposta chiara e puntuale, e con le interviste che ha realizzato con Lucio Pastore, medico del pronto soccorso del Veneziale d’Isernia, con Italo Testa, ex chirurgo del Cardarelli e memoria storica di quello che è accaduto nelle politiche sanitarie della nostra regione e con Aida Trentalance del “Forum per la difesa della sanità pubblica”, che ha rappresentato il punto di vista degli utenti, dei cittadini.
A compendio e ulteriore dettaglio della partita decisiva che si sta giocando per il futuro della nostra comunità, pubblichiamo un documento dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri di Campobasso e Isernia e una risoluzione di Cittadinanzattiva del Molise; insomma, senza possibilità d’equivoco, il punto di vista di chi opera nella sanità e di chi ne utilizza i servizi, che ci dice con chiarezza e determinazione che la sanità molisana può e deve rimanere pubblica.
di Antonio Ruggieri