Molise “Lotta in famiglia per la fascia da sindaco”
Per la fascia da sindaco: Giuseppe Cirelli sfida il fratello Domenico
di Giuseppe Villani
10 maggio 2016
“Conta 177 abitanti, ma è un paese ‘nobile’. Per i suoi trascorsi, e perché dà il nome alla regione. A Molise, centro a pochi chilometri da Frosolone e Torella del Sannio, il prossimo 5 giugno non si voterà per il sindaco, ma per il… capo famiglia. In lizza, infatti, ci sono tre candidati: il primo cittadino uscente, Domenico Cirelli, suo fratello Giuseppe e Mario, parente più alla lontana e per giunta assessore uscente, quindi fuoriuscito dalla lista “Giovani per Molise” che per il resto ripresenterà buona parte della squadra che vinse le elezioni del 2011.
«Non c’è nulla di strano, abbiamo punti di vista diversi. Qui, poi, alla fine siamo tutti parenti» specifica il primo cittadino uscente riferendosi alla candidatura del fratello. Ed in effetti, in un Comune che sull’elenco telefonico occupa meno di una colonnina, ci sono buone possibilità che si verifichi una situazione del genere.
Un secolo fa, gli abitanti di Molise erano poco più di 700. Poi, in molti si sono trasferiti a Roma, altri a Campobasso. Nel 1961 la popolazione era già scesa a 400 unità, la picchiata è proseguita fino ad arrivare a 162 nel 2011. Poi una piccola ripresa, dovuta a trasferimenti di alcuni nuclei familiari e non certo alle nascite. «Negli ultimi tre anni sono nati due bambini» riferisce il 41enne sindaco, per il quale l’ipotesi di fondersi con qualche altro Comune del circondario è fattibile, anzi auspicabile: «Con i trasferimenti che si riducono sempre di più, diventa impossibile amministrare se non caricando di tasse i cittadini. Se le cose non cambieranno, bisognerà andare nella direzione delle fusioni».
Intanto Molise va orgoglioso delle sue tradizioni, del suo castello, della sua aria, della sua enogastronomia dove oltre ai salumi e formaggi spicca un dolce, il torcinello fritto.
Alle elezioni di cinque anni fa, Molise fece parlare di sé per un’altra curiosa caratteristica: le liste presentate furono addirittura 5, anche se tre erano zeppe di militari a caccia di licenze e raccolsero in tutto 5 voti. Domenico Cirelli vinse con 94 voti e la seconda lista, capitanata da Franco Palladino, ne raccolse 18. Sfida senza storia, a differenza di quella che potrebbe verificarsi il 5 giugno dove davvero un voto in più potrebbe spostare gli equilibri e per vincere potrebbero bastarne anche 50.
di Giuseppe Villani (da Primonumero.it)