Italia Bella: Oratino
Servizio sulla rivista on line “Mondo del gusto” sul bel borgo molisano
da mondodelgusto.it
24 maggio 2016
Nell’entroterra molisano, a quasi 800 metri slm, non molto distante dal capoluogo Campobasso, c’è Oratino, piccolissimo borgo di nemmeno millecinquecento abitanti di origine medioevale che dall’alto del suo colle domina la valle del Biferno.
Il borgo è di probabile origine normanna; l’impianto urbanistico ha mantenuto nei secoli le sue caratteristiche peculiari, con le strette stradine selciate in pietra, che si intersecano disordinatamente seguendo il rilievo, le bellissime piazzette, le abitazioni storiche, molte delle quali in sasso, con i portali, i balconi, le balaustre, le numerose chiese; elementi che hanno fatto di Oratino uno dei borghi più belli d’Italia.
Nel corso dei secoli il paese molisano ha visto all’opera tanti artigiani locali; fabbri, scalpellini, doratori, vetrai e pittori che nelle loro botteghe hanno creato oggetti d’arte che hanno ingentilito i monumenti storici ed arricchito il patrimonio pubblico e privato del borgo medioevale; numerose tracce degli artigiani ed artisti locali sono perfettamente visibili anche nelle facciate di molti palazzi nobiliari del centro storico.
Il più rilevante è senz’altro il quattrocentesco Palazzo Ducale, chiamato anche Palazzo Giordano, nell’omonima piazza, che prende il nome dalla famiglia feudataria nobiliare che lo abitò e ristrutturò a fine settecento, demolendo le quattro torri esistenti per adattarlo ai gusti dell’epoca.
A caratterizzare però la Oratino medioevale sono i resti della torre medievale, che si eleva solitaria sul dirupo, dal quale per secoli ha sorvegliato gli antichi tratturi, i percorsi delle greggi che scendevano dall’Appennino nelle loro transumanze.
Attorno alla Rocca sono stati rinvenuti reperti archeologici di origine preistorica, a testimonianza di un insediamento collocato in una posizione strategica che si è protratto nei secoli successivi, fino al disastroso terremoto di metà ‘400; la torre della Rocca, di pianta quadrata, ha un’altezza di dodici metri, con un ingresso sopraelevato rispetto al pavimento; sull’architrave dell’ingresso è scolpito un gallo all’interno di un cerchio.
All’interno del centro storico cittadino c’è la quasi millenaria Chiesa di Santa Maria Assunta, più volte rimaneggiata, soprattutto dopo il terremoto del 1456, con i suoi affreschi e trompe-l’oeil di artisti locali nelle volte e nei soffitti e il magnifico ostensorio ottocentesco d’argento.
Appena fuori dal centro storico si trova la settecentesca chiesa di Santa Maria di Loreto, edificata su un precedente edificio di origini medioevali; una tipica chiesetta di campagna al cui interno sono collocate due antiche sculture lignee di ottima fattura.
Nel piccolo borgo dell’entroterra molisano la popolazione vive tranquilla coltivando ancora gli antichi mestieri artigianali, alcuni dei quali di carattere artistico; numerose le manifestazioni che la pubblica amministrazione e le associazioni locali organizzano nel corso dell’anno per far conoscere il paese e attrarre turisti, che in effetti salgono sempre più numerosi, sia per la pace e l’amenità del posto, sia per la particolarità delle tradizioni, sia per l’ottima cucina di Oratino.
Tra le manifestazioni folkloristiche, troviamo “Le Lessate”, quando, a metà gennaio, viene acceso un grande fuoco sul quale viene cotta e distribuita una pietanza a base di legumi e cereali; un’altra tradizione “Z’seca la Vecchia” che vede, a metà Quaresima, improvvisati attori e musicanti in giro per il borgo a recitare esilaranti sonetti comici.
La festa di San Bonifacio, patrono del paese a metà maggio, le numerose iniziative dell’estate oratina e “la Faglia”, iniziativa della vigilia di Natale, con una lunga processione di gente che segue un grosso fascio di canne trasportato a spalle da una cinquantina di abitanti, prima di essere incendiato sul sagrato della chiesa di Santa Maria Assunta, sono preziosi momento di aggregazione e socializzazione di tutta la popolazione.
In queste, come nelle altre iniziative sociali, culturali e folkloristiche, la gastronomia oratina è sempre protagonista; una cucina fatta di cose povere, di prodotti della terra, come i legumi, i ceci, le cicerchie e piatti come la minestra di “laganelle e fagioli”, piccole lasagne fatte a mano, che è il piatto tipico di Oratino.
La pizza di mais, che è stato per secoli il pane della gente del posto, viene oggi ancora proposto per accompagnare piatti di verdura, minestre come i Cavatelli, secondi di carne, soprattutto di maiale, il tipico “cacio e ova con salsiccia”, ossia un composto di formaggio di capra e uova cotto nel sugo di salsiccia, oppure i “fagioli con le cotiche”.
Tra le carni, dopo il maiale, l’agnello occupa un posto privilegiato nella cucina tradizionale oratinese, consumato preferibilmente nel periodo primaverile in coincidenza con le feste pasquali, quando vengono preparati anche i “Fiadoni”, dolci tipici della tradizione molisana.
da mondodelgusto.it