• 11 Luglio 2016

Un Molisano lo scopritore della penicillina

Vincenzo Tiberio, dottore molisano originario di Sepino

di A.C. La Terra

11 luglio 2016

Chi ha scoperto la penicillina? Sembra una tipica domanda da quiz, alla quale, sono sicura, molti di voi risponderebbero “Alexander Fleming”. E invece è stato proprio un molisano a fare una delle scoperte più importanti del secolo scorso, un certo Dottor Vincenzo Tiberio, originario di Sepino.

L’importanza della penicillina

La scoperta della penicillina permise di dar vita ad una nuova classe di farmaci che noi oggi conosciamo fin troppo bene, ovvero quella degli antibiotici, con i quali finalmente si riuscì a contrastare malattie infettive ritenute fino ad allora mortali, soprattutto nei bambini e negli anziani, come la polmonite e il tifo.

In Italia questa miracolosa scoperta arrivò dall’America, solo dopo la Seconda Guerra Mondiale, cambiando per sempre il mondo della medicina e della farmacologia, oltre che le aspettative di vita di ognuno di noi. Confermandosi ancora oggi una delle terapie più efficaci, nonostante la crescente resistenza da parte dei microrganismi patogeni agli antibiotici.

Il Dottor Vincenzo Tiberio

Nel maggio del 1869 nacque nel piccolo comune molisano di Sepino, Vincenzo Tiberio, figlio di una famiglia benestante e desideroso di diventare medico, dopo i successi scolastici ottenuti presso le scuole elementari e il liceo del capoluogo. Da qui l’iscrizione alla Facoltà di Medicina e Chirurgia presso l’Università Federico II di Napoli.

Per seguire gli studi universitari, Vincenzo Tiberio dovette trasferirsi presso la casa degli zii, ad Arzano, e fu proprio in quella casa di campagna che fece la sua sensazionale scoperta, anticipando di circa trentacinque anni, la stessa fatta dallo scozzese Alexander Fleming, nota a tutto il mondo.

Nel cortile dell’abitazione infatti, era presente un vecchio pozzo adibito alla raccolta di acqua piovana, la stessa che veniva poi utilizzata in casa per bere e cucinare. Il pozzo in questione, veniva periodicamente pulito dalle muffe che vi si venivano a formare a causa dell’umidità, ed ogni volta che questo accadeva, gli abitanti della casa andavano incontro ad enteriti, cosa che invece non accadeva quando la muffa era presente.

Egli quindi intuì che nelle muffe dovevano esserci delle sostanze protettive, capaci di svolgere un’attività battericida contro i batteri patogeni presenti nell’organismo umano.

Approfondì tale intuizione attraverso delle sperimentazioni, sia in vitro che in vivo, pubblicando degli scritti che verranno ritrovati e portati all’attenzione, solo nel 1947, due anni dopo il conferimento del Nobel per la medicina a Fleming il quale, tra l’altro, ammise di essere arrivato alla scoperta della penicillina solo in seguito ad un errore procedurale e alla contaminazione involontaria di una capsula.

Un infarto miocardico stroncò la vita di Vincenzo Tiberio a soli 45 anni, impedendogli di approfondire quegli importanti studi iniziati, e lasciando quindi la scena libera al famoso medico americano, noto a tutti come lo scopritore della penicillina.

Noi abbiamo deciso di ricordare Vincenzo Tiberio per il suo enorme contributo, con questo semplice post, in modo che tutti i molisani sappiano quali grandi personaggi affondano le proprie radici nella nostra regione. 

di A.C. La Terra