La mappa dell’abbandono
Liste di attesa, intramoenia, corruzione: invece di abbattere le liste di attesa operando sulle cause si preferisce indirizzare sempre più persone verso le prestazioni private
da ilgiornaledellefondazioni.com
06 ottobre 2016
Venerdì 7 ottobre, dalle 10 alle 13, presentazione della ricerca la “Mappa dell’abbandono” alla Camera dei Deputati a Palazzo Montecitorio a Roma, in un convegno promosso dalla Senatrice Michela Montevecchi, con la presentazione della visione dell’Agenzia del Demanio e casi operativi di riqualificazione di un patrimonio di significato storico, economico che può rappresentare una risorsa. Il repertorio di informazioni verrà integrato con il reportage fotografico Still Alive, nato nel 2004 con lo scopo di raccontare visivamente il fenomeno della dismissione industriale, che ha dato vita al progetto editoriale “Paraboloidi”
Conoscere il patrimonio industriale: come nasce l’idea
Il convegno prende spunto dall’indagine conoscitiva sul patrimonio culturale in stato di abbandono promossa dalla Senatrice Michela Montevecchi (eletta al Senato della Repubblica nella XVII Legislatura con il Movimento 5 Stelle nel 2013, prima della lista della circoscrizione Emilia Romagna e membro della 7ª Commissione permanente -Istruzione pubblica, beni culturali)all’interno della Commissione Cultura al Senato, indagine propedeutica alla creazione di una vera propria “Mappa dell’abbandono” (vedi https://goo.gl/Gf9u3P).
L’indagine parte dalla convinzione che sia assolutamente necessario mappare il nostro patrimonio culturale abbandonato se si vuole partire con una seria strategia di recupero, valorizzazione e restituzione alla collettività che sia il presupposto concreto per la rinnovata fruizione del bene nonché per la creazione di nuove opportunità di lavoro.
All’interno di questa mappatura il patrimonio industriale ha assunto un ruolo di primo piano, sia per il suo significato storico, economico, tecnologico sia come risorsa per il territorio grazie al potenziale che rappresenta in ottica di riutilizzo e riqualificazione urbana.
Da questa consapevolezza prende il via l’idea di dare maggiore risalto al patrimonio industriale attraverso l’organizzazione di un convegno all’interno dell’istituzione più importante del nostro paese: il Parlamento.
Partire da un convegno
Il programma del convegno, coordinato dalla dott. Simona Politini, esperta del settore e presidente dell’Associazione Archeologiaindustriale.net (nata nel 2015 ha ricevuto la Menzione Speciale al Premio dell’Unione europea per il Patrimonio Culturale / Europa Nostra Awards 2016, la più alta onorificenza presente in Europa nel settore del patrimonio culturale e naturale, nella categoria “Category Education, Training and Awareness-Raising”), mira ad offrire una panoramica sullo stato dell’arte del patrimonio industriale e sul fermento che questa tipologia di beni culturali sta vivendo: censimenti, rivitalizzazioni da parte di committenti privati come di enti pubblici, progetti di riqualificazione dal basso attraverso la pratica dei bandi pubblici, casi concreti di trasformazioni già avvenute che hanno restituito il bene alla comunità nella stessa forma, ma con una nuova missione.
La Senatrice Montevecchi illustrerà il progetto da lei promosso in Commissione Cultura al Senato: la Mappa dell’abbandono, che mira a restituire una fotografia, la più completa possibile, dei beni del nostro patrimonio culturale abbandonati.
Su Nuove forme di promozione e censimento del patrimonio industriale condotto da Simona Politini, Marcello Modica e Francesca Santarella.
Marcello Modica presenterà il suo progetto web di censimento del patrimonio industriale dismesso mediante la fotografia e la ricerca storiografica, Still Alive (www.st-al.com, con reportage virtuale), nato nel 2004 con lo scopo di raccontare visivamente il fenomeno della dismissione industriale.
Dal web alla carta. L’incontro tra Marcello Modica e Francesca Santarella da vita al progetto editoriale “Paraboloidi, un patrimonio dimenticato dell’architettura moderna”, una monografia che censisce un centinaio di silos industriali in cemento armato a copertura parabolica (comunemente, seppure impropriamente, così denominati), si pone l’obiettivo di fare luce, per la prima volta nel nostro Paese, su un patrimonio storico, architettonico e culturale di valore inestimabile costantemente a rischio di estinzione per la sua natura “industriale”. La ricerca, infatti, muove dall’esigenza di dare voce alle istanze dei cittadini che tentano di far valere le motivazioni della tutela e del recupero, talvolta scontrandosi con Amministrazioni ed Istituzioni prive delle forze e delle conoscenze necessarie per la salvaguardia dei “beni comuni”.
Il Direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi si concentrerà sulla presentazione delle iniziative messe in campo dal suo ente per avviare e realizzare il recupero di insediamenti/aree industriali dismessi da valorizzare individuando nuovi utilizzi e destinazioni che siano anche volano per operazioni più generali di rigenerazione urbana e riqualificazione territoriale. Verranno citati alcuni esempi concreti come l’ex Arsenale di Pavia o la Ex Manifattura Tabacchi di Bari, con percorsi di riutilizzo già avviati grazie anche all’intensa attività di concertazione istituzionale tra tutti livelli di governo e al contributo apportato da strumenti di partecipazione diretta come la “consultazione pubblica” per favorire il coinvolgimento, già in fase progettuale, di cittadini, associazioni e imprese. Segue un focus su Valore Paese-Fari, un progetto di grande fascino: fari, torri ed edifici costieri possono essere affittati fino a 50 anni presentando un progetto di riqualificazione e recupero coerente con i temi del turismo sostenibile, della natura, della cultura e dell’ambiente. Il successo riscosso con il bando 2015, la seconda edizione attualmente in corso.
Prenderà poi la parola Claudio Tedeschi, Vice Presidente e Amministratore Delegato Dismeco Srl, azienda promotrice del progetto Borgo Ecologico®, inaugurato a Marzabotto (BO) su circa 42.000 metri quadri acquisiti dall’area della ex Cartiera Burgo. All’interno progetto, nel luglio di quest’anno, la Young Architects Competitions, con la collaborazione di Unindustria Bologna, ha lanciato Green Academy, un concorso di idee per la riqualificazione dell’ex cartiera di Marzabotto (Bologna). Obiettivo dell’iniziativa: fornire un paniere quanto più vasto possibile di soluzioni architettoniche per la rifunzionalizzazione del bene a fine di trasformarlo, da ex-impianto industriale, in un polo didattico-museale d’avanguardia, dedicato alla ricerca in ambito di riciclo ed eco-sostenibilità. Verranno presentati i progetti vincitori e le motivazioni. Inoltre, attenzione particolare verrà data ad un progetto che, sebbene non sia rientrato tra quelli selezionati, si è fatto notare per la sensibilità mostrata verso il valore storico e culturale del bene industriale. Il progetto in questione si chiama Re-Acts e sarà illustrato da tre membri del gruppo proponente: Manuel Ramello – AIPAI, Jacopo Ibello – Save Industrial Heritage e Patrizia Trevisonno – architetto e archeologo industriale.
Segue poi il duplice intervento sul Villaggio Operaio di Crespi dAdda – sito Unesco, e il recupero del suo cuore produttivo: la Fabbrica, presentato dall’architetto Mauro Piantelli che, insieme a Tobia Scarpa, protagonista del design e della cultura italiana del ’900, è stato incaricato del progetto di recupero della fabbrica, dal 2013 proprietà della Società Percassi.
L’ex cotonificio, in più di un secolo di storia industriale, ha prodotto, direttamente ed indirettamente, un paesaggio unico, senza eguali. Le azioni antropiche e naturali si sono avvicendate indirizzando l’evoluzione del luogo; oggi si presenta come un paesaggio in divenire che richiede azioni sistematiche che lo rendano leggibile e coerente.
Crespi d’Adda diviene così un prezioso laboratorio di urbanistica, architettura, restauro, sociologia, paesaggio, che unisce ricerca e produzione, pubblico e privato, storia e innovazione, locale e globale. In questo momento storico, mentre la Fabbrica, che trascende alle ragioni del proprio essere e passa da fatto produttivo a fatto culturale, si afferma la consapevolezza della necessità di ri-scrivere il luogo e di ri-portare il lavoro, come mezzo culturale, al centro del racconto. È verso questa direzione che si sviluppa il progetto.
Giorgio Ravasio, presidente dell’Associazione Crespi d’Adda, parlerà dell’importanza delle memorie per dare un senso ai luoghi dell’industria: la storia di Crespi d’Adda attraverso i suoi anni di svolta (1878 fondazione 1929 il passaggio di consegna alla STI 1995 l’inserimento nel Patrimonio dell’Umanità 2003 la chiusura della fabbrica 2013 una possibile nuova vita).
Da un caso di recupero in itinere si passa ad un caso di recupero di bene archeologico industriale già portato a termine: il Museo della Centrale Montemartini. Un progetto sicuramente unico nel suo genere dove l’archeologia industriale incontra l’archeologia classica. Il Museo della Centrale Montemartini fa parte del sistema Musei Capitolini e accoglie innumerevoli sculture insieme a epigrafi e mosaici, scoperte durante le stagioni più feconde dell’archeologia romana in una straordinaria ambientazione di archeologia industriale. A parlarce la dott.ssa Emilia Talamo, già direttore del Museo della Centrale Montemaritini.
Conclude il convegno lo storico Mario Bencivenni che portando a sintesi le riflessioni sottolineerà la necessità di una ripresa di interesse verso questo importante settore del patrimonio culturale attraverso spunti di riflessione volti a rimuovere alcuni ostacoli che invece recentemente si sono creati in questa direzione.
A seguire il programma del convegno sul patrimonio industriale:
Il Patrimonio industriale in Italia. Da spazi vuoti a risorsa per il territorio
10:00/10:10
Apertura del Convegno
10:10/10:30
Benvenuto della Senatrice Michela Montevecchi
10:30/11:00
Simona Politini – Presidente Associazione Archeologiaindustriale.net
Marcello Modica – Autore del progetto Still-Alive
Francesca Santarella – Coautrice della monografia Paraboloidi
Nuove forme di promozione e censimento del patrimonio industriale. Presentazione dei progetti digital Still-Alive e Archeologiaindustriale.net. Segue Dal web alla carta. Catalogazione tipologica del patrimonio industriale: il caso dei magazzini a copertura parabolica
11:00/11:20
Roberto Reggi – Direttore dell’Agenzia del Demanio
I progetti dell’Agenzia del Demanio per il riuso del patrimonio industriale pubblico dismesso – Il recupero dei fari costieri: un’iniziativa di successo
11:20/11:40
Claudio Tedeschi – Vice Presidente e Amministratore Delegato Dismeco Srl
Green Academy: un concorso d’idee aperto a tutti per recuperare l’ex cartiera di Marzabotto
11:40/12:10
Mauro Piantelli – Studio De8 Architetti architetto e progettista con Tobia Scarpa del progetto di recupero della fabbrica di Crespi d’Adda di proprietà della Società Percassi
Giorgio Ravasio – Presidente dell’Associazione Crespi d’Adda
Rivitalizzare il territorio attraverso il recupero dei luoghi e della cultura del lavoro – Nuova vita alla fabbrica del Villaggio operaio di Crespi d’Adda, sito Unesco
12:10/12:30
Emilia Talamo – già Direttrice del Museo della Centrale Montemartini
La nuova energia della centrale Montemartini: quando l’archeologia industriale incontra l’archeologia classica
12:30/12:50
Mario Bencivenni – storico
Conclusioni
12:50/13:00
Saluti finali della Senatrice Michela Montevecchi
Al Termine del convegno seguirà un momento di confronto tra il pubblico e i relatori
Modera il convegno Simona Politini
Note sui relatori:
Mario Bencivenni
Mario Bencivenni, storico, vive a Firenze e si occupa di storia dell’architettura e dei giardini, e di storia del restauro e della tutela; ha svolto attività di ricerca e docenza presso le Facoltà di Architettura di Firenze, del Politecnico di Milano, di Ferrara; dal 2013 è docente alla Scuola di specializzazione in restauro dei monumenti e dei giardini storici e del paesaggio de «La Sapienza» di Roma. È accademico d’onore dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e nel 1999 è stato nominato Ispettore onorario per i beni ambientali e architettonici di Firenze. Nel 2015 ha curato la sezione «Il verde Pubblico» della mostra per i 150 anni di Firenze Capitale (Archivio di Stato di Firenze). Ha al suo attivo circa cento pubblicazioni fra le quali L’architettura della Compagnia di Gesù in Toscana (Alinea, 1996); Monumenti e Istituzioni (Alinea, 2 voll.1987-1992, in collaborazione con R. Dalla Negra e P. Grifoni); in collaborazione con Massimo de Vico Fallani: Giardini pubblici a Firenze dall’Ottocento a oggi (Edifir, 1998), l’edizione italiana di M.L. Gothein, Storia dell’Arte dei Giardini, (Olschki, 2006, 2 voll.) e l’edizione del manoscritto di A. Pucci, I giardini di Firenze, ( Olschki, 2015-2016, 6 voll.).
Marcello Modica
Marcello Modica (Milano, 1987), laureato in Pianificazione Urbana e Territoriale presso il Politecnico di Milano, si occupa da diversi anni di studiare e documentare attraverso la fotografia la dismissione
industriale sul territorio italiano ed europeo. Le sue ricerche sono state pubblicate su numerose riviste scientifiche e presentate in diverse conferenze sul tema. Collabora con continuità presso università e
istituzioni culturali. Di recente pubblicazione il suo libro “Paraboloidi. Un patrimonio dimenticato dell’architettura moderna” (con Francesca Santarella; Edifir, 2015).
Mauro Piantelli
Mauro Piantelli, Carlo Vailati e Massimo Bressanelli si laureano al Politecnico di Milano. Fondano lo studio DE8 architetti e lavorano all’inizio degli anni ’90 a Milano. Decidono di trasferire lo studio a Bergamo. Dal 2008 si associa Cristian Sangaletti anch’egli laureatosi al Politecnico di Milano.
Lo studio lavora sia in Italia che all’estero occupandosi di temi progettuali eterogenei: urbanistica, residenziale, terziario, commerciale, alberghiero, strutture sportive, interior design, retail.
La possibilità di effettuare frequenti cambi di scala, dal progetto urbano al dettaglio costruttivo, così come l’indirizzo rivolto a temi differenti dell’architettura, è diventata una caratteristica della propria attività professionale: “unspecialized architecture”.
Membro fondatore del “new italian blood”, lo studio è stato invitato a mostre e conferenze sia in Italia che all’estero; propri progetti sono stati pubblicati su riviste specializzate.
Lo studio è stato premiato in 2 progetti europan 8 ( Bergamo – italia ; Kemi –finlandia).
Nel 2010 vince il concorso per Social Housing a Milano Figino, nel 2011 riceve una nomination al “MIES VAN DER RHOE award” nonché il premio OAB quale miglior realizzazione privata 2000-2010 della provincia di Bergamo ed il premio PIDA per gli Hotels. Nel 2010 ha partecipato all’esposizione di Shanghai “Eccellenze Italiane. Alto Design – Alta Tecnologia”, presso il WTC, con il progetto PIRELLI SKYSCRAPER (nuovo belvedere grattacielo Pirelli).
DE8 architetti ha collaborato, ed ha collaborazioni in corso, con Tobia Scarpa, Dominique Perrault, Kengo Kuma, Asymptote.
Simona Politini
Simona Politini si è laureata con lode in Conservazione dei Beni Culturali presentando una tesi di laurea sperimentale in Archeologia Industriale. Dopo aver frequentato il Master alla LUISS Management di Roma in Management dei Beni Culturali ha lavorato per diverse aziende, nazionali ed internazionali, impegnate nella gestione e valorizzazione del patrimonio culturale, tra le quali la Réunion des Musées Nationaux.
Specializzata in comunicazione, prima classica e ora digital, nel novembre 2013 Simona ha lanciato online il progetto Archeologiaindustriale.net con l’intento di valorizzare il patrimonio industriale italiano attraverso la condivisione di informazioni e il coinvolgimento di esperti e appassionati della materia. Nel luglio 2015, Archeologiaindustriale.net si è costituita in Associazione Culturale per venire incontro alle esigenze del settore ed operare attivamente sul territorio in maniera più efficace.
Giorgio Ravasio
Giorgio Ravasio vive a Crespi d’Adda. Ha creato, nel 1991, il primo movimento di valorizzazione culturale del villaggio operaio contribuendo, poi alle iniziative del CSFM – Centro Sociale Fratelli Marx che culminarono, nel 1995, nell’inserimento del sito nella World Heritage List dell’Unesco. Ha fondato, nel 2011, l’Archivio Storico di Crespi d’Adda – la biblioteca sentimentale crespese. Ha pubblicato “Crespi d’Adda. La città del lavoro proficuo, dell’utopia sociale e della metafora architettonica” e di “Crespi d’Adda. Storia di una impresa”. Attualmente è il presidente della Associazione Crespi d’Adda.
Roberto Reggi
Roberto Reggi dal settembre 2014 è Direttore dell’Agenzia del Demanio. Laureato in Ingegneria, ha unito nel corso degli anni l’attività professionale all’impegno nella pubblica amministrazione. Nel 1994, in una fase difficile per la vita amministrativa e politica di Piacenza, la sua città, inizia il suo percorso di amministratore pubblico come assessore alle Politiche Sociali e Abitative del Comune. Nel giugno 2002 viene eletto Sindaco di Piacenza e nel 2007 viene riconfermato nella carica. Durante i dieci anni da Sindaco realizza una imponente operazione di rigenerazione urbana basata su grandi opere pubbliche realizzate anche attraverso un rapporto virtuoso pubblico-privato, fondato sulla sostenibilità e l’attenzione all’ambiente. Nel giugno del 2005 diviene Vicepresidente nazionale del Forum Italiano per la Sicurezza Urbana. Nell’ottobre 2009 è nominato Vicepresidente nazionale dell’Anci, con delega al Patrimonio, alle Infrastrutture e alla Protezione Civile. Nell’aprile del 2012 è Presidente della Fondazione Patrimonio Comune dell’Anci costituita insieme alle Casse Previdenziali di Geometri e Periti Industriali con l’obiettivo di accompagnare i Comuni nel difficile processo di valorizzazione del patrimonio immobiliare. Carica che mantiene sino al 28 febbraio 2014 quando viene nominato Sottosegretario di Stato presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Francesca Santarella
Francesca Santarella studiosa di cultura industriale, è stata consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Ravenna dal 2011 al 2016. Dal 2010 si batte per la tutela del magazzino a copertura parabolica della Società Interconsorziale Romagnola presso la darsena portuale antica di Ravenna, destinato alla demolizione a favore di un centro commerciale benché le norme urbanistiche ne prevedessero il recupero. Tra le numerose iniziative intraprese per sensibilizzare le Istituzioni sul valore dell’architettura industriale, ricordiamo, oltre a petizioni popolari, collaborazioni nella stesura del Piano Operativo Comunale Darsena di Città, processi partecipativi e conferenze, un progetto di recupero commissionato da un gruppo di cittadini all’architetto Marco Mattei di Firenze, già autore del recupero dell’Opificio Campolmi di Prato, ora Museo del Tessuto e Biblioteca Civica e la redazione, insieme all’architetto Marcello Modica, della prima monografia dedicata ai cosiddetti “paraboloidi” italiani.
Emilia Talamo
Emilia Talamo già Funzionario Direttivo della Sovrintendenza Capitolina di Roma Capitale, Responsabile dei Musei Capitolini, Centrale Montemartini dal 1997 al 2015.
È stato responsabile del gruppo di lavoro che ha progettato e realizzato l’allestimento dell’esposizione archeologica alla Centrale Montemartini (1997 e 2000). Ha fatto parte del gruppo di lavoro che ha progettato e realizzato l’allestimento del Palazzo dei Conservatori in Campidoglio (2000). Curatore di mostre in Italia e all’estero. Membro della Commissione per il prestito di opere d’arte istituita dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direttore scientifico di numerosissimi interventi di restauro su sculture antiche e di ricomposizioni di frammenti appartenenti a Musei diversi (statua di Agrippina Orante). Membro del comitato di redazione del Bullettino della Commissione Archeologica Comunale. Autore di saggi e articoli scientifici di carattere archeologico (avori, sculture romane e topografia di Roma).
Claudio Tedeschi
Claudio Tedeschi è Vice Presidente e Amministratore Delegato Dismeco Srl, azienda nata nel 1977 come attività a gestione familiare e poi sviluppatasi a fine 2010 sino a diventare la prima in Italia nella gestione specifica dei RAEE, con una forte accelerazione in seguito all’apertura del nuovo stabilimento ubicato nel vicino Comune di Marzabotto, che rientra in un progetto decisamente più ampio: il Borgo Ecologico®, un modello industriale di sostenibilità ambientale applicabile operativamente in tutte le sue numerose declinazioni. Claudio Tedeschi, fortemente ispirato dai temi del salvaguardia ambientale e della valorizzazione culturale del territorio è Componente Direttivo dell’Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale di Bologna, è parte del Gruppo di Studio Ambiente e Responsabilità Sociale di Impresa organizzato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bologna, è componente dell’Osservatorio IEFE sulla Green Economy – Università Bocconi, nonché Componente Commissione Energia e Sviluppo Sostenibile di Confindustria Emilia-Romagna e Componente Settore Acqua Energia Ambiente Unindustria Bologna di Unindustria Bologna.
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