• 24 Ottobre 2016

La zampogna

Strumento musicale e simbolo della tradizione molisana

di  Sara Carriero (da molisiamo.it)

15 dicembre 2016

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La zampogna nel Molise è senza dubbio uno degli oggetti che meglio rappresenta la tradizione regionale. Non un semplice strumento musicale, ma un vero e proprio simbolo etnico, che si lega alla popolazione molisana e alla sua storia in maniera indissolubile.

Delle tracce antichissime che si ritrovano persino nei cognomi delle famiglie del territorio come Totaro, Scopinaro, Sampogna e così via. Tutti sinonimi e termini dialettali che rimandano appunto allo strumento in questione.

LA ZAMPOGNA IN MOLISE

La zampogna nel Molise viene associata inevitabilmente al Natale, periodo nel qualegl i zampognari bussano di porta in porta, suonando melodie natalizie ed anticipando le suggestioni tipiche di questa festività. Tuttavia si tratta di uno strumento che ricorre frequentemente in molti degli eventi folkloristici molisani, facendo la sua apparizione nelle leggende e nei racconti della tradizione, nei canti popolari, nelle poesie dialettali, nei proverbi, nell’iconografia e nelle tradizioni religiose.

Non a caso si dice infatti, che il Molise sia una terra di zampogne e zampognari. Ma chi sono questi zampognari?

GLI ZAMPOGNARI

Si tratta di musicisti girovaghi, la cui presenza è testimoniata e documentata in tutta l’Europa, dall’Austria alla Germania, dalla Spagna all’Inghilterra, dalla Francia fino addirittura alla Russia. Dei veri e propri mercanti del suono che percorrevano di anno in anno anche migliaia di chilometri, spesso a piedi, stando lontani dalle proprie case e vivendo semplicemente di quello che la loro musica gli consentiva di guadagnare in giro per il mondo.

La tradizione che noi tutti conosciamo è quella delle novene, ovvero quel rituale religioso della durata di nove giorni, durante i quali gli zampognari effettuano i cosiddetti giri natalizi andando di casa in casa e suonando appunto la Novena, uno bellissimo brano musicale detto anche Pastorale o Pastorella.

Anticamente gli zampognari venivano ingaggiati dalle famiglie più ricche durante il periodo natalizio, per godere delle loro esibizioni. In cambio essi lasciavano come pegno un cucchiaio di legno ed un santino raffigurante Gesù Bambino, andando a suggellare una sorta di patto in base al quale lo zampognaro si impegnava a tornare presso la stessa famiglia, per i nove giorni necessari alla celebrazione della novena.

Oggi gli zampognari continuano nel periodo natalizio, a bussare alle nostre porte. Spesso le trovano chiuse e non hanno doni materiali da lasciare, ad eccezione dell’antica e suggestiva melodia di festa che lasciano al loro passaggio.

L’importanza di questo strumento è comunque ancora viva nel territorio molisano e si traduce nel Festival Internazionale della Zampogna che si tiene ogni anno, l’ultimo fine settimana di luglio a Scapoli, in provincia di Isernia. Tre giorni di tradizione e divertimento.  

di  Sara Carriero (da molisiamo.it)