Regione, schiaffo ai molisani
3milioni e 700mila euro all’anno per la Casta. Tra i privilegi, il contributo per la pensione e il “premio” di fine mandato
di Pasquale Di Bello
2 febbraio 2017
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Tra i provvedimenti finanziari di recente approvazione, c’è anche il bilancio di previsione 2017 del Consiglio regionale. Dei 6 milioni e 783mila euro previsti, oltre il 50% andrà alle indennità e ai privilegi della casta: circa 3milioni e 700mila euro. Tra le spese folli, anche quest’anno messi in bilancio 5mila euro per la carta igienica. Per i consiglieri regionali previsto un premio complessivo di fine mandato pari a 120mila euro. Tutto questo mentre un terzo dei lavoratori e delle famiglie molisane è sotto il livello di povertà. Anche quest’anno, puntuale come una cambiale, è stato approvato il Bilancio di previsione del Consiglio regionale del Molise. Si tratta del documento base col quale lorsignori si concedono tutti i privilegi, le prebende e le prerogative che il rango di consigliere regionale conferisce agli appartenenti alla Casta. Il fabbisogno complessivo per il funzionamento di una struttura mastodontica rispetto alle reali necessità e inversamente proporzionale intelligenza politica di chi amministra la Regione è di 6milioni 783mila euro. Leggendo e spigolando tra le carte, salta immediatamente agli occhi quello che è il dato più raccapricciante del documento contabile: la somma complessiva spesa per i Tarzan della democrazia che governano il Molise e che impongono sacrifici a tutti tranne che a se stessi. Esattamente 3milioni 696mila e 480, ovvero oltre la metà dell’intero bilancio del Consiglio regionale. E’ questa la somma che i molisani spendono per pagare: indennità di carica, spese di mandato, missioni e contributi previdenziali a favore dei consiglieri regionali. Sì, anche i contributi previdenziali. La Casta ha fatto credere a tutti di aver abolito l’odioso privilegio del vitalizio, salvo far rientrare dalla finestra quello che era uscito dalla porta. Per questa spesa, i molisani ogni anno accantonano la bellezza di 350mila euro, ovvero i due terzi della contribuzione previdenziale degli inquilini del Consiglio. Il restante terzo, bontà loro, è a carico proprio.
Se a questo dato si aggiunge la spesa destinata ai gruppi regionali, 1milione e 70mila euro, la spesa complessiva arriva a 4milioni 766mila 480 euro: oltre due terzi dell’intero bilancio. Guidare un gruppo assicura ai fortunati fondisti del pensiero politico, economico e amministrativo, altri privilegi, riassumibili in una sola parola: quattrini. Non a caso il Molise pullula di G Ma la lista delle vergogne, leggendo il bilancio, man mano si trasforma in quella degli orrori, come per i 380mila euro spesi ogni anno per l’affitto dei locali, e in quella dell’incontinenza laddove anche per il 2017, come era stato per il 2016 e come è previsto per il 2018 e 2019, la spesa per la carta igienica e i saponi resta fissata a ben 5mila euro all’anno. Cinquemila sono anche gli euro messi nel bilancio annuale per l’acquisto delle divise degli “Addetti alle anticamere”, una definizione talmente offensiva per la classe dei lavoratori da rappresentare la prova documentata di quanto essi siano immensamente migliori della classe politica che li amministra. Dopo aver approvato questa lista di vergogne chiamata il bilancio, compreso un premio complessivo di fine mandato pari a 120mila euro, lorsignori si sono alzati in piedi e si sono fatti un inchino di ringraziamento davanti allo specchio. Poi, per non essere riconosciuti dalla povera gente, dai lavoratori e dalle famiglie molisane finite sotto il livello di povertà, si sono coperti di frasche e, travestiti da cespuglio, sono corsi a nascondersi dalla vergogna. ruppi monocellulari, un ossimoro in italiano e una aberrazione in matematica: ben dieci su quindici complessivi.
di Pasquale Di Bello (da ilgiornaledelmolise.it)