• 18 Ottobre 2016

No agli impianti eolici nel Sannio

Matese: la protesta di cittadini e Wwf; sit-in contro diciotto nuove pale: “Si evitino foreste d’acciaio”. E arriva il sequestro dei carabinieri

di Pasquale Raicaldo

16 febbraio 2017

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Proteste, ricorsi, esposti alla Procura della Repubblica e il sequestro del cantiere: una vera e propria battaglia. Con i cittadini che, in queste ore, hanno inscenato un sit-in. Perché il Sannio non diventi “una foresta d’acciaio inguardabile”. Accade in un’area che comprende I territori dei comuni di Cerreto Sannita, San Lupo, Pontelandolfo, Morcone, Pietraroja, tra il fiume Calore e i monti del Matese, nella provincia di Benevento, tra il Parco Naturale Regionale del Matese e l’oasi Wwf del Lago di Campolattaro.

Ed è qui che residenti e Wwf hanno protestato in queste ore contro l’installazione di nuove pale per la produzione di energia eolica: diciotto nuove torri che rischiano, denunciano i manifestanti, di “avere un forte impatto ambientale sul paesaggio”, con buona pace – aggiunge il Wwf Sannio – della salvaguardia del Sito di Interesse Comunitario, che da queste parti abbraccia “habitat rari e preziosi (con la sgargiante presenza delle orchidee selvagge) che rischiano di essere distrutti per ignoranza, speculazione e pressappochismo”.

L’autorizzazione della Regione Campania alle opere è arrivata nell’ottobre del 2014, l’esposto alla Commissione Europea dell’associazione ambientalista era partito ad agosto dello stesso anno. “E aveva portato a una serie di approfondimenti della Commissione, che aveva mostrato attenzione alle nostre obiezioni. – spiega Camillo Campolongo, presidente di Wwf Sannio – La settimana scorsa abbiamo però assistito all’avvio dei lavori propedeutici all’installazione degli impianti. E ci siamo rimboccati le maniche per protestare”.

In queste ore, il primo risultato: il comando provinciale dei carabinieri ha disposto il sequestro penale del cantiere. “Il problema – aggiungono i manifestanti – è che la presenza di impianti eolici, con 1200 torri già in funzione nel Sannio, è massiccia”. E se l’energia è pulita, è la tutela degli habitat a preoccupare l’associazione: “I naturalisti hanno sottolineato l’impatto negativo sugli ecosistemi di un’invasione di pale eoliche. E nella sola provincia di Benevento si contano richieste per circa 531 nuovi aerogeneratori per una potenza di 1200 megawatt, cioè più del doppio di quelli installati fino a questo momento”.

Si tratta, così, di una battaglia della provincia a tutela della biodiversità e dell’estetica del paesaggio: “Non è tutto. I nuovi impianti – denuncia il Wwf – servirebbero soprattutto le città. Il fabbisogno locale provinciale delle energie è ampiamente soddisfatto, ma le metropoli industrializzate come Napoli, Caserta, Bari e Foggia hanno tanta fame di energia e poco fanno per dotarsi di impianti di energia rinnovabile a discapito delle aree interne poco popolate ed industrializzate”.

Così, il rischio è che il Sannio (ma anche l’Irpinia, dove il fenomeno non sarebbe più marginale) veda modificarsi la fisionomia del suo paesaggio per ospitare nuove torri. La nostra posizione è chiara: pur costituendo un’opportunità irrinunciabile per fronteggiare i cambiamenti climatici, gli impianti presentano un rilevante impatto ambientale”. Ed è per questo che gli ambientalisti sono scesi in campo.

di Pasquale Raicaldo (da napoli.repubblica.it)