• 18 Ottobre 2016

Uomo Orso a Jelsi

Misteriosa tradizione carnevalesca

di  A.C. La Terra

28 febbraio 2017

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Ai giorni nostri in Italia molte delle tradizioni e riti che sono stati tramandati di padre in figlio nel corso dei secoli, si stanno inesorabilmente perdendo.

Ciò è causato soprattutto dal progressivo trasferimento delle nuove generazioni dai piccoli borghi alle grandi città e quindi dalla perdita di quel profondo legame con il territorio.

Tuttavia questi eventi della tradizione popolare resistono e rivivono tuttora soprattutto nei piccoli borghi del nostro belpaese, lontano dalla frenesia e dalla vita moderna-tecnologica dei grandi centri.

Quindi, se vogliamo andare alla riscoperta di queste manifestazioni, dobbiamo prendere un treno, un autobus oppure un’auto e metterci in viaggio verso questi luoghi.

Jelsi e l’uomo orso

Il Molise, terra dei piccoli borghi, questi riti tradizionali sono più vivi che mai e uno di questi è proprio l’uomo orso di Jelsi a Carnevale.

Parliamo un po’ della location.

Il paese

Jelsi è un borgo di circa duemila abitanti situato nel Molise centrale a 23 km dal capoluogo Campobasso.

Adagiato tra le dolci colline dei monti del Sannio su una piana in altura, è circondato da floridi boschi di querce ed estesi campi coltivati che rendono il suo territorio in primavera una grande distesa verde, e in estate un distesa gialla di grano pronto da mietere.

E’ proprio da questo grano che trae origine l’evento più caratteristico che ricorre il 26 luglio in occasione della festività di Sant’Anna quando, lungo le vie del paese, sfilano le Traglie, carri privi di buoi addobbati con “sculture” di grano.

Il rito carnascialesco dell’Uomo Orso

Secondo gli studiosi anche “U ‘Ball dell’Urz” si colloca tra i riti di propiziazione invernali di Carnevale,  nel periodo di passaggio tra la brutta stagione e la primavera, che si svolgono in Molise.

In particolar modo il ballo dell’Uomo Orso trova la sua origine in alcune cerimonie invernali di fertilità il cui significato più profondo sta in quella visione popolare-contadina della morte e della natura, non come un processo irreversibile ma come la condizione necessaria perché possa rinascere la vita con tutte le promesse di abbondanti raccolti.

Per altri studiosi il significato di questo rito lo si riconduce ad una trasfigurazione del sacrificio del capro espiatorio, che con la sua morte purga la comunità delle colpe commesse.

E’ interessante notare come anche il diavolo di Tufara e “Gl’ Cierv” di Castelnuovo al Volturno abbiano questa origine in comune e in qualche modo questi riti sono stretti cugini.

La rinascita del rito

Ricordiamo che la manifestazione fu interrotta con l’avvento della Seconda Guerra Mondiale ed è stata riproposta solo a Carnevale del 2008 per merito del regista Pierluigi Giorgio il quale già nel 1993 aveva “riportato alla vita” quella del Cervo a Castelnuovo.

Pierluigi Giorgio è un artista che da anni si dedica alla riscoperta delle tradizioni a rischio di estinzione.

Questo lavoro di “riscoperta” è stato svolto sapientemente dal regista attraverso una raccolta di informazioni ricavate dai ricordi e dalle interviste fatte agli anziani del paese, sicuri depositari del patrimonio socio-culturale del passato.

Il rito tradizionale

E così alla pantomima tradizionale è stata affiancato uno spettacolo alquanto suggestivo e teatrale: “La ballata dell’Uomo Orso”.

I personaggi della pantomima tradizionale sono interpretati da abili attori: si vede un orso spuntare improvvisamente dal bosco, con atteggiamento aggressivo, ringhia, digrigna i denti e urla spaventando gli abitanti del paese.

Ma poi il terribile orso viene catturato da un coraggioso domatore che, tenuto in catene, lo trascina per le vie del paese ordinandogli di danzare sotto la minaccia di percosse con un bastone.

I passi di danza dell’orso sono accompagnati da improvvisati musicisti.

La “ballata dell’orso”

Affiancata a questa danza rituale tradizionale ritroviamo la “ballata dell’ orso” che è accompagnata da un coro e da canti popolani dal testo in rima musicato che narrano le vicende del povero orso.

Tutti gli abitanti del paese si ritrovano a danzare in cerchio con abiti tradizionali intorno all’orso.

Con questo breve articolo abbiamo cercato un po’ di farvi “innamorare” di questa manifestazione carnevalesca tutta molisana così misteriosa e ancestrale che TurismoinMolise consiglia vivamente di andare a vedere.

Essa si terrà domenica 12 Marzo 2017 a Jelsi.

Il programma ancora non è disponibile ma vi informeremo prontamente non appena uscirà.

Intanto potete contattare la redazione di TurismoinMolise oppure dare una occhiata alla nostra pagina Facebook per richiedere maggiori informazioni.

di  A.C. La Terra

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