• 26 Aprile 2017

Insediamenti dell’età del bronzo a Guglionesi

Gli scavi scoprono la civiltà del Colle Bianco: “I contadini vivevano lì nell’Età del Bronzo”

da primonumero.it

4 ottobre 2017

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La ricognizione dell’area davanti alla Grotta del Colle Bianco lo aveva annunciato già lo scorso anno che in quell’area tra Guglionesi e Larino c’erano stati insediamenti nell’Età del Bronzo. Ad un anno esatto di distanza da quei lavori di osservazione, gli archeologi insieme a studenti dell’UniMol, tirocinanti, specialisti, dottorandi e dottorati e liberi professionisti del settore sono tornati nella zona per sottoporre l’area davanti all’antro ad ulteriori studi. Per la precisione si è trattato di scavi veri e propri ad metro di profondità nel terreno eseguiti con le mani «perché è il modo migliore per salvaguardare i reperti e fare in modo che tornino alla luce integri», spiega la dottoressa e archeologa Antonella Minelli, nuovamente alla guida della spedizione.

Grazie al progetto messo in campo anche quest’anno dall’Università degli Studi del Molise con la supervisione della dottoressa Minelli e della dottoressa Maria Assunta Cuozzo del Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione, otto archeologi per una settimana alla fine di settembre hanno potuto analizzare il terreno e dagli scavi sono emersi una serie di elementi importanti: frammenti ceramici decorati secondo elementi riconducibili all’Età del Bronzo, pietre e selce lavorati, punte di frecce ritrovate nel terreno e l’ossidiana, «un elemento – aggiunge ancora la dottoressa Minelli – che non appartiene al posto, ma è importata da fuori e questo fa pensare che si tratti di merce di scambio e anche che chi abitava questa zona si sia spostato, portando il materiale da fuori». Ci sono poi elementi delle macine triturate «e questo riporta ai cereali, quindi fa pensare che qui ci sia stata una comunità di agricoltori – aggiunge ancora – anche perché sono stati trovati pesi in pietra per il telaio utili per la tessitura e la filatura». 

Davanti alla grotta, « e non dentro», dovrebbe aver vissuto quindi una comunità di contadini per un periodo di tempo che sarà oggetto della prossima campagna di scavi vera e propria realizzata il prossimo anno. «E’ difficile infatti definire i dettagli, ma stiamo lavorando per mettere a punto un nuovo percorso di scavi che sarà più lungo, almeno un mese, permetterà di scavare più in profondità per cercare altri reperti su un’area più vasta. Si tratta quindi di creare una attività più estesa sotto i vari aspetti di studio e analisi e sarà possibile perciò anche capire bene chi c’era, come viveva, avere informazioni e dati più precisi utili a ricostruire ogni aspetto di quella civiltà, usi, costumi e loro tradizioni».

Intanto il materiale ritrovato è nelle mani della Soprintendenza Archeologica del Molise che coordina il progetto insieme al supporto logistico e finanziario del Comune di Guglionesi e della Pro Loco di Guglionesi. «Grazie anche al proprietario del terreno che ci ha permesso di lavorare e scavare in tranquillità – conclude la responsabile – abbiamo potuto verificare che ci fosse del materiale in deposizione primaria e che non fosse distrutto anche perché non erano stati distrutti dai lavori agricoli e questo ha permesso di preservarli». (elb)

da primonumero.it

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