Scompare Mario Grieco, uno dei primi (e pochi comunisti) di Duronia
È venuto a mancare a Roma, dove dagli anni sessanta risiedeva, dopo una lunga malattia
di Michele Petraroia
10 gennaio 2018
Back
Un abbraccio grande ad un compagno di Duronia che ci ha insegnato a lottare, a resistere e a non arretrare mai. Un comunista indimenticabile, fiero di essere molisano e capace di farsi apprezzare e rispettare a Roma assumendo funzioni nella segreteria del PCI sia nella sezione Monti che successivamente a quella della Magliana. Nel 1968 fronteggiò Giorgio Napolitano in un acceso scontro in sezione e negli anni settanta sempre al fianco del padre di Massimo D’Alema sostenne Enrico Berlinguer con una passione e una generosità ineguagliabile. Oggi ci ha lasciato ma custodiremo i suoi insegnamenti e in questa stagione grigia della sinistra ci appelleremo alla sua tenacia per resistere fino a quando non finirà la notte e sorgerà una nuova alba per un mondo più giusto. Grazie Mario!
Ma chi è stato Mario Grieco, questo anziano migrante nato nella frazione Santo Janni di Duronia nel 1932?
Mario si iscrisse nel 1948 al PCI, andò a lavorare come manovale edile nel 1953 a Roma e poi passò ai servizi ambientali dello stesso comune fino alla pensione negli anni Novanta. Impegnato attivamente nel partito, è stato nella segreteria delle sezioni PCI di Ponte Milvio e della Magliana tra gli anni Sessanta e Settanta, confrontandosi e lavorando fianco a fianco con Giuseppe D’Alema, padre di Massimo, Giorgio Napolitano ed Enrico Berlinguer. Considerato a giusta ragione un massimalista si scontrò nel 1968 proprio nella sezione di Ponte Milvio con il Presidente Napolitano sull’invasione sovietica in Cecoslovacchia dove con umiltà e fermezza ribadì la sua posizione in favore dell’URSS. Per Mario il partito è il partito ed oggi come allora è sempre con chi milita più a sinistra e quindi con Gianni Cuperlo.
Da pensionato è tornato per alcuni anni a vivere nella sua frazione, che dista 18 km da Duronia, di cui è stato uno dei quattro abitanti a fronte dei 200 che contava nel 1953 quando emigrò a Roma, e nonostante l’età avanzata continuava a battersi per i trasporti, la sanità e le politiche sociali nelle aree interne. Nel 2013 la prima ischemia lo portò al ricovero al Cardarelli. Le sue condizioni di salute, che da allora sono state sempre precarie, lo hanno costretto a ritornare a Roma.
Mario Grieco è stato un molisano più unico che raro, iscritto da 65 anni allo stesso partito, sempre pronto alla lotta, mai domo ma capace di vedere la parte positiva di ogni situazione.
Grazie di nuovo, Mario, per la tua tempra morale che aiuta a non smarrirci nel buio pesto di questo periodo terrificante.
di Michele Petraroia