• 7 Marzo 2018

Accoglienza di ieri e di oggi

A cento anni dall’arrivo dei profughi di Montebelluna. Oratino 31 marzo 1918 – 31 marzo 2018

di A.C. Arturo Giovannitti

07 marzo 2018

Back

Sabato 31 marzo 2018 il Comune di Oratino in collaborazione con il Comune di Montebelluna, l’Associazione culturale “Arturo Giovannitti”, l’Associazione Dalla Parte degli Ultimi, il Gruppo Alpini Oratino, organizza l’evento: “ACCOGLIENZA DI IERI E DI OGGI – A cento anni dall’arrivo dei profughi di Montebelluna, Oratino 31 marzo 1918 – 31 marzo 2018”.

Per ricordare una bella, importante e significativa pagina di storia e di straordinaria civiltà scritta dalla nostra comunità, che nonostante le difficoltà e la miseria causate dagli eventi legati alla guerra, accolsero centinaia di profughi di Montebelluna, località in provincia di Treviso.

Cento anni fa arrivarono in tanti per sfuggire all’attacco degli austriaci, che dopo la clamorosa vittoria di Caporetto e la disfatta del nostro esercito, avrebbero perpetrato una strage tra la popolazione inerme. 500 profughi, un numero davvero considerevole, arrivarono il 31 marzo 1918, giorno di Pasqua , a Oratino che allora contava poco più di 2300 abitanti. Furono accolti con vera generosità e tanta solidarietà dagli abitanti. In piazza Giordano ad aspettarli trovarono solo vecchi, donne, bambini e tre sacerdoti. I giovani erano assenti perchè si trovavano a combattere al fronte e molti non fecero più ritorno. I loro nomi sono elencati sulla stele del Monumento ai Caduti.

Parlavano dialetti diversi, forse non riuscivano neanche a comprendersi bene, ma i nostri antenati condivisero quel poco che avevano con i profughi, che rimasero con loro per oltre un anno. In quell’arco di tempo nacquero una decina di bambini tra le coppie di Montebelluna, come si legge negli Atti di nascita conservati nell’Archivio del nostro Municipio. Uno di loro, ritornato a casa e diventato adulto, fu eletto Sindaco di Montebelluna e ha voluto sempre ricordare, insieme a tutti gli altri, l’accoglienza, la bontà che gli aveva riservato la popolazione di Oratino.

Credo sia giusto e doveroso ricordare tutto questo e tramandarlo alle future generazioni. Incidere un’epigrafe nella pietra in maniera indelebile, una pagina della nostra memoria storica che, sono certo, ci renderà tutti più orgogliosi della nostra identità

di A.C. Arturo Giovannitti

Back