• 26 Giugno 2018

“Per evitare gran numero di peccati”

I racconti di Vincenzo Colledanchise hanno la maturità che solo il trascorrere del tempo può produrre

di Vincenzo Colledanchise 

26 giugno 2018

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Su carta intestata con timbro stampigliato “Chiesa Arcipretale del s.s. Salvatore in Toro” viene inviata in data 22-7-1892 , a firma del´arciprete Valerio Carlone la seguente missiva all´Archidiocesi di Benevento, dalla quale il paese dipendeva ecclesiasticamente.

“Beatissimo Padre,

Io qui sottoscritto Arciprete Curato genuflesso innanzi al trono di V.a Santità umilmente domando quanto segue.

Nel giorno 26 Agosto si festeggia in Toro la traslazione di S. Mercurio che il popolo ad immemorabili ha venerato come suo Protettore. La festa si celebra con solennità maggiore delle altre nel paese, perciò in tale ricorrenza affluisce in Toro gran numero di forestieri, avendo in questo anno la traslazione di s. Mercurio in giorno di venerdì, io genuflesso innanzi al trono di V.a Santità umilmente domando la grazia di dispensare questo popolo dall´astinenza dalla carne in detta solennità.

La ragione, che mi muove a domandare la dispensa, si è che la legge dell´astinenza dalla carne in detta solennità sarebbe da pochi osservata, perché riuscirebbe difficilissimo alle famiglie preparare il pranzo di magro, tanto più che qui manca il pesce. Per evitare gran numero di peccati, io domando la grazia dell´Indulto Apostolico.

Genuflesso innanzi al trono di V.a Santità Le bacio il sacro Piede e Le domando la Benedizione Apostolica.

Toro 22-7-1892 

Umilissimo Devot.mo Figlio in G.C.

Valerio Arciprete Carlone” 

La risposta alla suindicata lettera si ha in data 28-7-1892 a firma del Vicario Generale dell´Arcivescovo sullo stesso foglio.

“In tutti i paesi d´Italia si abbonda di maccheroni e paste di ogni specie. Di uova, di pomidoro, peperoni, baccalà e non di rado anche di pesce fresco, buona frutta ed ottimo vino, per cui paesani e forestieri possono ben empire la pancia anche nei giorni di magro, e non pretendere che per puro capriccio vadano in fumo le leggi della Chiesa Cattolicissima di nuovo conio! Ciò posto se vogliono permesso scrivano direttamente a Roma” 

Benevento 22.7.1892, 

F.to Il vicario generale”

La domanda dell´arciprete e la relativa risposta del Vicario Generale vengono direttamente indirizzate, come evincesi dallo stesso documento, 

a SUA SANTITA´ LEONE XIII

PONTEFICE MASSIMO – ROMA

N.B. La lettera è stata acquistata nei mercatini dell’antiquariato. 

di Vincenzo Colledanchise

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