• 8 Ottobre 2018

“Turismo e Storytelling: Abbandonologia e borghi fantasma”

Riflessioni e risposte

di Pierluigi Giorgio – fb

08 ottobre 2018

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In questo video, Molise/Basilicata: Rocchetta Vecchia/Craco, due borghi “fantasma” a confronto: le finestre, occhi vuoti, sgranati… dalle porte -bocche sventrate- quasi un urlo privo d’eco, un lamento stridente senza piu’ voce. Fra i ruderi, dalla nebbia del tempo, sparute, evanescenti presenze e poi… nulla piu’. al di la’ dei disastrosi e inarrestabili fenomeni naturali o delle oggettive e vitali necessita’ d’esistenza, spesso l’abbandono è un alieno che nasce sovente dentro di noi: abbandoniamo… per primi noi stessi!

“Turismo e Storytelling: Abbandonologia e borghi fantasma”: occasione di confronto a Bonefro l’altro giorno nell’incontro sul tema organizzato da Roberto Colella e dal Comune.

Rifletto e rispondo oggi ad un paio di domande inevase al momento, per necessità di riflessione: 

A) Su cosa concentrerei oggi il mio lavoro in Molise dopo anni di partecipazione attiva e con ogni mezzo per la sua pubblicizzazione (Nicola Giovanni Montagano).

B) Quali differenze ho notato fra altre regioni e la nostra?

Alla prima rispondo: Tratturi, ancora tratturi! Perchè oggi più che mai e con la maggior coscienza raggiunta dopo trent’anni di azione svolta alla loro conoscenza e salvaguardia, bisogna concentrarsi affinchè gli Enti preposti, i Comuni, le associazioni e gli individui, si attivino per il loro recupero e promozione turistica, culturale, economica . Si avverte, rispetto al passato, il fermento di una nuova coscienza e sensibilità all’orizzonte: comprendere che il tratturo e tutto ciò che può derivarne a favore di questa regione, costituisce un “unicum” che ormai solo il Molise ha. Dunque ora più che mai, TRATTURO! Bisogna battere il ferro senza posa e dare una risposta concreta a ciò che il nuovo turismo richiede: terra di cammini slow e mitigati, genuinità di prodotti ed accoglienza.

Alla seconda domanda sulla differenza avvertita nel mio girovagare fra regioni e Molise, tolto il parallelo con quelle del sud (salvo rari casi di efficienza in merito, come ormai il risveglio della Basilicata e qualcun’altra), la risposta è: la “rapidità di coscienza e d’attuazione” di progetti a favore della propria terra! Purtroppo -e non so per quanto- in Molise vige ancora un comportamento basato su: “Lassa stà u’ munn’ cumme ze trova!…” E’ questo modus vivendi che va decisamente scardinato!

di Pierluigi Giorgio – fb

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