• 9 Novembre 2018

Lavori urgenti nel paleolitico più antico d’Europa

Emilio Izzo: “È costato miliardi e ci piove dentro”

di Stefania Potente (da primonumero.it)

9 novembre 2018

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Dopo il VIDEO SHOCK girato da Emilio Izzo, il Polo Museale ha programmato un intervento urgente dopo le infiltrazioni d’acqua, mentre a primavera dovrebbe partire una ristrutturazione straordinaria per consentire l’apertura dell’intero sito archeologico. “Da 20 anni denuncio i problemi di questa struttura che è costata miliardi e che è aperta solo in parte”, sottolinea il sindacalista.

Altro che “turismo è cultura”, come recita il nuovo spot in voga in Molise. Basta fare un giro nel museo paleolitico di Isernia per accorgersi dello scempio nel sito preistorico più antico d’Europa: infiltrazioni d’acqua, improponibili bacinelle per raccogliere la pioggia e per evitare ulteriori danni all’accampamento preistorico, topi che gironzolano indisturbati.

Tutto documentato da chi denuncia da tempo la trascuratezza di quei luoghi: Emilio Izzo. Nei giorni scorsi, smartphone alla mano, ha girato un video shock pubblicato sui social per testimoniare il disastro. E’ solo l’ultima di una serie di azioni di protesta di cui il sindacalista si è reso protagonista.

“Da 20 anni denuncio i problemi di questa struttura che è costata miliardi: ci piove, ci sono i topi, c’è una parte dello scavo che non è mai stato aperto”, dice a Primonumero. “Dovevano avviare i lavori, perchè non sono stati ancora fatti? O sono stati fatti e sono stati realizzati male?”. Domande legittime quelle di Emilio Izzo. Del resto, con i suoi 600mila anni di storia, quello del capoluogo pentro è il primo insediamento del cosiddetto homo Aeserniensis, un sito ammirato in tutto il mondo per la sua ricchezza: migliaia di reperti e manufatti, resti di bisonti, rinoceronti ed elefanti. Un luogo ambito da studiosi e ricercatori di tutto il mondo. Qui l’anno scorso venne ‘battuto’ un altro record con il ritrovamento del più antico dente da bambino della storia d’Italia. Una scoperta di cui si è parlato in tutto il mondo.

Insomma il museo di Le Piane dovrebbe essere tenuto come un gioiellino ed essere valorizzato come merita. Potrebbe dare una marcia in più a tutto il territorio dal punto di vista turistico. Invece no. La Regione non c’entra, dal momento che il paleolitico di Isernia è un museo nazionale posto sotto la tutela del Polo Museale del Molise, presidio locale del Ministero per i beni culturali. Ma questa opera di salvaguardia dovrebbe essere rafforzata. Non solo per le infiltrazioni d’acqua, ma anche perchè la struttura ha già bisogno di interventi urgenti pur essendo costata fior di quattrini. Non è stato nemmeno completato il parco archeologico che si sarebbe dovuto sviluppare attorno al giacimento. Dulcis in fundo, il piccolo incisivo da latte non viene ancora esposto al pubblico. “Doveva avvenire lo scorso Natale, come aveva annunciato l’allora direttore del Polo museale”, la punzecchiatura di Izzo.

Intanto i primi lavori anti-pioggia sono stati avviati. E’ stata realizzata “una tettoia temporanea a protezione di una porzione della paleosuperficie del museo nazionale del paleolitico di Isernia interessata da infiltrazioni meteoriche dalle coperture. La tettoia temporanea (nella foto, ndr) interessa una parte marginale della paleosuperficie priva di reperti ossei e che resterà comunque visibile nella sua quasi totale interezza”, ha riferito il direttore supplente del Polo museale, l’architetto Enza Zullo, in una nota stampa. Il Polo museale è dovuto correre ai ripari “considerando l’inizio della stagione invernale oltre che in virtù delle particolari condizioni meteorologiche che hanno interessato anche la nostra regione in attesa dell’inizio dei lavori di manutenzione straordinaria dell’intero padiglione previsti nella prossima primavera che interesseranno l’intero complesso museale”. Tempo qualche mese dunque e il paleolitico di Isernia, o meglio il padiglione degli scavi, sarà al centro di una ristrutturazione profonda. Interventi che “interesseranno il museo, tesi oltre che a risolvere in maniera definitiva l’inconveniente delle infiltrazioni, anche a restituire l’intera area di scavo alla fruizione dei visitatori attraverso un percorso di visita inedito e altamente esperienziale, che consentirà di esporre anche il famoso dentino”.

“E’ ridicolo vedere in un sito così importante le bacinelle e una tettoia provvisoria”, tuona Izzo. Che evidenzia altri problemi: “In quel museo hanno fatto lavori in continuazione perchè la copertura è stata costruita male, va smantellata. Io ho proposto di rifarla e installare dei pannelli solari perchè attualmente il museo non ha riscaldamento, la centrale termica non è mai entrata in funzione”. Segnalazioni che speriamo qualcuno finalmente raccolga per dare al museo l’importanza che merita.

di Stefania Potente (da primonumero.it)

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