Regione sprecona
Spese legali pagate agli eletti, consulenze e soldi ai patronati (che ‘sfornano’ consiglieri)
di primonumero.it
20 novembre 2018
Ricordate la ‘spending review’, l’espressione anglosassone utilizzata per indicare la riduzione della spesa pubblica e i vari tagli decisi dal governo centrale alla spesa della pubblica amministrazione?
Forse la cura dimagrante è finita oppure è diventata meno rigorosa. Almeno nella Regione Molise: anche se i comuni cittadini continuano ad affrontare dei sacrifici, in via Genova si affrontano senza troppi crucci spese poco consone, come coprire i costi legali in favore degli eletti o dei dirigenti implicati in processi poi archiviati. Persone che guadagnano lauti stipendi e che non avrebbero certo bisogno di contributi.
Con una determina dirigenziale dello scorso 16 novembre l’ente ha liquidato circa 3mila euro a favore di Riccardo Tamburro, ex consigliere regionale che lo scorso agosto ha presentato domanda di rimborso per gli oneri sostenuti per l’attività difensiva svolta dal proprio legale di fiducia per un procedimento giudiziario per il quale è stato coinvolto in qualità di dirigente regionale. Poi è stato archiviato.
Chi pagherà il conto? Ovviamente i contribuenti molisani. Perché la Regione gli ha accreditato un rimborso di 2.298 euro stanziato da un capitolo del bilancio regionale ‘Spese per il patrocinio legale a favore di dipendenti e amministratori’.
Un contributo di cui ha usufruito anche l’ex governatore Michele Iorio a cui Palazzo Vitale ha concesso 3mila euro per pagare l’avvocato Arturo Messere, che lo ha difeso in un processo in cui è stato coinvolto in qualità di presidente della Regione.
Non c’è dubbio: è tutto legale. C’è una legge regionale, la numero 24 del 1988, che prevede l’assunzione da parte della Regione di ogni onere per “la difesa del dipendente o di un amministratore in un procedimento di responsabilità civile o penale, per fatti o atti direttamente connessi con l’espletamento del servizio e con l’adempimento dei compiti d’ufficio, a condizione che non sussista un conflitto di interessi, che l’esito del procedimento sia diverso da condanna che accerti il dolo o la colpa grave”.
Dunque – e lo ribadiamo – tutto legittimo e previsto dalla norma. Ma è anche vero che è poco opportuno che un consigliere o un dirigente regionale che guadagna mediamente dieci volte in più rispetto ad un normale cittadino si faccia poi pagare le spese legali dalla collettività.
di primonumero.it