Integrazione e accoglienza a Campobasso
‘Villaggio eco-solidale’, bella iniziativa di scena al mercato coperto
di Miriam Iacovantuono (da moliseweb.it)
2 gennaio 2019
Nella cornice natalizia del cartellone degli eventi organizzati dal Comune di Campobasso è stata organizzata, presso il mercato coperto di via Monforte, una manifestazione tutta incentrata sul tema dell’accoglienza. Il ‘Villaggio eco-solidale’, fortemente voluto da una rete di associazione, che per tre mesi ha lavorato per la realizzazione dell’evento, ha visto diversi momenti, in particolare convegni e laboratori con l’obiettivo di valorizzare gli aspetti umani ed ecologici. Tema centrale quello dell’immigrazione e partendo da questo sono stati affrontati due elementi legati a questo argomento e cioè accoglienza ed integrazione che si realizzano quando il migrante viene ‘sentito’ all’interno della comunità ospitante come una persona e una risorsa. Da qui, dunque, la necessità di guardare oltre al mero soddisfacimento dei bisogni primari, e creare le condizioni favorevoli all’effettiva inclusione sociale.
Secondo gli organizzatori, con il ‘Villaggio eco-solidale’ l’obiettivo è stato raggiunto. Come ha spiegato Tamar Mastronardi di ‘Cascina Graden’, una delle associazioni della rete, per i ragazzi migranti l’evento è stata un’occasione per dimostrare quello che sanno fare, hanno una manualità che mettono in pratica con il riuso, con la sartoria, con l’agricoltura e hanno potuto così, attraverso l’esposizione dei loro lavori, far vedere quanto valgono.
Grande soddisfazione, dunque, anche perché c’è stato un riscontro da parte della popolazione, molti infatti i cittadini di Campobasso che si sono fermati e che hanno apprezzato il lavoro degli ospiti dei Cas e degli Sprar del capoluogo.
“Se c’è una motivazione – ha dichiarato Tamar Mastronardi – l’integrazione è molto più facile, ma sarebbe necessario sfatare il pregiudizio e l’ignoranza, perchè alla base del pregiudizio c’è la mancanza di conoscenza”. Per questo la rete ha deciso di continuare un lavoro realizzato a più mani e che ha lo scopo di far conoscere e informare e in cantiere ci sono già altri progetti, tra cui un osservatorio sul fenomeno dell’immigrazione.
Ad accompagnare i laboratori e i convegni, durante i quali si è parlato in particolare di integrazione, l’associazione ‘Centro per la fotografia Vivien Maier’ ha allestito la mostra ‘Out the box’ con le fotografie realizzate da Marisa Pia Boscia, Simone Di Niro, Luigi Farina, Vincenzo Frisco, Carmine Marinaro, Silvano Mastrolonardo e Lello Muzio.
Come è stato spiegato da Simone Di Niro l’idea nasce dalla volontà di voler documentare quello che i migranti fanno nei centri in cui sono ospitati e quindi attività di riciclo, di sartoria e il lavoro agricolo, “per far capire che non sono degli scansafatiche e che anche loro sono capaci e che hanno voglia di fare”. I fotografi infatti si sono recati nei Cas e negli Spar di Campobasso per immortalare il lavoro manuale e laboratoriale degli ospiti. C’è poi una parte dedicata ai sogni, il fotografo Lello Muzio ha fatto il ritratto di alcuni giovani migranti ed ad ognuno ha chiesto il proprio sogno nel cassetto che hanno scritto su un foglio e che è stato poi messo accanto alla loro foto. Un allestimento un po’ insolito, infatti ogni foto ha come cornice una scatola perchè si parte dal concetto del riuso e così si è deciso di realizzare le cornici con scatole riciclate e che poi riprende il titolo della mostra che vuol dire ‘fuori dalla scatola’, che può significare libertà, ma anche una scatola come contenitore di sogni e ricordi che questi giovani hanno custoditi nei loro cuori.
Durante l’evento, sempre a cura dell”associazione ‘Centro per la fotografia Vivien Maier’, è stato proiettato il filmato ‘Altri raccolti’, realizzato dal Corriere della Sera e che vuole denunciare il fenomeno del caporalato.
di Miriam Iacovantuono (da moliseweb.it)