Un nuovo approccio di sistema per l’agricoltura sociale
Intervista di CampagnaAmica al professor Francesco Di Iacovo dell’università di Pisa, grande esperto del settore e coordinatore della scuola di Agricoltura Sociale di Coldiretti
di campagnamica.it
11 aprile 2019
È partita la Scuola Coldiretti in Agricoltura Sociale che ha visto la collaborazione del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa. Facciamo al professor Francesco Di Iacovo, coordinatore dell’iniziativa, tre domande: quali siano gli obiettivi di questo percorso, l’impostazione della scuola, e le risposte della società cui intende fornire risposta.
La Scuola Coldiretti in Agricoltura Sociale rappresenta una prima esperienza nazionale di formazione dei quadri di una organizzazione professionale sul tema dell’agricoltura sociale. Il fatto di realizzarla all’interno di Coldiretti e Campagna Amica ha un significato di grande rilievo per più motivi: per il forte radicamento territoriale che l’organizzazione ha; per la possibilità di coinvolgere direttamente un grande numero di imprese associate sul tema innovativo dell’agricoltura multifunzionale in campo sociale; per la possibilità di organizzare territori e reti di imprese capaci di assicurare prodotti agro-alimentari con un elevato valore in termini di qualità alimentare, ma anche etica e reputazionale; per la possibilità di facilitare, attraverso i mercati di Campagna Amica il dialogo con un mondo dei consumatori che guarda con crescente attenzione alla responsabilità delle imprese e alla loro capacità di partecipare allo sviluppo di comunità.
Fino ad oggi l’agricoltura sociale si è sviluppata grazie al grande impegno e volontà dei singoli portatori di progetto, ma è mancato a livello nazionale un approccio più sistemico alla sua diffusione. La Scuola Coldiretti rappresenta un passo di importante cambiamento a supporto del rafforzamento di un sindacato di prossimità attento alla valorizzazione delle imprese agricole e, allo stesso tempo, ai valori e alle qualità, anche sociali, dei territori in cui queste operano.
In questa prospettiva, la Scuola prevede attività formative volte a fornire la conoscenza necessaria per affrontare un tema delicato e complesso quale è quello dell’agricoltura sociale, ma anche gli strumenti e i metodi utili per gestire la mediazione e la facilitazione di territorio e promuovere un dialogo attivo tra mondo agricolo e mondo del sociale (dai servizi sociali, a quelli educativi, co-terapeutici e di inclusione socio-lavorativa).
Molte imprese aderenti a Coldiretti e alla rete di Campagna Amica già oggi svolgono attività di agricoltura sociale, molte altre chiedono informazioni per avvicinarsi a questo nuovi campo di azione, altre ancora già realizzano attività e servizi nel sociale pur operando nell’ombra. Da parte di tutte cresce la domanda di una maggiore chiarezza e una facilitazione nell’interlocuzione con i responsabili dei servizi alla persona del territorio. Sarà compito delle persone che stanno prendendo parte alla scuola di agricoltura sociale, svolgere questo ruolo, informare le aziende agricole, costruire reti collaborative con il mondo dei servizi, facilitare la realizzazione di accordi, comunicare con il mondo del sociale e con i consumatori, facilitare la produzione innovativa di valori economici e sociali, di reddito e di nuove pratiche di inclusione.
Il gruppo costituito da rappresentanti di tutte le federazioni regionali Coldiretti ha mostrato già grande interesse, impegno, conoscenza e capacità di riflessione e lavoro sul tema. Si tratta di un’ottima premessa per i risultati attesi, dal punto di vista formativo e operativo. Per quanto riguarda l’ultima parte della domanda, appare sempre più evidente quanto il mondo stia cambiando velocemente e come, specie nelle aree rurali, ma anche in quelle urbane, emerga una domanda di rafforzamento dei servizi disponibili per le persone.
Nelle aree rurali, poi, oggi appare evidente che la carenza dei servizi metta in discussione le possibilità del ricambio generazionale e la stessa presenza delle attività agricole alla base del made in Italy alimentare. Coldiretti ha sempre avuto nelle proprie radici l’attenzione ai valori sociali, in questa scia può fare la differenza del rispondere all’innovazione delle reti dei servizi sia nelle zone a maggiore rarefazione di popolazione, sia dove una grande presenza di popolazione urbana, manifesta bisogni di innovazione e personalizzazione delle risposte ai propri bisogni sociali. L’agricoltura sociale e Coldiretti possono in questa direzione generare nuove opportunità per il vivere sociale collettivo in linea con quanto le persone e le comunità oggi chiedono.
di campagnamica.it