Carenza medici, in Molise arrivano gli specialisti militari in corsia
Fnomceo: soluzione tampone in parte positiva ma il problema resta. Toma scrive a Conte
di A.C. La Terra (fonte askanews.it)
4 giugno 2019
In principio furono i medici pensionati, richiamati in servizio; poi fu la volta dei neolaureati, impiegati negli ospedali al posto degli specialisti; dopo ancora, arrivarono i medici stranieri, ‘importati’ appositamente da altri paesi dell’Unione europea: molte e creative sono state le misure messe in atto in questi mesi dalle Regioni, per far fronte alla carenza di medici specialisti e di medicina generale. Una carenza annunciata, per prevenire la quale già da anni la Federazione nazionale degli Ordini- Fnomceo e i Sindacati medici erano scesi in campo, ma che ora, sottolinea la Federazione i una nota, una volta arrivata a mettere in crisi i sistemi sanitari, viene combattuta a suon di provvedimenti ‘emergenziali’, temporanei e non risolutivi. Adesso, per sopperire alla mancanza di specialisti, negli ospedali del Molise arriva l’Esercito: saranno infatti 105 medici della sanità militare a mettersi a disposizione per sopperire ai ‘buchi’ di personale causati da ferie e pensionamenti. Una soluzione che trova una certa apertura da parte del Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, il quale mette però in guardia dai pericoli di soluzioni disorganiche. “Questa misura tampone potrà avere qualche effetto positivo, a condizione che, per sostituire i colleghi, vengano chiamati colleghi della sanità militare che siano specialisti nelle branche scoperte” afferma. “La carenza di specialisti, così come quella dei medici di medicina generale, non nasce ora: era prevista almeno da dieci anni – continua Anelli -. Bisogna prendere atto che il problema esiste e che la sua gestione non può essere lasciata in mano alle singole regioni ma va gestita a livello centrale”. “Non servono misure emergenziali locali, che finiscono per forza di cose per essere incoerenti e disorganiche – continua -. Quella che occorre è una programmazione seria ed efficace del fabbisogno di specialisti, accompagnata da un piano a carattere straordinario e ‘a scadenza’ che, nelle more della formazione di un numero adeguato di nuovi specialisti, permetta agli ospedali di assumere gli specializzandi dell’ultimo anno. Questo metterebbe subito a disposizione 5000 medici pronti ad essere impiegati nel Servizio sanitario nazionale e, nel contempo, consentirebbe di liberare 5000 borse per formare i colleghi già laureati e che non trovano posto nelle Scuole di Specializzazione”. “Sosteniamo dunque l’impegno del Ministro Grillo che, dopo aver aumentato di 1800 le borse, sta ora lavorando per aprire a questa possibilità – conclude Anelli-. Proprio oggi, a Bari, è partita l’affissione dei manifesti della campagna Fnomceo ‘Offre l’Italia’, sul disagio che spinge i giovani medici a fuggire all’estero, per specializzarsi e lavorare, aggravando ulteriormente la carenza italiana. Bene, facciamo sì, tutti insieme, che questo non debba mai più accadere: che nessun giovane medico sia più costretto a lasciare il paese, che nessun cittadino rimanga senza cure”.
Il testo integrale della nota sulla sanità molisana che il presidente della Regione Molise ha inviato al presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, e, per conoscenza, al ministro della Sanità, Giulia Grillo, al ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Giancarlo Giorgetti>>. Così il Presidente Toma nella lettera a Conte.
«Gentile Presidente, mi vedo costretto, ancora una volta, mio malgrado, a segnalarLe il grave stato di crisi in cui versa la sanità molisana, una situazione emergenziale e improcrastinabile rispetto alla quale la politica posta in essere fin qui dalla Gestione commissariale ha evidenziato inadeguatezza e fallimento.
L’ultimo atto, in ordine di tempo, vale a dire la richiesta dell’invio di medici militari per scongiurare la chiusura di reparti negli ospedali della regione, poteva e doveva essere evitato in ogni modo. Esso testimonia, inequivocabilmente, come i commissari non abbiano assolutamente il polso della situazione, né la capacità di governare lo stato di crisi e di proporre soluzioni idonee. La strada da percorrere, per non arrivare al punto in cui siamo, era stata indicata, in maniera chiara, dalla Direzione dell’Azienda sanitaria molisana (ASREM), che aveva sollecitato, esattamente un mese fa, i commissari a validare le procedure che avrebbero consentito di avere personale e prestazioni sufficienti per garantire la continuità dell’operatività sanitaria su tutto il territorio. Così non è stato e ora i commissari si assumono la gravissima responsabilità, di fronte a tutta la comunità, di aver portato la situazione a un livello di crisi mai visto prima.
Per tali gravi motivi, invito il Governo a prendere atto dello status quo e assumere i conseguenti provvedimenti, anche di carattere straordinario, con somma urgenza. Bisogna agire e farlo subito. A rischio sono l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza e la tutela del diritto alla salute dei molisani.L’occasione mi è gradita per porgerLe i più distinti saluti».
Il testo integrale della nota sulla sanità molisana che il presidente della Regione Molise ha inviato al presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, e, per conoscenza, al ministro della Sanità, Giulia Grillo, al ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Giancarlo Giorgetti>>.
di A.C. La Terra (fonte askanews.it)