• 13 Settembre 2019

Primo raduno del cane da pastore abruzzese

Domenica prossima 15 settembre, nella splendida cornice dei giardini della Flora Appenninica a Capracotta

di Pasquale Luciani – fb

13 settembre 2019

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I Raduni nei luoghi della tradizione pastorale, il bene della razza.

Domenica prossima 15 settembre, nella splendida cornice dei giardini della Flora Appenninica a Capracotta in Alto Molise avrà luogo il primo raduno del cane da pastore abruzzese. Allevatori cinofili amatori e pastori addetti della razza della tradizione pastorale, convergeranno per mostrare ancora una volta i migliori esemplari non solo della cinofilia, ma soprattutto da quel mondo ancora più allargato e prezioso degli amatori e addetti alla pastorizia, che sono poi la vera ricchezza della razza stessa. Capracotta è già stata palcoscenico nel 2015 di una prima manifestazione di rivendicazione del vero nome e della vera storia di questo cane millenario. La diatriba sul nome è una questione ormai pluriennale e periodicamente si ritorna a chiedere all’ufficialità il cambio del nome. Teatro di una di queste numerose rivendicazioni fu appunto anche Capracotta nell’ambito della tradizionale festa della “Pezzata “manifestazione che continua a caratterizzare Capracotta, ogni anno la prima domenica di agosto. Da tutto questo movimento di rivendicazione sul nome nel 2016 la regione Abruzzo fu stimolata a riconoscere il cane da pecora abruzzese patrimonio culturale .Da queste rivendicazioni sostenute da centinaia di documentazioni storiche persino il circolo ufficiale della razza si e mosso recentemente in tale direzione, richiedendo all’Enci e alla FCI che metta finalmente fine a questa diatriba ed il cane assuma la giusta denominazione che riporterebbe in Abruzzi e nei luoghi della tradizione transumante, origini e denominazione .Come spesso tra di noi appassionati e sostenitori della razza diciamo che “Leone torni a casa “. Si perché testimonianza ulteriore della presenza del cane nella tradizione pastorale e della sua insostituibile opera sin dalla notte dei tempi, ne abbiamo. Non ultima ma direi di un importanza notevole è il bassorilievo datato circa 980 D.C., proprio qui in Molise, dove il cane viene raffigurato nella inconfondibile funzione di difensore delle pecore, infatti, sul portale della chiesa di santa Maria della strada nel comune di Matrice CB sul lato sinistro, c’è inciso un bassorilievo che oltre al suo significato teologico del “male necessario “mostra la raffigurazione del cane con tanto di  “Vreccale” che azzanna il lupo che azzanna la pecora. Il Vreccale simbolo e strumento incontrovertibile che siamo difronte al “canis pastoralis” già descritto minuziosamente dagli autori latini, Marco Terenzio Varrone prima e Lucio Giunio Moderato Columella, più tardi. Oggi che il lupo è tornato siamo qui a ricordare l’inestimabile funzione di tale animale al fianco della pastorizia ma anche incorruttibile guardiano delle famiglie, fedele e affidabile.

di Pasquale Luciani – fb

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