• 1 Ottobre 2019

Reddito di Residenza: un provvedimento contraddittorio

Intervista con Vincenzo Tufilli (commerciante a Castelbottaccio)

di Anna Maria Di Pietro (da ilbenecomune.it)

1 ottobre 2019

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Vincenzo Tufilli gestisce da anni a Castelbottaccio, un piccolo centro del medio Molise con 270 abitanti, un negozio di generi alimentari che per la minuscola comunità locale è diventato un servizio sociale non codificato, sempre aperto e sempre disponibile a soddisfare una popolazione insenilita, con necessità sempre più urgenti. Lo abbiamo sentito al telefono per chiedergli cosa pensa del reddito di residenza, la misura della Regione Molise che assegna per tre anni 700 euro al mese a chi si trasferirà in un comune molisano con meno di duemila abitanti. Cosa pensa di questa iniziativa della Regione Molise? Penso che non sia valida. Innanzitutto, a fronte dei soldi stanziati, saranno solo una quarantina le persone che possono accedere e, quindi, non risolveranno il problema dello spopolamento. Inoltre, dovevano abbassare la soglia demografica a 500 abitanti, perché coloro che decideranno di accogliere l’invito, di sicuro sceglierà paesi che offrono più servizi, come scuole, uffici postali, banche. A Castelbottaccio non abbiamo nulla e sono sicuro che non verrà nessuno. Poi, con 700 euro al mese non si può fare molto, anche se ho sentito dire che sono cumulabili con altre risorse che darà la Regione. Ma le darà? Il dubbio sorge. Nel caso qualcuno decidesse di scegliere il suo comune di residenza, non pensa che potrebbe danneggiarla aprendo la sua stessa attività? Sono convinto che qui non verrà nessuno. Si tratta di una cosa che non si regge in piedi. Nel caso, certo il danno lo subirei, anche perché mi sembra che basti avere una partita iva. Per non parlare del fatto che qualcuno potrebbe spostarsi da un comune molisano all’altro, prendere solo la residenza, aprire una piccola attività, magari non dispendiosa e non vivere lì. Tanto, chi controlla? Sono sbagliati proprio i presupposti. Pare siano molte le domande pervenute… Sì, perché il provvedimento ha avuto molta risonanza mediatica, anche all’estero. Però, bisogna distinguere tra il chiedere informazioni e la volontà di venire a vivere in Molise. Sembra che molti abbiano chiesto per i paesi in provincia di Isernia. Comunque, non si risolverà niente. Insomma, fatta la legge trovato l’inganno. Cosa vuole dire per concludere… Piuttosto, la regione dovrebbe aiutare i commercianti residenti, che resistono nonostante le difficoltà, agevolando le attività svolte in piccole realtà come la mia. Non è possibile che io paghi le tasse come un’attività commerciale di Roma.

di Anna Maria Di Pietro (da ilbenecomune.it)

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