“100 Torri”, un Cammino unico al mondo
Turismo lento e lotta allo spopolamento. Un esempio che viene dalla Sardegna
di unionesarda.it
17 ottobre 2019
Non esiste in nessun’altra parte del mondo un Cammino così: si percorrono 1284 chilometri quasi esclusivamente su spiagge e sentieri, si attraversano otto vie che raccontano otto Sardegne diverse, si toccano 60 aree naturalistiche, 90 siti archeologici, 500 chiese campestri, oltre 100 nuraghi e, soprattutto, 108 torri costiere che dominano i paesaggi più belli dell’Isola.
E niente paura: si può percorrere tutto intero oppure pezzo per pezzo. È il “Cammino 100 torri”, un itinerario che fa il periplo della Sardegna senza mai allontanarsi più di 2 chilometri dal mare, pensato, inventato e costruito da un gruppo di giovani appassionati di turismo lento, che ora è anche su una Guida unica nel suo genere, che sarà presentata a Cagliari sabato 19 ottobre alle 16,30 nello Spazio Eventi al primo piano della MEM – Mediateca del Mediterraneo in via Mameli.
GLI OBIETTIVI – “Il nostro progetto sta crescendo e riscuotendo consenso anche all’estero”, racconta uno dei promotori, Nicola Melis, ingegnere edile di 36 anni, che dopo aver fatto Santiago, la via Francigena e altri percorsi, insieme con gli amici Stefano Paderi, Roberto Contu e Gavino Sanna, ha cominciato la pianificazione, la mappatura e le ricerche storiche, mettendo su, nel 2013, l’associazione omonima. “Quest’anno lo hanno già fatto 200 persone, nel 2018 anche quaranta tutte assieme, il nostro obiettivo è raggiungere 1000 presenze all’anno. Ora vorremmo chiedere il riconoscimento della Regione, che ci permetterebbe di sistemare un po’ di segnaletica lungo il tragitto e di ‘attrezzarlo’ per renderlo maggiormente fruibile”.
LA STORIA – Il “Cammino100 torri” è composto da 8 Vie, si snoda su 1.284 chilometri e fa il giro dell’Isola in senso antiorario, cominciando da Cagliari. I punti di partenza delle Vie sono: Cagliari, Villasimius, Tortolì/Arbatax, Olbia, Castelsardo, Porto Torres, Alghero, Oristano, Carloforte/Calasetta/Sant’Antioco. Si cammina principalmente su spiaggia e sentieri, meno del 10% è invece sull’asfalto. Per la quasi totalità del viaggio si ha il mare accanto, molti chilometri sulle spiagge più belle della Sardegna.
“Il cammino non è facilissimo”, sottolinea Melis, “ma è meraviglioso, se affrontato con la giusta preparazione. La distanza totale e i dislivelli da affrontare richiedono allenamento (si arriva a un massimo di circa 800 metri di altezza nella zona di Baunei), ma non è impossibile per nessuno, ci sono amici ultrasettantenni che lo fanno senza problemi, basta pianificare una buona divisione dei chilometri quotidiani”.
LA GUIDA – A settembre 2018 “è nata la volontà di fornire uno strumento di accompagnamento e supporto al camminatore che decide di affrontare il Cammino 100 Torri”, spiega il team. “Sulla base dei dati raccolti nei diversi sopralluoghi e pellegrinaggi si è costruito un Geo-database, utilizzando software GIS, contenente tutte le informazioni sul nostro cammino”. Nello specifico: 108 torri costiere; tracce vettoriali dell’intero percorso, suddiviso in 70 tappe; profili altimetrici di ciascuna tappa; tipo di fondo; strutture ricettive (campeggi, hotel, b&b, convenzionati); fontanelle e nasoni; bar e chioschi; chiese campestri; fermate dei bus; ospedali e guardie mediche. La Guida, con informazioni distribuite su supporto cartaceo e digitale (con indicazioni sull’itinerario, la geo-localizzazione della tappa, gli Hyperlink ai siti Internet delle strutture e dei punti di interesse, il forum degli utenti, gli eventi locali) è disponibile su Amazon.
IMPATTI ECONOMICI – I pellegrini hanno un impatto economico maggiore rispetto ai normali turisti – sostiene una recente analisi dell’Università di Santiago di Compostela e dell’Agenzia regionale Galicia Tourism. Ogni pellegrino ha lo stesso impatto economico di 2,3 visitatori nazionali, ogni euro speso da un pellegrino genera fino all’11% della produzione aggiuntiva e fino al 18% di ulteriore occupazione. Ancora: la presenza dei pellegrini sta frenando lo spopolamento delle zone rurali, perché si dorme in località remote e si utilizzano servizi e strutture locali. I pellegrini consumano e apprezzano i prodotti locali. È stato calcolato che per pernottamento, cibi e bevande, il “turista lento” spende circa 50 euro al giorno.
IL PROFILO DEL CAMMINATORE – Il profilo del camminatore tipo si basa su tre aspetti fondamentali. Il trasporto: i camminatori viaggiano dal loro paese (in aereo, autobus, auto o treno) per raggiungere uno dei punti di partenza del loro Cammino. Il pernottamento: una volta partiti, sostano nelle strutture “consigliate”, che fanno parte della rete d’accoglienza. Vitto: in media consumano tre pasti principali (colazione, pranzo e cena) dando priorità alla colazione, per avere il giusto apporto calorico per affrontare la giornata. Prevalentemente sono donne, tra i 45 e i 60 anni; preferiscono viaggiare soli; hanno già percorso altri cammini; sono diplomati o laureati; si muovono da aprile a settembre; sono spinti dalla voglia di fare trekking, di stare in mezzo alla natura, di scoprire il territorio e di conoscere le culture locali.
di unionesarda.it