• 8 Novembre 2019

Biblioteca Vivente Molise

Metodo innovativo per promuovere il dialogo

di Franco Valente – fb

8 novembre 2019

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Che cos’è una biblioteca vivente?

Biblioteca Vivente, traduzione italiana del termine Human Library, è un metodo innovativo, semplice e concreto per promuovere il dialogo, ridurre i pregiudizi, rompere gli stereotipi e favorire la comprensione tra persone di diversa età, sesso, stili di vita e background culturale.

Come funziona?

La biblioteca vivente si presenta come una vera biblioteca, con i bibliotecari e un catalogo di titoli da cui scegliere, la differenza sta nel fatto che per leggere i libri non bisogna sfogliare le pagine ma … parlarci, perché i libri sono persone in carne ed ossa! Questi “libri viventi” vengono “presi in prestito” per la conversazione: ogni lettore sceglie il suo libro.

Chi sono i libri viventi?

I libri viventi sono persone consapevoli di appartenere a minoranze soggette a stereotipi e pregiudizi. Desiderosi di scardinarli, essi si rendono disponibili a discutere le proprie esperienze e i propri valori con altri.

La biblioteca vivente offre ai lettori l’opportunità di entrare in contatto con persone con cui difficilmente avrebbero occasione di confrontarsi. L’incontro rende concreta ed unica la persona che si ha davanti, che smette quindi di essere percepita come rappresentante di una categoria sulla base di una generalizzazione, ma viene riconosciuta nella sua unicità, una persona che non rappresenta nessuno se non la propria esperienza e storia.

Quanto dura?

La conversazione, cioè la lettura di un libro vivente, dura solitamente circa mezz’ora. Al lettore è lasciata la libertà di scegliere quanti libri viventi noleggiare.

Dove e quando?

La Biblioteca vivente di Campobasso avrà luogo nella Sala teatro Dopolavoro Ferroviario, entrata lato stazione. Sarà possibile leggere i libri viventi – domenica 10 novembre dalle 16.00 alle 20.00.

L’ingresso è gratuito.

Sito Web: https://bibliotecaviventemolise.home.blog/ Instagram: bibliotecaviventemolise .

di Franco Valente – fb

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