Oggi si zappa e basta
S. Vincenzo al Volturno: ricordando i tempi delle grandi scoperte archeologiche.
di Franco Valente – fb
3 dicembre 2019
Nel 1996, grazie alla disponibilità di padre Bernardo D’Onorio, benemerito abate di Montecassino, fui ammesso a interessarmi di alcuni reperti che giacevano in un deposito di Montecassino.
Tra essi due vassoi ovali di ceramica (Fine Ottocento o inizio Novecento). Uno di essi era ridotto in pezzi e rappresentava il famoso Ponte della Zingara.
Mi fu affidato per qualche mese perché provvedessi (ovviamente a mie spese per devozione a S. Vincenzo di Saragozza) al suo restauro.
Riconsegnato all’Abbazia credo sia ancora conservato al suo interno.
Fortunatamente feci una foto prima della riconsegna.
Si tratta probabilmente della più antica veduta dal vero di S. Vincezo al Volturno. In primo piano, a lato del ponte, un rocco di una colonna di granito e un capitello corinzio provenienti dalla grande Basilica di Josue.
Sullo sfondo (dietro il Portico dei Pellegrini, ancora miracolosamente in piedi) si vede la Basilica di S. Vincenzo con la sua facciata settecentesca. Sulla destra la massiccia mole della Torre Normanna, già scoperchiata) attaccata al Palazzo Abbadiale.
Sull’ovale la scritta AVANZI DELLA BADIA DI S.VINCENZO AL VOLTURNO.
(Foto di Franco Valente)
di Franco Valente – fb