Quell ‘indimenticabile giorno
I racconti di Vincenzo Colledanchise hanno la maturità che solo il trascorrere del tempo può produrre
di Vincenzo Colledanchise
10 gennaio 2020
Il ragazzo guidò tutto il giorno per l’irta salita, sotto un sole spietato, la traglia trainata dai muli ricolma di foraggio. Mentre il padre provvedeva a conficcare a terra, giù nella piana, il lungo palo intorno al quale si sarebbe innalzato il mucchio di fieno.
Salito sulla meta, il ragazzo attese che il padre gli porgesse mediante la lunga forca di legno i cumuli di fieno , che lui con forza calpestava per assestarli intorno al palo.
Il ragazzo era stanco, ma ormai l’ impresa volgeva al termine, Lo capì quando il padre gli porse alcune canne da fissare alla sommità del cono, unitamente a della creta mista a pula che avrebbe impedito il passaggio della pioggia.
Dopo qualche ora la meta era finita, finita anche l’immane fatica. Finalmente il padre potè gettargli la fune per consentire al ragazzo di scendere senza farsi male dalla sommità del mucchio odoroso, che avrebbe sfamato le bestie durante il lungo inverno.
Madido di sudore e ricolmo di pula, ritenne saggio raggiungere il vicino Fiumarello per fare il bagno a ridosso della morgia.
Avvenne tutto lì: mentre tentava di immergersi in acqua presso la morgia, notò dei cerchi concentrici ondosi che lo avvertirono di una ulteriore presenza nel fiume, e come per incanto, all’ improvviso affiorò dall’ acqua una donna completamente nuda, che appena notata la presenza del ragazzo, si nascose per pudore dietro ad un folto cespuglio.
Al ragazzo, appena undicenne, quella prima visione della nudità di una donna gli parve scandalosa e ne fu molto turbato, fino a raggiungere subito la riva per prostrarsi a terra.
Vedendolo molto scosso la donna gli chiese se si sentisse male.
Ma il ragazzo non seppe rispondere alla sua domanda, era caduto in una confusione totale dei sensi, mentre il cuore gli batteva tanto forte che pare volesse scoppiargli per l’imbarazzante eccitazione.
di Vincenzo Colledanchise