• 15 Ottobre 2020

EDIZIONE 2005 – LE IMPRESSIONI DEI MARCIATORI

Cammina, Molise!

LA UNDICESIMA EDIZIONE

Ed anche il 2005 si è colorato della XI edizione di ‘Cammina, Molise’, un appuntamento da annoverare tra i tasselli pregiati degli eventi che rianimano il Molise nel periodo estivo.
Un appuntamento importante, di cui all’arch. Giovanni Germano ed all’Associazione culturale La Terra va riconosciuto il merito della continuità e della perseveranza, nonostante le difficoltà ed il rischio della ripetitività che compromette molte iniziative. Ma Cammina, Molise! non diventa mai monotono, perché fortunatamente ogni anno e, quest’anno in particolare, forze giovani si integrano a quelle ormai consolidate nella costanza della partecipazione e perché il Molise è ancora tutto da scoprire e le combinazioni degli itinerari possono essere svariate, rappresentando l’inedito annuale che promette sorprese, incuriosisce e ritempra.
Anche Cammina, Molise! 2005 ha soddisfatto le aspettative dei partecipanti, Molisani felici di riappropriarsi del proprio territorio, extra-regionali attratti da paesaggi sorprendenti ed allettanti.
Esperienze faticose di erte, discese, precipizi sono state un esercizio impareggiabile, ma il percorso sul greto del torrente Vandra ha messo a dura prova la volontà di chi aveva affrontato l’impresa a cuor leggero. La promessa che dopo un guado del fiume con l’acqua che non supera il ginocchio si sarebbe camminato lungo piacevoli rive ombreggiate è risultata una vera bufala e tutta l’ attenzione per non bagnarsi i piedi e/o gli scarponi sotto la spinta di un terrorismo serpeggiante ‘Attenzione: scarponi bagnati, vesciche assicurate’ man mano si rallenta. I guadi si ripetono con frequenza e non è possibile il continuo cambio di scarpe; sipreferisce quindi guadare e bagnarsi nell’acqua fredda, che attenua la calura estiva. Altri preferiscono saltellare sui massi, leggeri come gazzelle o impacciati come ippopotami sdrucciolanti. I più solerti prendono un bagno refrigerante tra l’ammirazione e l’invidia di chi faticosamente continua ad arrancare.
Anche questo è Cammina, Molise!; base comune è la volontà di camminare e conoscere, ma l’eterogeneità del gruppo per età e per grado di abilità motorie genera squilibri tra i veloci ed i rallentanti, mentre diventano intollerabili i ritardi rispetto ai tempi previsti; comunque ogni nervosismo si stempera quando una pausa consente di guardare con maggiore attenzione il contesto paesaggistico e respirare l’aria pura che penetra dentro, ristora e dà pace; si riprende il cammino, con lena maggiore, verso l’accoglienza che cementa l’amicizia e fa gustare il meglio delle vivandetipichepreparate da mani esperte conperizia ed affettuosa generosità.
Come sempre l’apparato di prelibatezze e di fresche bevande genera un’allegria che contagia e coinvolge in un’atmosfera cordiale, vivace che ritempra le fatiche dei marciatori ed allevia la tensione di chi ospita e si prodiga per offrire il meglio della propria terra.
Il nettare di Bacco è inebriante; la ‘pasta e fagioli’ è la minestra dominante, riproposta nella varietà di sapori e gustata nella peculiarità delle singole cucine, nel ricordo del tempo in cui l’ampia insalatiera troneggiava fumante sulla frugale tavola a saziare la famiglia e gli ‘uomini’ che avevano lavorato duro dall’alba al tramonto.
Mentre si pensa agli itinerari della prossima edizione, scorrono le immagini belle della passata esperienza: Monteroduni, Sant’Agapito, Longano, Fornelli, Macchia d’Isernia, Cerro al Volturno, Colli al Volturno, Conca Casale, Venafro, San Pietro Infine sono toponimi significativi delle peculiarità geografiche, in provincia d’Isernia, affascinante nella morbidezza delle forme, nella fitta vegetazione, nella varietà delle essenze e degli odori, nello scintillio delle acque, nell’ubertosità delle terre. Suscitano ancora emozioni gli ampi orizzonti, la vista dall’alto, le maestose Mainarde e l’imperioso Matese; affiorano le tante emergenze: i Castelli che raccontano Storie, le Chiese, i ruderi, fermi nel tempo, segni eloquenti di morte, devastazione, sciagure, monito vano per Uomini che ancora preparano guerre.
Se camminare in Molise significa imprimere nel ricordo Volti, Natura, Profumi, Esperienze è bene prepararsi per un nuovo Cammino e godere di tante risorse che il territorio molisano custodisce per mostrarle a chi sa cercarle, amarle, apprezzarle.

di Enza Santoro Reale


Cammina, Molise! 2005

Da Stefania stuzzicata,
al cammin sono arrivata,
con la Freccia del Bifemo,
ed ho proprio fatto temo!
Già sapevo qualche cosa,
ma sorprese ho avuto a iosa.
Tanta gente a camminare
e un messaggio da portare,
risvegliare una regione
che possiede cose buone:
la natura ancora intatta,
per il trekking molto adatta,
poi castelli e tanta storia
che ha bisogno di memoria.
Tra folclore, serenate,
e notevoli abbuffate,
abbiam visto panorami
da evocar nei giorni grami.
Se un pò lungo è stato il guado,
a conti fatti non ci bado,
e poi senza gli imprevisti
credo che saremmo tristi,
chi partecipa lo sa:
ci son sempre novità.
Ognuno ha la sua andatura
e stare uniti è molto dura,
col fischietto e con le voci
si bloccavano i veloci,
che, facendo avanti e indietro,
guadagnavan qualche metro.
Se non fossimo un pò strani,
ci affideremmo ad altre mani
per passare una vacanza
come fa la maggioranza.
L’accoglienza calorosa,
e oltremodo generosa,
che abbiam sempre trovato
ci ha commosso e consolato.
A voler esser pignoli,
spesso, si, pasta e fagioli,
era parte del menù,
ma c’era anche molto più:
mozzarella e biscottini,
poi ricotta e buoni vini,
buon cocomero per tutti
che sian belli oppure brutti.
per me che son vegetariana,
la verdura è un toccasana,
ne ho sentito la mancanza,
ma non perdo la speranza
che nei prossimi cammini
avrò dei pomodorini!
Con la danza popolare
Silvio ha poi fatto ballare
vecchi e giovani presenti
che son stati assai contenti
L’organetto di Renato
ci ha davvero rallegrato,
e “l’uccellin de la comare”
è riuscito poi a volare
grazie alla voce di Gianna,
necessaria come manna.
Il finale commovente
ha riunito molta gente
in un paese bombardato
che non va dimenticato.
il bilancio è positivo
e per questo ve lo scrivo:
son pronta a ricominciare
e voglio dunque ringraziare
Giovanni, Claudio e Michele
per questa esperienza strana,
ma davvero molto umana.

Simona Zacchini


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