Borghi da salvare
L’appello di Italia Nostra: «Il sisma bonus va corretto». Il patrimonio edilizio di oltre 6mila piccoli centri dell’interno va messo in sicurezza. Ma le misure introdotte stanno creando distorsioni
di Paola D’Amico (da corriere.it)
3 febbraio 2021
Il Piano Borghi
Per fermare lo spopolamento dei Borghi, Italia Nostra scende in campo e propone un nuovo «contratto sociale» tra le aree densamente popolare e quelle «interne». Queste ultime sono custodi di un enorme patrimonio culturale e garantiscono i servizi ecosistemici: dai territori montani sgorga l’acqua, nascono i fiumi, crescono i boschi. Ma il contratto, spiega l’associazione, deve partire dalla revisione del Sisma Bonus: le risorse vanno concentrate sulle zone a elevata sismicità (oggi invece è esteso anche alle aree a bassa sismicità). Così da migliorare il quadro normativo dei Borghi. Inoltre il nuovo Super Eco/Sisma Bonus al 110% introdotto nel 2020 «è concepito per fare quantità e consente – spiegano dall’associazione – interventi come la demolizione e ricostruzione o l’incappottamento che avranno effetti negativi sulla tutela dei valori architettonici dei centri storici e dei borghi». Ecco dunque che Italia Nostra propone un Piano Borghi che ha alcune parole chiave: dalla sicurezza al ripopolamento. Il Sisma Bonus, lo ricordiamo, è nato nel 2017, come potenziamento del preesistente Bonus Ristrutturazioni, e ha introdotto detrazioni dal 70 all’85 per cento. Oggi, poi, con il Superbonus, introdotto per far fronte alla crisi amplificata dalla pandemia, non è più necessario fare il miglioramento sismico del proprio edificio ma si porta in detrazione qualsiasi tipo di intervento al 110%.
Ripopolamento dei borghi
Il ripopolamento è uno dei punti cruciali del Piano Borghi proposto da Italia Nostra. Partendo dalla permanenza dei residenti, evitando cioè nuove e continue emorragie verso le grandi città. Come? «Attraverso la fiscalità di vantaggio, il mantenimento dei servizi di base, a partire dalla scuola, e di prima necessità, migliorando le infrastrutture materiali e immateriali, individuando nuove occasioni di lavoro legate, a esempio, alla cura del territorio e del patrimonio storico culturale e al turismo lento e consapevole». Per raggiungere livelli adeguati di servizi i borghi (nella foto Borgo Leri Cavour) si possono organizzare anche «come una rete riferita a un determinato territorio».
Interventi per la sicurezza idrogeologica e antisismici
Fondamentale la sicurezza idrogeologica e soprattutto antisismica secondo priorità definite in base al rischio ovvero «alla pericolosità del territorio e alla vulnerabilità del costruito; ciò comporta un’indispensabile rimodulazione del sisma bonus – spiegano dall’associazione – in particolare per i borghi e i centri storici per i quali è assolutamente inefficace. Il sisma bonus da uno strumento “indifferente” alla pericolosità del territorio (Milano, a rischio molto basso, è attualmente sullo stesso piano di Catania una delle città a maggior rischio d’Italia) e alla morfologia urbana, deve diventare uno strumento che tenga conto di precise priorità in base al livello di rischio dall’altro e della complessità urbana di borghi e centri storici e operare per aggregati edilizi o meglio ancora per parti urbane».
Il restauro dei borghi e del paesaggio
Obiettivo irrinunciabile: la conservazione e il restauro dei caratteri storico-architettonici, ambientali e paesaggistici con eliminazione o trasformazione degli edifici e degli interventi incongrui al contesto storico, ambientale e paesaggistico secondo linee guida predefinite, a partire dalla Direttiva relativa alle “Linee guida per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle Norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14/01/2008” (DPCM 9.2.2011), puntando sulla qualità ed efficacia degli interventi».
Sisma bonus, ecobonus, fondi della Next Generation Eu
La programmazione deve tornare a essere il metodo di lavoro «coinvolgendo finanziamenti pubblici e privati – continua Giandomenico Cifani, Italia Nostra Aquila – ribaltando la logica secondo la quale dato un finanziamento si propone un intervento qualunque esso sia pur di ottenerlo ma elaborando un progetto organico e su di esso far confluire più canali di finanziamento. Solo così si possono utilizzare al meglio e in modo coordinato ed efficace i canali di finanziamento già esistenti (sisma bonus, ecobonus e molti altri anche ordinari) e nuovi a partire da quelli della Next Generation Eu».
I borghi protagonisti
Infine, investire sul capitale umano: «Le comunità locali devono essere i primi artefici e attori della rinascita dei Borghi e dei centri storici minori – conclude il dossier – e custodi attivi del patrimonio culturale del loro territorio. Solo così si può avere una prospettiva di successo e a lungo termine. Interventi calati dall’alto senza il coinvolgimento di coloro che vivono e lavorano nei borghi sono destinate al fallimento o a una stentata sopravvivenza».
di Paola D’Amico (da corriere.it)