Il “pignataro” a Campobasso
Mestieri artigianali scomparsi per via del “progresso”
di A. C La Terra
19 febbraio 2020
‹Rosa Villani, in un suo post su fb, ha ricordato il vecchio opificio di sapone (una volta chiamato Saponificio) che si trovava sulla vecchia statale per Napoli, rammaricandosi che sia stato un vero peccato chiuderlo.
Ma si sa il progresso è implacabile, soprattutto su iniziative di tipo artigianale come quelli della lavorazione del sapone, della lavorazione delle cere, della lavorazione dei laterizi, della lavorazione dell’acciaio traforato, ecc. di cui Campobasso andava orgogliosa.
Ma, un’altra iniziativa artigianale di cui la nostra città era famosa, era quella della lavorazione della creta. La lavorazione della creta in Molise, più in particolare a Campobasso e a Guardiaregia, era un’attività artigianale molto fiorente, anche se non aveva i caratteri della impresa industriale.
Il pignataro si limitava ad una produzione artigianale di vasellame molto originale, legata soprattutto ad una fatturazione ispirata a canoni estetici, che rendevano il prodotto unico e pregiato nel suo genere, lontano e totalmente diverso da quello industriale. Campobasso, differentemente da Guardiaregia, che trattava un tipo di argilla definita “amara” per la sua durezza, lavorava un impasto chiamato “dolce”, per la sua morbidezza.
Il vasellame della nostra città, concepito a rilievo, era generalmente di colore marrone, ocra, blu o verde, mentre la parte ornamentale raffigurava soggetti animaleschi (uccelli, serpi, cani, ecc.) o botanici (foglie di varia foggia o frutta). La famiglia di pignatari più nota a Campobasso era quella dei Villani, il cui capostipite, Giovannino, aveva la bottega in Via Sant’Antonio Abate a ridosso dell’omonima chiesa.› (Arnaldo Brunale – fb)
‹Ricordo la famosa “tiella e creta“!
Prima di utilizzarla per far “volle chiane chiane u sughe de la dumeneca” doveva essere immersa nell’acqua una notte intera, per far sì che al primo contatto con la fiamma non crepasse!
Io, essendo nato nella “casa de le pignatare ” in Via Venezia, ho un vano ricordo di tutto quel vasellame esposto al sole per favorirne l’essiccazione!
Arnaldo è sempre un piacere leggerti (https://www.facebook.com/groups/576024792490942/) perché, oltre a catapultarci in quegli anni lontani e felici grazie alla loro “semplicità”, arricchisci tutti noi.› (Camillo Faraone – fb)
di A. C La Terra