A scuola sui tratturi
In cammino sul tratturo L’Aquila – Foggia, con partenza dal fondovalle del Biferno, insieme agli alunni di una scuola di Guglionesi
di Marcello Pastorini – fb
26 aprile 2021
Sono stato contattato da una scuola di Guglionesi per effettuare a Maggio un percorso su uno dei tratturi che interessano il territorio del comune. Per me è un piacere e anche un dovere accettare di intervenire in queste attività. Ho scelto il tratturo L’Aquila – Foggia, con partenza dalla fondovalle del Biferno. Come sempre, per trovare spunti, per avere certezza del percorso, delle difficoltà, delle opportunità, delle criticità, ho l’abitudine di effettuare dei sopralluoghi e negli stessi poi strutturo l’attività che deve avere un senso educativo, soddisfare un obiettivo ambientale, rendere attuale quello che abbiamo ereditato dal passato. Insomma, il tratturo diventa così un’aula scolastica dove trasmettere e ricevere insegnamenti. Il percorso è molto bello, la vista si perde nel paesaggio rurale. All’orizzonte lo sguardo passa dalle cime innevate del massiccio della Maiella al blu del mar Adriatico.
Non in tutti i punti sono riconoscibili i 60 passi napoletani di ampiezza, il rischio è non vederli più nel futuro. In alcuni tratti il percorso è ombreggiato, la maggior parte di esso insiste su spazi aperti e soleggiati. Bei fiori, il ronzio delle api hanno accompagnato i nostri passi. Probabilmente lo scenario visto da noi oggi è simile a quello che i pastori trovavano al ritorno, a maggio, dopo aver passato mesi negli erbaggi del tavoliere o in quelli ” straordinari insoliti” di altre aree, compresa la nostra. La fatica era enorme, le sofferenze patite comunque regalavano pane e companatico e contribuirono a produrre il futuro, il tempo in cui noi viviamo. Le ostriche, sul tratturo, come noi oggi, i pastori le vedevano solo sotto forma di fossili.
Vedo con piacere sul tratturo un cospicuo traffico di persone, camminatori, amanti delle escursioni in bici. La speranza è riempire di sostanza e di presenze le iniziative turistiche e finalmente dare valore a quelle strutture pubbliche e private restaurate e, su questi percorsi, lasciate abbandonate. Eppure sono lì e aspettano giovani volenterosi in grado di dare valore alla bellezza. La bellezza però è messa in crisi come al solito dall’inciviltà e dall’ignoranza. Lungo il percorso abbiamo notato, in alcuni punti limitati, l’abbandono di spazzatura.
Come potremmo unire informazioni, insegnamenti, e riconoscere utilità all’azione da noi svolta? Darò disponibilità alla scuola, la confermerò, a patto che, in quel giorno ci sia la collaborazione del comune con del loro personale per effettuare la rimozione dei rifiuti. La bonifica verrà effettuata dagli operai del comune. I ragazzi con dei sacchetti raccoglieranno il resto, piccole cose, trovate eventualmente durante il cammino. Durante il percorso parleremo dei percorsi tratturali, della transumanza, faremo riferimento alla storia, a dei prodotti pastorali, leggeremo poesie, accenneremo a dei canti, proveremo piacere.
L’attività ci farà capire che la soddisfazione di un guadagno non può che seguire la fatica, la sofferenza, come quella sentita dai pastori, che il territorio ha un valore solo se rispettato e difeso dall’ignoranza e dall’inciviltà. Inoltre che i risultati si ottengono solo se tutti gli attori di un territorio trovano la via della cooperazione per produrre, difendere la bellezza e distruggere il seme dell’ignoranza e dell’inciviltà.
di Marcello Pastorini – fb