TUTELA DEL PAESAGGIO
A Roma le associazioni ambientaliste scendono in piazza contro l’uso sconsiderato di eolico e fotovoltaico. Presenti anche alcune associazioni molisane, tra cui Italia Nostra CB
di Miriam Gualandi (Da byoblu.com)
11 giugno 2021
Un’Italia crocifissa a una pala eolica da un centurione romano che rappresenta quelle “Green Lies”, le bugie verdi, che ci raccontano da anni e che hanno più il sapore di speculazione che non di tutela. È uno degli striscioni che hanno invaso Piazza Montecitorio, dove si sono dati appuntamento 15 associazioni ambientaliste riunite nella Coalizione Articolo 9, che si batte contro l’uso indiscriminato del fotovoltaico e dell’eolico sul territorio italiano.
A preoccuparli sono le norme contenute nel decreto “Semplificazioni”, varato a supporto del PNRR, dedicate alla velocizzazione degli impianti eolici e fotovoltaici a terra, che rischiano di compromettere per sempre il volto del paesaggio italiano.
Si fa un gran parlare di ambiente. Prima che il Coronavirus monopolizzasse l’attenzione, era Greta Thunberg, i Friday for future, i ghiacciai che si scioglievano la priorità nelle agende di molti Stati del Mondo. L’Italia anche in questo caso si fa portavoce di grandi valori che poi, il più delle volte, finiscono per rappresentare le grandi contraddizioni del nostro Paese.
Come oggi, che mentre in piazza Montecitorio si manifestava contro l’uso indiscriminato e senza un piano condivido di energie rinnovabili, in Senato passava il ddl per l’inserimento della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi in Costituzione, che peraltro già prevede l’articolo 9 dedicato alla tutela del paesaggio e del patrimonio culturale nazionale. La sensazione è che negli ultimi tempi si tenda a confondere “tutela dell’ambiente” e “transizione ecologica”, che è poi il nuovo nome dell’ex Ministero dell’Ambiente.
Dal primo aprile 2021 ad oggi abbiamo speso oltre mezzo milione di euro. Le spese più grosse sono state quelle per acquistare il canale TV sul digitale terrestre: 150mila euro più qualche decina di migliaia di euro in burocrazia e spese legali. Poi ci sono quasi 90mila euro di spese di trasmissione, tra maggio e l’anticipo di giugno (sono 50mila euro al mese per illuminare tutte le case d’Italia). Il resto sono stipendi, tasse e contributi, consulenze legali, attrezzature, anticipi per la nuova sede, per le scenografie, i cablaggi… È tanto? Nelle televisioni che vogliamo sfidare, con mezzo milione ci fanno mezza puntata di uno spettacolo serale. Le trimestrali Mediaset relative a gennaio, febbraio, marzo 2021 parlano di 115 milioni di euro soltanto di spese per il personale. Riuscite ad immaginare quanto Davide si stia dando da fare per sfidare Golia? Uscirà a breve il bilancio del 2020, e poi faremo il provvisorio del 2021.
Adesso, se non vogliamo spegnere i ripetitori abbiamo bisogno ancora di una mano. Con un piccolo contributo a testa, tutti quanti, non ci sono problemi, ma per qualcuno anche quel poco può essere tanto. Così, per sostenere la tv dei cittadini ci stiamo impegnando a fondo per trovare piccole medie imprese, etiche e coerenti con il nostro messaggio, che abbiano voglia di acquistare spazi pubblicitari. E quando ci riusciremo, il nostro sogno è quello di devolvere le donazioni a tutti quei blogger indipendenti che fanno un’informazione coraggiosa e che ne hanno bisogno per continuare a farla.
Ma nel frattempo dobbiamo aumentare i giornalisti (ne abbiamo solo cinque, che lavorano per venti), assumere un direttore di palinsesto, realizzare programmi di approfondimento degni della prima serata, far partire il marketplace (è tutto pronto, questione di giorni), realizzare infrastrutture per proteggere il sito dagli attacchi informatici…
Una televisione dei cittadini fondata interamente dal basso non è mai esistita. Se esiste oggi, è solo grazie a voi. Avete partecipato a una delle più grandi imprese della storia. Ed è sui libri di storia che ne parleranno, quando la veemenza degli interessi sporchi che divorano il presente si sarà placata e, diradatosi il fumo, il mondo sarà pronto per guardarsi con lucidità alle spalle. Il cammino, quindi, è lungo, e noi dobbiamo diventare sempre più interessanti ed utili. Oppure chiudere. Ma se chiuderemo, beh …sarà un vero peccato! Quando ricapiterà un’altra occasione simile: quella di avere una televisione semplicemente di tutti, per tutti? (Per chi vuole dare un aiuto)
di Miriam Gualandi (Da byoblu.com)