• 23 Giugno 2021

In cammino in difesa delle donne

Nonna Giuliana, in cammino da Gubbio a Roma a favore dei centri anti violenza

di Tatiana Marras (da montagna.tv)

23 giugno 2021

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Giuliana Baldinucci, insegnante di matematica in pensione, ha deciso di intraprendere a 73 anni un cammino nel cuore dell’Appennino, da Gubbio a Roma, in difesa delle donne. “In che senso?”, vi starete chiedendo. Il viaggio in solitaria di Giuliana nasce per raccogliere fondi da destinare ai centri anti violenza dell’Umbria, la sua regione natale. Si è messa in marcia il 22 maggio lungo la Via Francigena nonna Giuliana, percorrendo circa 200 chilometri in due settimane, con arrivo il 9 giugno alla Casa Internazionale delle Donne a Roma, dove è stata accolta dalla BeFree, cooperativa sociale contro tratta, violenze e discriminazioni.

Un impegno per le donne di ogni generazione

L’idea della grande camminata “è nata perché ho scoperto durante il primo lockdown il piacere di camminare – ha raccontato al quotidiano RomaToday –. E allora mi è venuta voglia di partire, di fare un percorso che fosse una sfida per me. Ho avuto la voglia di fare qualcosa di diverso, di particolare”.

Diverso ma in linea con il suo impegno di una vita, dedicata da sempre al femminismo. Al quotidiano romano ha evidenziato come merito dell’idea di raccogliere fondi per i centri anti violenza sulle donne vada anche alla nuora, che vive in Inghilterra, e di recente “ha partecipato ad una corsa e ha dedicato tutto ad un’associazione no profit che la seguiva e contribuiva.” 

Un impegno nei confronti dunque non solo della propria generazione, ma anche e soprattutto delle più giovani. “Le donne della mia generazione – ha dichiarato – hanno il dovere di dare degli esempi alle ragazze di oggi che ne hanno bisogno”. Giuliana, ex sindacalista della Cgil e presidente dell’Auser della sua zona, ha così indossato gli scarponi da montagna, preparato zaino e bastoncini, e si è incamminata lungo la Francigena, per diventare un esempio di tenacia per le donne.

Gli imprevisti non mancano mai

Per intraprendere questa avventura si è allenata quasi un anno. Una bella sfida che l’ha portata ad essere additata da qualcuno a Gubbio come una pazza. “Un po’ lo sono”, ammette con ironia.

Non sono mancati gli imprevisti. Nei pressi di Spoleto ha infatti perso di vista il sentiero, e il figlio si è trovato costretto a chiamare i soccorsi. Una parentesi che non ha assolutamente frenato la sua voglia di proseguire, con una media di 15-20 km al giorno.

Come raccontato all’ANSA, il momento più difficile da affrontare è stato rappresentato dal tratto Piediluco-Rieti, “in mezzo alla strada, senza un albero con un gran caldo”.

Sola ma non troppo

Si è sentita sola in questo viaggio nonna Giuliana? Sembrerebbe proprio di no. A farle compagnia ci hanno pensato i figli e i suoi sostenitori riuniti in un gruppo Whatsapp, ma anche gli oggetti che ha portato con sé: lo zaino del figlio, il bastone dei suoi genitori. Non sono poi mancati gli incontri, lungo i sentieri e nelle strutture ricettive in cui ha pernottato (una notte anche in monastero)

“Mi piacerebbe che questa mia esperienza, nata come sfida con me stessa, resti un esempio per le donne, del resto sono un’insegnante ed insegnante si resta tutta la vita – ha sottolineato ancora all’ANSA –. Vorrei che le donne capissero che se vogliono possono fare ciò che ritengono giusto, hanno la forza per farlo. Se io, a 73 anni, ho fatto questa lunga camminata, tutte possono fare ciò in cui credono. Devono avere più fiducia in se stesse. Le donne poi dovrebbero anche essere più solidali fra loro, evitare di farsi concorrenza l’una con l’altra”.

di Tatiana Marras (da montagna.tv)

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