La lavorazione dell’acciaio traforato
Campobasso: dall’abolizione della forgiatura delle lame e delle spade al traforo ed al cesello
di Arnaldo Brunale – fb
12 ottobre 2021
Una volta, passeggiando per il Corso, c’era il negozio della famiglia Mastropietro, un emporio dove era possibile comprare merce di un certo livello.
L’esterno di questo negozio era arricchito da una insegna che rappresentava il cognome della famiglia, composto da lettere d’acciaio traforato. Un vero capolavoro.
Adesso il negozio non c’è più e tanto meno le meravigliose lettere in acciaio traforato.
Perché dico questo, perché Campobasso, nei tempi meno recenti, era famosissima nel mondo anche per la lavorazione dell’acciaio traforato. Un’arte che andò diffondendosi subito dopo l’abolizione della forgiatura delle lame e delle spade da combattimento (arte risalente al 1300 circa quando i conti Monforte la promossero), avvenuta nel1570, quando Carlo III di Borbone, con un suo editto, ne proibì la forgiatura.
Fu gioco forza che i nostri artigiani e, soprattutto, quelli di Frosolone, non si diedero per vinti, indirizzando la loro attività nella lavorazione artistica dell’acciaio, inventandosi il traforo ed il cesello delle lame da taglio e della posateria. In questo campo si distinsero eccelsi artigiani che, con la loro arte, hanno dato lustro, nel tempo, a Frosolone e alla nostra città.
A Campobasso, tra i più bravi, si ricordano: Carlo Rinaldi ed i figli Pasquale e Nicola, Scipione Santangelo che, in seguito, trasferì la sua bottega a Napoli, i fratelli Terzano, di essi Bartolomeo era ritenuto il più bravo nella traforazione e nel cesello dell’acciaio, Angelo Cicchese, Gennaro Lattanzio, Egidio Cancellario, Francesco Di Stefano, abile artigiano nella lavorazione dei ferri chirurgici, Michelangelo e Gregorio Eliseo, Domenico Venditti, Michelangelo Gravina, Giovanni e Mario Villani, Raffaele e Nicola Mastropietro, Giuseppe Lanza e, per finire, Cosimo di Tota, che esercitò la sua arte fino agli inizi degli anni ’80 del secolo passato in una modesta bottega di Via Cardarelli.
Oggi, questo tipo di attività è quasi del tutto scomparso. Campobasso annovera ancora pochissimi Maestri nella traforazione e nel decoro dell’acciaio tra cui si distinguono Aldo Perrella, allievo di Mario Villani, Nicola Francescone e Antonio Muccino. Un fenomeno questo che mi fa dire: Peccato!!!
di Arnaldo Brunale – fb