Origine del nome di Campobasso
Molte le ipotesi e poche le certezze
di Arnaldo Brunale – fb
14 ottobre 2021
A proposito dell’origine del nome di Campobasso ci sono molte ipotesi e poche certezze; tanti sono stati coloro che con i loro studi e le loro ricerche hanno cercato di mettere un punto fermo alla questione.
Tra di essi ci sono storici di spessore come il Galanti, il Gasdia, il Masciotta, lo Ziccardi, ecc. ognuno assertore di ipotesi più o meno attendibili, ma, in definitiva, nessuno che abbia dato una certezza sulle vere origini del nome di Campobasso.
Un fatto storico “curioso” mi va di riportare su quando, durante il periodo fascista, si pensò addirittura di cambiare il nome alla nostra città, da Campobasso in Cafonia o Ruralia.
Al riguardo, riporto, con mie deduzioni e riflessioni, quello che Giuseppe Severino, medico condotto in Jelsi, scrisse in una lettera del 20 febbraio del 1942, spedita da Chieti a suo cugino, allora Prefetto della Provincia di Campobasso. Riferendosi alla iniziativa di cambiare il nome alla nostra città, così scriveva: “…Mi è stato riferito che taluno (della Commissione preposta a decidere sul nome nuovo da dare a Campobasso, mia nota) si è opposto accampando motivi storici, e sostenendo che Campobasso sia stato in antico un campo di battaglia o di operazioni militari alle dipendenze di tal centurione Basso (chiaro riferimento a Michelangelo Ziccardi, mia nota), come del pari avrebbero dovuto essere Campodipietra e Campolieto, rispettivamente di immaginari centurioni Pietro e Leto…”. Precisando, poi, che nel Molise ci sono molte località con il nome “campo”, egli smentisce l’ipotesi che la nostra regione sia stata in passato al centro di moltissime operazioni di guerra, cosa che il nome “campo” farebbe presupporre. Infatti, afferma: “…Eppure nessun documento, nessuna tradizione, nessuna fonte storica ne fanno cenno. Si tratta evidentemente di una congettura formulata con leggerezza, destituita di fondamento, e per conseguenza da rigettare…”. Continuando nella sua analisi sul nome Campobasso, egli afferma: “… Il significato primo di “campus” è quello di aperta campagna pianeggiante, in generale erbosa, in contrapposizione a mons, collis, silva… quanto a “Bassus” potrebbe trattarsi di un nome proprio. Anche Papia dice: nomen proprium est. E come tale ad esempio si incontra in una notizia del VI secolo che richiama Campobassum…. È noto che derivò come soprannome per indicare qualità corporali, dall’aggettivo bassus, che, secondo l’antica glossa significa crassus, pinguis, e anche curtus, non altus: in italiano si direbbe tarchiato. Starebbe qui a indicare, giusta un costume antichissimo, che vige tuttora nelle nostre contrade, il nome del proprietario o signore di un dato terreno… Potrebbe significare anche “campagna pingue”. Riferendosi a pascoli il nome sarebbe stato ben appropriato a quelle piane che si estendono ai piedi del monte su cui sorge la rocca dei Monforte, e che in tempi remoti è presumibile che siano state incolte. Bassus significa inoltre depressus; e anche tale significato potrebbe adattarsi a tali campi…”. Concludendo la sua precisa analisi scrive: “… Comunque, risulta che il nome della città non dovette avere origini dalle ripide pendici del monte elevato su cui sta la sua parte vetusta, ma dall’agro in cui venne a trovarsi…”.
Il Severino contesta anche la tesi del Masciotta che vuole il nome Campobasso originato da Campus Vassorum, cioè campo dei vassalli. Egli così dice: “Altri ha sostenuto che “Campobasso” significhi “Campo dei vasalli”. Non conosco gli argomenti a sostegno di questo assunto che per essere ineccepibile dovrebbe risultare da documenti storici inoppugnabili. Per quello che io ne so tali documenti non esistono. Anche l’indagine linguistica esclude l’ipotesi. Nella gerarchia feudale esistevano i gasindi, detti altrimenti “vassi”. Il genitivo plurale della parola è soltanto “vassorum” non potendo adoperarsi la desinenza in “um” (vassum) consentita in casi eccezionali, tassativamente specificati dalla grammatica, e nei quali rientra questo in esame. Inoltre è irregolare la trasformazione del v in b, mentre troviamo regolarmente quella inversa nel passaggio dalla forma latina “Campus bassus” nell’altra dialettale “campuvasce”. Per conseguenza anche questa ipotesi è infondata…”.
Come è possibile desumere da tutte queste ipotesi, come accennavo, non c’è uno studio definitivo, fondato su fonti acclarate, che consenta, o meglio, che abbia consentito, di mettere un punto fermo sull’origine del nome Campobasso; ma, si può parlare solo di ipotesi più o meno veritiere, più o meno fantasiose, anche se a me sembra che la breve analisi del Severino si faccia preferire a tutte le altre.
di Arnaldo Brunale – fb