• 11 Aprile 2014

X Edizione 2004

Il percorso del cammina, Molise! 2004 è stato contraddistinto dall’attraversamento delle terre del Molise Centrale a ridosso della Valle del Biferno, con l’intento di proporre la conoscenza di un territorio ricco di storia e di bellezze naturali ed artistiche.

La marcia, partendo da Gildone per finire a Duronia, si è posto come obiettivo primario quello della lettura di un territorio, in larga parte poco conosciuto fuori dai confini regionali, che comprende paesaggi incantevoli, emergenze naturalistiche e storico-culturali che solo camminando si riescono ad apprezzare.

Paesaggi, boschi, attraversamento dei paesi, l’ospitalità della gente molisana, e…tante curiosità. Tanti gli elementi interessanti ed accattivanti di un itinerario turistico e culturale unico.

Queste le caratteristiche principali:

Gildone
E’ l’antica Celidonia del catalogo Borrelliano del secolo XII, collocata sulla statale 17.
Il centro storico, oggi quasi del tutto disabitato, è addossato ad uno spuntone calcareo che ha condizionato la costruzione delle case, dando al complesso architettonico una peculiarità interessante; infatti le unità abitative sono formate da stanze situate a diversi livelli, secondo l’andamento della roccia.
Il palazzo baronale Infanti, oggi in via di ristrutturazione, si fa ammirare per la linea architettonica e per la presenza di colombaie che hanno una fattura particolare.
Su un’altura, a 4 Km dall’abitato, la chiesetta di Santa Maria a Quadrano, dell’XI secolo, fondata dai Benedettini, purtroppo ha perduto il suo stile, a causa dei continui rifacimenti, ma conserva il suo fascino di chiesa campestre immersa nel verde.

Mirabello Sannitico
L’appellativo ‘sannitico’ distingue la località da analoghi toponimi diffusi in varie parti d’Italia.
Posto in una conca fertile, ha una buona produzione agricola, soprattutto vinicola. La popolazione, culturalmente vivace, motivata a varie iniziative imprenditoriali, gode un apprezzabile benessere economico e registra un discreto incremento demografico.

Ferrazzano
L’antica Ferentinum ricordata da Livio per essere stata espugnata forse da Fabio Massimo con combattimenti che costarono la perdita di tremila uomini, ipotesi formulata dal Masciotta e da storici locali, ma non suffragata da una sicura documentazione.
E’ la sentinella del Molise e gode di una vista aperta che dalla vallata spazia verso colline punteggiate del bianco degli agglomerati abitativi e verso il maestoso Matese.
Il centro storico conserva la suggestione degli intrighi di viuzze e scalinate, nonché la semplicità accattivante delle abitazioni in pietra.
La Chiesa Madre di Santa Maria Assunta, distrutta e ricostruita con nuovi criteri architettonici, è impreziosita dal portale autentico di stile romanico, a testimonianza di un’arte, quella romanica, diffusa in diverse località molisane e mantenuta integra in alcune emergenze.

Campobasso-Busso
Una passeggiata gradevole, arricchita da alcune emergenze che si incontrano in itinere, conduce da Campobasso a Monte Vairano e si snoda attraverso boschi di querce, cerri, castagni fino alla quota di 997 metri della vetta.
Notevole l’area archeologica di Monte Vairano con scavi ancora in atto che riportano alla luce reperti di grande interesse e che contribuiranno a riscrivere la storia dei Sanniti.
Un centro turistico di buon livello ed un museo archeologico e botanico, in via di allestimento, nonché l’amenità del paesaggio costituiscono una risorsa preziosa del luogo.
La casa dell’illustre Giuseppe Altobello, cultore di scienze naturali, collezionista di mammiferi,uccelli, rettili e pesci della fauna molisana, ospiterà il museo.

Vinchiaturo
Un’ipotesi etimologica fa derivare il nome da ‘vincla’ del toponimo registrato come ‘Vincla-turu-m’ o ‘vincla-torio’ e fa pensare ad una località adibita a carcere o a domicilio coatto nei tempi della romanità (Giambattista Masciotta – Il Molise dalle origini ai nostri giorni – Circondario di Campobasso).
Collocato in posizione strategica alla confluenza delle statali 17 e 87, è da sempre un nodo importante della viabilità tratturale, viaria e ferroviaria, la sua posizione ha favorito lo scambio di idee e di merci ed il contatto con diverse etnie, sviluppando una mentalità aperta alle innovazioni, disponibile alla libera e proficua attività imprenditoriale, condizione che ha inciso positivamente sull’economia e sullo stato demografico del paese.

Baranello
Forse da Vairanello piccolo Vairano, luogo posto a quota più bassa rispetto al monte Vairano.
Oppure ha tratto origine dagli abitanti esuli da un antico Casale – Bairano, o Vairano, che sorgeva alle falde del monte attualmente denominato Vairano (Giambattista Masciotta – Il Molise dalle origini ai nostri giorni – Circondario di Campobasso)
In buona posizione paesaggistica, si fa ammirare per la cordialità e simpatia degli abitanti, dinamici e volitivi, impegnati in attività agricole, artigianali che producono benessere economico.
Ridenti le case costruite con mattoni bugnati ed ornate dalle eleganti Romanelle, un prodotto delle locali fornaci che ormai non sono in funzione e costituiscono un esemplare di archeologia industriale.
Di notevole interesse il museo civico donato al Comune dall’architetto Giuseppe Barone insieme con una ricca collezione di vasi greci, italici, etruschi, romani, di bronzi, miniature, monete, di cineserie, di quadri, disegni e sculture.

Colle d’Anchise
Il percorso Baranello – Colle d’Anchise, oltre alle sue peculiarità paesaggistiche, tra il verde di una fitta vegetazione collinare e la freschezza della vallata tagliata dal torrente Quirino, stimola il ricordo degli eventi della seconda guerra mondiale.
In questi luoghi Tedeschi ed Alleati si fronteggiarono per un lungo periodo da postazioni collocate sulle alture che controllavano la vallata del Quirino, finché gli Alleati non riuscirono ad attraversare il fiume, a liberare Colledanchise ed a mettere in fuga i Tedeschi.
Nella Chiesa Madre si ammirano gli affreschi eseguiti dal Pittore molisano Ferdinando Trivisonno le cui opere sono ben conservate in varie chiese della Regione.

Casalciprano
Nel centro e’ presente la chiesa di Santa Maria del Giardino che probabilmente e’ di origini medioevali. Infatti di tale periodo e’ datato il suo portale, ricco di decorazioni di tipo vegetale con cornici a tortiglione ed un arco che denota la bravura e l’impegno che i maestri scalpellini hanno messo per realizzarlo. L’arco raffigura tre teste di Cherubini in stile Gotico-Romano. Il periodo di edificazione e’ compreso tra il XIII ed il XIV secolo.

Torella del Sannio-Duronia
Di particolare attenzione è “il castello medioevale”, le sue ampie balconate su due lati, adattate al gusto rinascimentale dell’epoca, lo rendevano molto simile ad una struttura residenziale che a una fortezza. Intatto ed incantevole il tratto del Tratturo Lucera-Castel di Sangro che conduce fino a Duronia.